Resto per qualche minuto a pensare su quanto mi era appena successo e a fantasticare su quanto sarebbe potuto accadere la notte successiva… poi pian piano mi addormento.
Al mattino dopo non c’è nessun accenno alla notte proibita da parte di Luca, che però è di ottimo umore e molto partecipativo per tutta la giornata. Con i nostri genitori facciamo una lunga passeggiata, per poi fermarci a pranzo. Al pomeriggio rientriamo nell’agriturismo e passiamo il tempo giocando nel parco. Dopo cena, è domenica ma noi ripartiamo il martedì mattina, verso le 22 ci avviamo verso la nostra dependance, mentre i grandi restano fuori a chiacchierare. Io non vedo l’ora di leggere la nuova rivista che Luca dovrebbe tirare fuori appena possibile. Come la sera precedente ci prepariamo per la notte, io in pigiama, Massimo con i pantaloncini e Luca, di nuovo, in boxer. Abitudini diverse.
Mentre guardiamo la TV, approfittando dell’andare in bagno di Massimo, chiedo a Luca: “Ce l’hai il giornaletto?” – “Si, ma questo non posso farlo vedere a Massimo. Dobbiamo aspettare che vada a dormire” – “Tanto già diceva di avere sonno”, gli rispondo ridendo. Passa un’altra mezz’ora di televisione, poi finalmente Massimo si alza e se ne va in camera sua a dormire: restiamo finalmente soli. Luca tira fuori la rivista da sotto il divano… dalla copertina capisco che non è un fumetto come l’altra, ma è più un fotoromanzo. Tante foto di un ragazzo nudo, completamente immobilizzato, legato con corde e imbavagliato con una strana palla rossa in bocca… È bendato su tutte le foto, ma c’è anche un altro uomo, più grande, che lo tocca nelle prime pagine, per poi passare ad altro nelle pagine successive. Quando vedo una foto dove l’uomo più grande gli prende in mano il pene eretto non posso fare a meno di chiedere: “Ma perché un uomo tocca così un altro maschio?”. Luca sorride: “Beh, perché a lui nella storia piace così. Gli piace legarlo e poi toccarlo, un po’ uno scambio di cortesie, no?” – “Ma a quello legato piace?” – “A te è piaciuto farti legare ieri notte?” – “Si, molto. Ma tu non mi hai toccato…” – “Beh, se vuoi posso farlo stanotte, se ti va di provare”. Resto perplesso e incuriosito: “Quindi mi toccheresti il pisello come fa quello?” – “Se vuoi, si. Poi fanno anche altro più avanti” – “Vediamo!”… Luca è scaltro, mi sta portando a dirgli di farmi quello che vedo sulla rivista.
Sfogliando le pagine successive, oltre alla masturbazione, si vede l’uomo più grande che lecca il ragazzo legato: tra le gambe, tra le natiche, sui capezzoli e poi, cosa che mi attrae come una calamita, gli lecca i piedi e le dita. Mi soffermo un po’ su questa foto e la cosa non sfugge a Luca: “Vuoi che ti lecchi anche i piedi? Mi sembra che ti piaccia la cosa…” – “Non lo so. Tu vorresti leccarmeli?” – “Perché no… magari piace a entrambi, se lo fanno vedere sulle riviste”. Nel mentre, sfogliando ulteriormente, la situazione nella storia sulla rivista cambia e si fa molto più spinta e credo fosse proprio il punto dove Luca voleva arrivare… Il ragazzo legato è immobilizzato in ginocchio, ma non è più imbavagliato, e l’altro in pratica gli sta infilando il cazzo in bocca. La sequenza fotografica va avanti fino a dei primi piani dove si vede chiaramente lo sperma schizzare nella bocca e colare a fiotti dalle labbra, mentre il più grande tiene ferma la testa del ragazzo. Sgrano gli occhi!
“Ma cosa gli fa? Perché glielo mette dentro la bocca?” – “Perché gli dà piacere, no?” – “A chi?” – “Al più grande sicuramente, ma anche a quello legato, altrimenti non glielo farebbe fare” – “Ma sei sicuro? E quel liquido lo ingoia?” – “Certo che lo ingoia”. Nei miei approcci alla masturbazione, non avevo ancora mai raggiunto l’orgasmo, ero proprio ai primi stimoli, quindi non capivo fino in fondo e la cosa mi lasciava disorientato, soprattutto perché erano due maschi.
“Tu sei ancora piccolo, anche se è normale avere questo tipo di stimoli. Per capire forse dovresti provare” – “Non lo so se mi va di farmi mettere in bocca il tuo pisello” – “Ma se non ti piace posso fermarmi. Se invece ti piace allora possiamo provare come nella rivista” – “Ma anche io posso schizzare quel liquido bianco?” – “Proseguiamo a sfogliare, così vedi cosa succede dopo” – “Ok”. Così nelle pagine successive il ragazzo legato torna a essere imbavagliato, ma anche incaprettato sul letto come me la notte prima, su un fianco. E stavolta è il più grande a prenderglielo in bocca e a masturbarlo fino alle foto dove si vede anche lui schizzare liquido bianco mentre mugola di piacere dietro il bavaglio con la palla rossa.
“Hai visto? Entrambi hanno avuto piacere di giocare, in modi diversi ma con lo stesso fine” – “Si… però… scusa, il tuo quanto è grosso? Ma mi entra in bocca?”. Luca ride, ormai ha capito di avere la situazione in pugno. Mi prende la mano e la porta sopra i suoi boxer, dove il rigonfiamento aumenta a vista d’occhio! Se li abbassa e lo tira fuori: io sono ipnotizzato e mi faccio guidare la mano come un automa, fino a prenderglielo nel palmo e stringerlo. “È troppo grosso?” – “Non lo so, è duro. È lungo. Il mio non è quasi mai così, a parte qualche volta” – “Posso provare a fartelo diventare così. Duro” – “Come fai?” – “Toccandoti, no? Come nelle foto”. Nel frattempo mi muove la mano su e giù, accennando una masturbazione che glielo fa diventare ancora più duro: “Ma che sapore ha?” – “Prova… prendilo in bocca” – “Qui? Ma se esce Massimo…” – “Hai ragione, andiamo in camera. Magari prima ti lego, che dici?” – “Prima toccami tu. Fammi provare se è vero che si indurisce, poi andiamo in camera”.
A Luca non sembra vero… in pratica è riuscito nel suo intento! Mi fa alzare in piedi e, abbassati i pantaloni del pigiama e le mutande, inizia a toccarmi tra le gambe e sotto i testicoli… La sensazione di piacere che mi provoca è intensa e inaspettata, qualcosa si è attivato dentro di me: il pene pian piano si indurisce e inizio a sentire quella sensazione di eccitazione sul glande, che si inumidisce forse per la prima volta. Poi si inginocchia davanti a me e lo lecca per poi prenderlo in bocca! E a questo punto mi tremano le gambe dal piacere, le mie endorfine si attivano e cado completamente in suo potere. Non riesco più a parlare. Mi ricompone velocemente, poi mi prende per mano e mi porta in camera.
Chiude velocemente a chiave la porta, poi mi spoglia. Nudo. Mi lega i polsi dietro la schiena, poi le braccia, Mi fa sdraiare sul letto e mi lega gambe e piedi, poi mi fa inginocchiare sul tappeto di lato al letto. Si toglie i boxer e il suo pene eretto e duro fa bella mostra davanti al mio viso, che ancora non riesco a dire o fare nulla, sono completamente imbambolato e sottomesso alla sensazione di piacere che mi ha fatto provare poco prima. Mi benda gli occhi… poi sento che mi collega le caviglie ai polsi e poi al collo, per non farmi muovere.
Nel buio sento le sue dita aprirmi la bocca per poi poggiarmi la punta del suo pene sulle labbra… respira molto intensamente, è infoiato. Il pene entra nella mia bocca e la riempie completamente, arrivandomi quasi in gola, ma con molta delicatezza. Poi inizia a muoverlo avanti e indietro scopandomi, godendosi la realizzazione delle sue fantasie.
Anche il mio pene era dritto e duro… Pensavo fosse già quello il piacere, ma non avevo ancora idea. Per il momento, per quello che potevo conoscere, mi bastava. Improvvisamente mi sfila il pene dalla bocca e mi imbavaglia con una grossa palla che mi spinge tra le labbra per poi stringerla dietro la nuca. Eppure non ha schizzato, penso tra me. Mi prende di peso, legato e incaprettato in ginocchio, e mi mette sul letto sdraiato su un fianco. Stringe molto la corda che mi incapretta, riducendo molto lo spazio tra i piedi e le mani e arcuandomi sulla schiena come la notte prima. Ormai non chiede nulla, semplicemente fa quello che gli va di fare!
Mi masturba a lungo e sapientemente, dandomi un piacere che non avrei immaginato di provare… me lo lecca, succhia, strizza. Mi lecca i testicoli e poi ricomincia a succhiarmelo. Anche se legato e imbavagliato, l’ipnosi da eccitazione si fa sempre più totale. Quando mi ha portato alla soglia del mio primo, vero orgasmo, mi slaccia il bavaglio e, sfilata la palla, me lo ficca dentro con la cappella umida e ricomincia a scoparmi, mentre con la mano continua a masturbarmi lentamente.
Lo sento finalmente riparlare solo ora: “Ora ti faccio provare un piacere che ricorderai a vita, ma allo stesso tempo ti schizzerò in bocca come sulle foto, e tu dovrai ingoiare, ok? Io faccio una cosa per te e tu ne fai una per me…” Un ragazzo diabolico, posso dire con il senno di poi.
Ancora pochi istanti, poi una vera valanga di sensi mi investe! Sento un calore forte tra le gambe e un piacere indescrivibile salirmi alla punta del pene, proprio nello stesso momento in cui la mia bocca viene inondata dal suo sperma caldo che mi scende in gola, oltre a colarmi dai lati delle labbra. Ma non ci faccio caso, perché sto godendo il mio primo orgasmo e anche il mio sperma gli bagna la mano.
Istanti lunghissimi e intensi, quasi incomprensibili per la mia adolescenza… non ricordo neanche il sapore dello sperma in bocca, tanto ero avvolto dal mio orgasmo. Lentamente poi tutto si affievolisce e pian piano riprendo consapevolezza: sono ancora legato, con la bocca e il viso bagnati dello sperma di Luca che ancora tiene il suo pene sulle mie labbra, sfiancato dal suo orgasmo. La sua mano è tra le mie gambe, bagnata anch’essa di sperma. Non diciamo nulla… in silenzio mi slega per poi andare in bagno con i boxer in mano. Io resto nudo sul letto, con i segni delle corde a polsi, caviglie, gambe e braccia: non ho forze. Dopo qualche minuto lui esce dal bagno e, fattomi un cenno di saluto, apre la porta ed esce.
Vado anche io in bagno a sciacquarmi la bocca e il viso, poi rimetto il pigiama e mi infilo sotto le lenzuola, con la testa invasa di pensieri che mai avrei finora immaginato di avere. Mi sento appagato e svuotato, ma con tante domande che avrebbero avuto risposta solo con il crescere. Nel frattempo però, mancava ancora una notte… Sarebbe accaduto altro?