Questo racconto è reale: ne pubblico la storia con l’autorizzazione degli interessati, per i quali uso comunque nomi di fantasia.

A seguito di una delle tante registrazioni sul mio sito, da parte di una coppia di in provincia di Latina, gli stessi mi chiedono di essere attivati all’area riservata. Dopo una breve conoscenza virtuale via chat, decido di dargli l’accesso. Il giorno dopo leggo prima un loro commento su uno dei video che tratta di bondage escorting, dove mi dicono di avermi scritto in privato. Apro così la mia casella mail e ne leggo il contenuto:

“Ciao Fox (o preferisci Nicole? Noi preferiamo Nicole!). Come sai dalle nostre conversazioni in chat, siamo Mario e Franca, coppia matura di sessantenni in provincia di Latina. Come già ampiamente trattato, da sempre amiamo il piccante nel sesso e, nel corso del tempo, abbiamo sperimentato diverse situazioni intriganti, spesso a sfondo fetish. Giunti sul tuo sito per puro caso, siamo rimasti entrambi molto attratti dalle tue gambe e dai tuoi piedi, sempre calzati in bellissime scarpe o sandali. Poi abbiamo realizzato che ami il bondage, abbiamo visto i video dove vieni seviziato, sempre legato in modo molto hot, letto i racconti e proprio da questi abbiamo notato la parte del servizio da escort che racconti con dovizia di particolari. La cosa ci ha eccitati entrambi, tanto da decidere di contattarti proprio per quello: essere la nostra escort! Da quello che abbiamo letto e che ci siamo detti, sappiamo che non ti interessano i soldi, ma saremmo comunque disposti a stabilire una cifra, fosse anche solo come rimborso spese. Vorremmo venissi da noi, a casa nostra, in abiti femminili, intimo e tacchi. Ben depilato e disponibile alle nostre attenzioni: abbiamo immaginato di legarti in molti modi diversi e, al contempo, usarti sessualmente. Nessuna tortura spinta, solo giochi fetish con vibratori, dildi e magari bavagli particolari, ma per il resto solo sesso. Siamo ben attrezzati, con corde, bavagli, costrittori e quanto altro necessario. Sia chiaro, limiti da concordare e rispettare, stesso dicasi per la privacy e la discrezione reciproche. Saresti il primo incontro dopo il covid, che aveva completamente stoppato i nostri giochi. Ti garantiamo la totale e comprovabile sanità, visto che siamo entrambi ancora donatori AVIS, e richiediamo la stessa comprovabilità a te, che siamo certi non sarà un problema. Se la cosa può essere di tuo interesse, non devi fare altro che rispondere affermativamente e poi provvederemo ad organizzarci secondo le rispettive disponibilità. Franca non vede l’ora di assaggiare i tuoi bellissimi piedi, come anche io del resto: ma è soprattutto legarti che stuzzica le nostre fantasie, perché associare a quelle gambe e a quei piedi, anche un pene da usare, ci eccita oltremodo. Ribadisco la disponibilità almeno ad un rimborso spese, ma se dovessi decidere di chiedere anche altro non farti problemi. Attendiamo tue notizie!

Franca e Mario, alias coppia_matura”

Resto favorevolmente impressionato dalla mail, come del resto già nelle conversazioni in chat avevo provato simpatia per questa coppia attempata neanche più di tanto. Aspetto qualche ora, poi rispondo accogliendo la proposta ma rifiutando il compenso o il rimborso spese. Il giorno successivo ci accordiamo per incontrarci a metà strada e conoscerci meglio, prima dell’eventuale fine settimana di giochi, perché preferirebbero un intero weekend, in modo da poter dare corpo alle loro fantasie in tranquillità. L’incontro è piacevole, sono entrambi alla mano e molto simpatici… lei è abbastanza in carne, ma sempre una bella donna, lui con un po’ di pancetta ma molto giovanile. Discutiamo delle fantasie, senza remore di alcun genere, ed emerge il fatto che su molti aspetti sembriamo essere complementari. Prendiamo così accordi per il weekend a seguire, quando io dovrò recarmi a casa loro, di cui mi danno l’indirizzo, portando con me l’occorrente per diventare Nicole: gonna corta in pelle, camicia, intimo di pizzo e tacchi alti. Dovrò depilarmi completamente, perché a nessuno dei due piace il contrasto dei peli associato a gambe e piedi molto femminili, come da loro stessi affermato. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento al sabato mattina.

Il viaggio verso Latina è abbastanza lungo, se non altro per il traffico, comunque per le 11 circa sono nella zona indicatami e mi accingo ad arrivare presso il civico della strada privata dove c’è la loro villetta: una bella zona, con molto verde e tanti alberi. La villetta è abbastanza isolata, anche se intorno ce ne sono molte altre, ma tutte a debita distanza… Per comodità indosso una tuta e un paio di snikers, e al seguito un trolley che contiene il necessario per la “trasformazione” richiesta. Una volta entrato e parcheggiata la macchina nel vialetto, entrambi vengono ad accogliermi molto affabilmente e mi invitano ad entrare dopo aver recuperato il trolley dal bagagliaio. La casa è molto ben arredata, a testimoniare il fatto che se la passano abbastanza bene: ci sediamo su un divano nella sala e mi offrono un aperitivo…

Mentre beviamo, lui esordisce subito “in tema” con l’incontro: “Allora, con cosa preferisci essere legata? Corde, nastro adesivo, fascette di plastica… hai preferenze?” Noto che usa l’appellativo femminile, sempre per restare in tema. Lo guardo sorridendo, poi dico la mia: “Io ho sempre preferito la corda, perché mi piace molto la sensazione che dà sulla pelle, ma se voi avete altre preferenze non ci sono problemi” – “Anche noi preferiamo la corda, usiamo di solito quella di iuta ma ne abbiamo anche di cerata” – “Vanno bene entrambe”, rispondo. A questo punto interviene lei, che mi sembra molto eccitata: “Ti imbavaglieremo ovviamente, anche per il bavaglio hai qualche preferenza?” – “A voi cosa eccita?”, e lei risponde anticipando il marito: “Per iniziare bocca ben riempita e nastro adesivo fasciante, poi nel proseguo dei giochi man mano direi ballgag, anello per quando Mario te lo metterà in bocca e per quando me la leccherai, ma non disdegno anche il penis-gag gonfiabile…” – “Vedo che hai le idee chiare. Per me è ok, l’unico che sopporto poco è il divaricatore da dentista” – “Quello non lo abbiamo proprio, quindi il problema non sussiste”. Interviene lui: “Io ti verrò dentro la bocca, ma te lo avevo anticipato. Avresti problemi a ingoiare? Mi arrapa molto…” – “Ho visto le tue analisi, quindi si può fare. Solo non ogni volta, ok? In due giorni immagino verrai molte volte, ma non vorrei ingoiare sempre, se possibile” – “Ci mancherebbe, lo terrò presente. Posso incularti?” – “Anche per questo vale lo stesso discorso: non lo amo molto, ma capisco che ti ecciti farlo. Quindi con moderazione, ma ok…” – “Anche io vorrei incularti con lo strap-on mentre lo succhi a mio marito…” – “Allora dovrete dividervi le possibilità!”, le rispondo sorridendo.

Scambiamo ancora quattro chiacchiere per finire gli aperitivi, poi Mario mi dice: “Bene, allora se ti senti pronta puoi andare a cambiarti e anche fare una doccia, se ti va. Ti faccio vedere dove è il bagno e la camera degli ospiti dove puoi vestirti in tranquillità, ok?” – “Perfetto”, rispondo alzandomi dal divano. Prendo il trolley e lo seguo per il corridoio fino alla camera con adiacente un bagno, dove mi fa notare di aver preparato accappatoio e quanto necessario. Lo ringrazio e lui torna sui suoi passi lasciandomi solo. Mentre esco dalla camera per andare in bagno a fare la doccia, sento i loro discorsi nella sala: “Come la leghiamo per cominciare?”, chiede lui… “Avevamo detto di iniziare dalla sedia, no? La leghiamo mani e piedi e la imbavagliamo con il nastro. Io la benderei anche…” – “Bene, allora prendo le corde e il nastro adesivo. Sei eccitata?” – “Non immagini quanto. Non vedo l’ora di leccarle i piedi e succhiargli il cazzo…” – “Hmmm… porcella. Io ho una voglia di ficcarglielo in bocca… Ci divertiremo tutti e tre!”. Sorrido nel sentire quanto siano eccitati, non so perché ma questa coppia mi sta simpatica. Altrimenti non sarei qui.

Faccio la doccia con tutta calma, poi mi asciugo con l’accappatoio prima di uscire dal bagno e tornare nella camera per vestirmi: indosso gli slip di pizzo nero, poi la gonna corta al ginocchio e la camicia bianca. Per ultime le scarpe, un paio di decolleté nere tacco 14, molto sexy e aperte sui lati interni, a mettere in evidenza l’arco del piede. Visto che mi è stata regalata, da un amico feticista, anche una parrucca mora a caschetto, la metto per completare l’effetto femminile da crossdresser. Esco quindi dalla stanza e mi avvio per il corridoio verso il salone, dove mi stanno aspettando entrambi in accappatoio. Lei mi viene incontro con una pouchette tra le mani, dalla quale estrae un rossetto che, con molta cura, mi passa sulle labbra: “Ora sei perfetta, Nicole…”, mi dice mentre Mario prende la mia mano e mi guida verso la sedia posta nel centro della sala. Mi fa sedere e poi guarda con complicità la moglie, visibilmente eccitato sotto l’accappatoio: “Legala… mani e piedi, dai… e poi imbavagliala per bene!”, esordisce lei mentre si siede sul divano a godersi l’operazione. Lui prende uno spezzone di corda di iuta e, passato dietro la sedia, mi prende i polsi, li incrocia e li lega ben stretti, avendo cura di tirarli verso l’alto e fissarli al collo con un cappio. Capisco subito che sa legare… Poi si mette davanti a me, si inginocchia e dopo vermi unite le caviglie insieme, mi lega i piedi sempre ben stretti che poi tira all’indietro per collegarli ai polsi da sotto la seduta. È la volta delle gambe, che vengono legate sopra e sotto le ginocchia, poi il petto, fasciato ad arte e bloccato alla spalliera. Sono immobilizzato! Vedo lei aprire le gambe e iniziare a toccarsi, già bagnata per l’eccitazione, mentre lui dietro di me, mette il suo pene duro tra i palmi delle mie mani legate… “Scarpe e piedi stupendi”, esclama Franca sempre toccandosi tra le gambe… “Imbavagliala… riempile bene la bocca e poi tappagliela!”, ordina letteralmente al marito, sempre più infoiata. Lui mi apre la bocca e vi ficca dentro una spugna molto grande, avendo cura di schiacciarla bene nel palato: poi il nastro adesivo grigio viene passato intorno alla bocca, con diversi giri sempre più stretti. Una volta che mi ha imbavagliato, passa davanti a me con l’accappatoio aperto e vedo il suo pene in erezione, lungo almeno diciotto centimetri e duro come una verga: è in forma il “vecchietto”!


 

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