Questo racconto è reale: ne pubblico la storia con l’autorizzazione degli interessati, per i quali uso comunque nomi di fantasia.
L’incontro con Franca e Mario, seppur lungo e “impegnativo”, si era dimostrato molto appagante ed eccitante in ogni sua parte, ed eravamo rimasti d’accordo di concordarne un secondo quando possibile. Approssimandosi le festività natalizie che avrebbero reso complicato un incontro, decidiamo di sfruttare il ponte dell’Immacolata, che cade di venerdì, e utilizzarlo per passare altri due giorni insieme. Presi via mail i necessari accordi, nei quali mi chiedono di arrivare alla loro villetta già in tenuta da crossdresser, il mattino del venerdì mi preparo e indosso intimo di pizzo, un paio di leggings neri con camicia di seta bianca e sopra un giaccone sportivo atto a mascherare il tutto. Calzo un paio di scarpe nere sportive tipo sneakers, e metto invece un paio di decolleté, sempre nere, tacco 13 in una borsa per indossarle in macchina solo una volta arrivato, togliendo i calzini, insieme a una sottoveste di raso viola. Completa la “mise” una parrucca a caschetto, sempre riposta nella sua sacca. Chiaramente sono di nuovo completamente depilato e con abbondante dose di crema profumata Angel di Thierry Mugler spalmata ovunque, soprattutto sui piedi.
Una volta arrivato alla villetta di Latina e parcheggiata la macchina all’interno, tolgo le sneakers e i calzini e infilo le decolleté ai piedi ora nudi; infilo la parrucca e scendo dall’auto avviandomi verso il portoncino di ingresso dove Mario mi aspetta sulla porta con un viso sorridente e compiaciuto nel guardarmi arrivare proprio come avevano richiesto: “Stai benissimo… bellissime scarpe, come al solito. Vieni, entra…” Mi fa strada verso la sala che ormai conosco bene e Franca è seduta sul divano: indossa un completo di pelle nera che la strizza un po’, visto che è abbastanza pienotta, ma nel complesso fa la sua figura. Il tavolo è già pieno di corde e giocattoli vari: Mario mi aiuta a togliere il giaccone e resto con la camicia bianca di seta mentre mi dirigo verso il divano per salutare la moglie. Lei si alza e, dopo avermi salutato, la sua mano scende subito tra le mie gambe, accarezzandomi… è già eccitata! Mario si mette dietro di me e afferra le mie braccia portandole dietro la schiena, per poi leccarmi il collo e le orecchie tenendomi le braccia ferme. Hanno già un programma di giochi, immagino… infatti i miei polsi vengono subito legati dietro la schiena, molto stretti. Provo a manifestare la mia sorpresa cercando di dire qualcosa ma lei mi ficca un foulard in bocca e lo preme dentro fino a riempirmela, per poi fasciarmi con il nastro adesivo e imbavagliarmi. Non sono passati neanche cinque minuti e sono già legato e imbavagliato. Mi girano intorno guardando i vestiti e le scarpe, poi lei esordisce: “Falla sedere e legale i piedi incrociati…” Lui mi fa sedere ad una sedia davanti al divano e si china per legarmi i piedi, dopo avermi incrociate le caviglie: “Che piedi che hai… senti come sono morbidi”, esclama mentre i infila le dita dentro la scarpa, ma lei lo incita subito: “Legale le ginocchia e poi le caviglie ai polsi dietro la schiena”. Lui esegue, immobilizzandomi alla sedia. Lei si avvicina alla sedia e, aperta la camicia, inizia a sollecitarmi i capezzoli ai quali poi applica due morsetti regolabili che stringe abbastanza. Il leggero dolore provocatomi mi fa mugolare con la bocca riempita dal foulard e tappata dal nastro adesivo. Per tutta risposta lui si abbassa i pantaloni e poi, posizionatosi alle mie spalle, si china e in pochi istanti mi ritrovo il suo cazzo tra i palmi delle mani legate e bloccate dalla corda che le collega alle caviglie. Il pene si ingrossa ad ogni secondo che passa, finché diventa durissimo e umido bagnandomi le dita. Lei si gode la scena, ma non disdegna di stringere ancora di più i morsetti ai capezzoli, per farmi mugolare ancora ed eccitarsi ascoltandomi. Passa qualche minuto e improvvisamente, mentre lo sto masturbando, lui mi schizza sperma caldo sulle mani, ansimando di piacere! Lei lo riprende: “Ma sei già venuto?! L’abbiamo appena legata e imbavagliata e tu hai già sborrato?” – “Ero troppo carico…”, risponde mentre mi asciuga le mani con un fazzoletto umidificato. “Sei un disastro a volte…”, lo apostrofa lei mentre gli porge il rotolo di nastro adesivo: “Bendala. E sbottonale i pantaloni, prendo un giocattolino…”. Mario mi benda gli occhi con il nastro adesivo e poi mi sbottona i leggings: lei mi infila la mano nello slip e, dopo avermi preso il pene e averlo sollecitato per renderlo duro, lo tira fuori e mi infila due anelli in lattice a stringere i testicoli e poi subito sotto il glande. Sento dei fili, quindi immagino che sia un aggeggio vibrante, e infatti dopo qualche istante viene acceso: vibra abbastanza intensamente e inizia il suo lavoro di sollecitazione continua, facendomi diventare il pene duro e dritto, fuori dallo slip. Essendo legato strettamente a gambe e piedi uniti, la costrizione risulta amplificata e sento il membro estendersi mentre i testicoli si schiacciano. “Carino questo giocattolo, vero Nicole? Sai, ne abbiamo comprato qualcuno nuovo, nell’attesa di rivederci”. Il bavaglio non mi consente di fiatare, ma solo di mugolare, poi lei continua: “Abbiamo intenzione di fare un giochino particolare… Ogni volta che sborrerai, stavolta, raccoglieremo lo sperma in un bicchiere e poi, quando sarà il momento giusto, te lo faremo ingoiare… Ci stai?”, mi dice mentre poggia la lingua sulla mia cappella per poi succhiarmela… “Mario sostiene che ti faremo riempire il bicchiere, vedremo se ha ragione”. Continua a spompinarmi senza sosta, è chiaro che vuole farmi venire per iniziare a riempire il bicchiere: nel frattempo il cazzo di Mario è nuovamente duro e ha ricominciato a strofinarmelo sulle mani legate dietro lo schienale della sedia… Franca mi tocca i piedi, infilando le dita dentro le scarpe mentre me lo succhia, e la cosa mi eccita molto tanto che dopo neanche cinque o sei minuti sto per venire: quando lei si rende conto che siamo al dunque, sento infilarmi sotto il pene un bicchiere di plastica, appena in tempo per raccogliere i fiotti del mio sperma dal pene masturbato ora con le dita. L’orgasmo è intenso e alquanto lungo, mi inarco sulla schiena finché poi mi rilasso e quasi crollo in avanti. Lei non ha nessuna intenzione di fare pause: “Legale il collo, abbastanza stretto, e collegalo alle mani. Voglio provare a farglielo tornare subito duro…”, ordina al marito, ma lui non è molto concorde con il giochetto: “Franca, ne avevamo parlato. Questo tipo di giochetti richiedono molta attenzione…” – “E infatti staremo attenti. Dai non essere il solito bastian contrario. Legale il collo come ti ho detto”. Riluttante, lui comunque prende una corda e mi avvolge un cappio intorno al collo, che poi serra abbastanza da limitarmi la respirazione nel momento in cui collega il collo ai polsi legati, obbligandomi a reclinare la testa all’indietro. Devo ammettere che il ridotto afflusso di ossigeno dovuto alla posizione e alla corda serrata, oltre al bavaglio strettissimo, mi causano quasi subito una nuova eccitazione che inizia a far inturgidire il pene appena rilassatosi dopo l’orgasmo. Gli anelli vibranti vengono riaccesi e il gioco ricomincia! Il pene è duro in pochi istanti e la bocca di Franca ricomincia a lavorarmelo. I morsetti ai capezzoli non sono mai stati tolti e quelli invece iniziano a darmi dolore, sopportabile ma fastidioso e che comunque contribuisce all’eccitazione. Dai rumori che sento credo che lui si stia masturbando guardando la scena…
Il tempo passa lentamente e lei non smette di succhiarmelo e sollecitarmelo: le corde strette iniziano a farsi sentire, soprattutto al collo e ai polsi, visto che le mie mani devono continuare a masturbare Mario… che viene di nuovo sulle mie mani, stavolta spalmando lo sperma sui palmi e sulle dita, volutamente. Sto per venire di nuovo anche io, e sento il bicchiere sotto il pene che viene ben strizzato mentre fiotto liquido caldo, come se mi stesse mungendo per ottenere più sborra possibile. Finalmente, devo dire, il primo “giochino” termina e mi slegano, dopo avermi tolto il bavaglio dalla bocca e la benda dagli occhi. Mi ci vuole del tempo per rilassare i muscoli intorpiditi dalla costrizione alla sedia, con polsi e caviglie segnati dalle corde strette. Lui, dopo avermi fatto sedere sul divano, si offre di massaggiarmi caviglie e piedi: mi toglie le scarpe e mi accarezza, per poi massaggiarmi con delicatezza le parti segnate e senza disdegnare di baciarmi e leccarmi le dita. Non vedo il bicchiere e sarei curioso di verificare la quantità di sperma raccolta, ma evidentemente lo hanno riposto da qualche parte. Franca mi mostra invece come intenderebbero farmelo ingoiare e mi fa vedere un bavaglio abbastanza strano, con una sorta di imbuto alla fine di una specie di tubo abbastanza lungo: “Vedi, ho comprato questo su internet. Una volta applicato alla bocca, il tubo arriva quasi direttamente in gola e l’imbuto serve ovviamente a versarci liquido, che sia dal bicchiere o direttamente dal pene…” – “Sei sempre più fantasiosa…”, replico ironico… “Si. Ho una gran voglia di seviziarti, Nicole… mi eccita anche solo pensare di farlo” – “A volte esageri, infatti”, esclama Mario mentre mi sta leccando entrambi i piedi che tiene vicino al viso. “Siamo qui per giocare, no? E allora giochiamo, caro. Ora rimettile le scarpe e legala incaprettata sul divano. Voglio godermi lo spettacolo mentre la scopi in bocca. Imbavagliala con l’anello largo, dai…” Mario, sempre obbediente, mi rimette con cura i tacchi ai piedi e mi chiede di sdraiarmi a pancia in sotto sul divano, per poi andare a prendere altre corde. I due giorni sono appena cominciati, e ora sarò io a dover succhiare il cazzo di Mario…