Lussuoso albergo appena fuori dalla circonvallazione di Roma: il tizio ha prenotato una camera dove dovrei cambiarmi e trasformarmi in Nicole prima di raggiungerlo nella sua suite al piano attico dell’albergo stesso. Le istruzioni ricevute nel precedente scambio di mail mi esortano a non portare nulla con me, perché avrei trovato tutto il necessario nel guardaroba della stanza. Espletate le formalità alla reception, mi viene consegnata la card di accesso alla mia camera, che è al piano inferiore all’attico. Salgo e, attraversato il lungo corridoio, entro nella mia stanza che si trova a pochi passi dall’ascensore, immagino volutamente. Chiamarla “stanza” è molto riduttivo, visto che sarà di almeno 40 metri quadrati, con un salottino open space e un grande letto matrimoniale. Anche il bagno non è da meno, dotato anche di idromassaggio. Apro le ante del guardaroba e vi trovo in bella mostra una minigonna in pelle di colore rosso, una camicetta bianca e ovviamente intimo coordinato. Poi un paio di decolleté rosse tacco 15, bellissime. C’è anche una bellissima parrucca a caschetto con capelli sfumati di rosso che sembrano veri e una maschera nera molto sexy. In basso, vicino alle scarpe, un biglietto con su scritto: “Rilassati. Fai un bagno e metti la crema per il corpo che troverai nell’armadietto del bagno. Alle 18 vestiti indossando tutto quello che vedi, metti anche il rossetto ma nient’altro, poi prendi l’ascensore che accede direttamente alla mia suite, digitando il codice 696969 sulla tastiera interna. Mi troverai ad aspettarti. Nel cassetto della scrivania troverai un regalino”. Vado alla scrivania e, nel cassetto, trovo una busta con all’interno 1.000 euro in banconote da 100: alla faccia del “regalino”, penso. Cosa dovrò fare per giustificare tutto ciò? Nello scambio di mail si era sempre parlato di feticismo per i piedi e le scarpe, e del fatto che mi voleva a sua disposizione per tutta la sera. Mai discusso di compenso, ma ora questi mille euro mi fanno riflettere… Mi rilasso senza starci a pensare troppo, così decido di usare la vasca idromassaggio nell’attesa, visto che mancano ancora più di due ore alle sei. Mi immergo nell’acqua mi godo il piacevole massaggio, poi mi asciugo con tutta calma indossando l’accappatoio che era ben piegato ai bordi della vasca. Prendo la crema e non posso fare a meno di notare che è quella da me preferita: Angel di Thierry Mugler… evidentemente lo ha memorizzato durante i nostri scambi di mail. La cospargo per tutto il corpo, con particolare attenzione per gambe e piedi, che saranno il suo obiettivo primario, non ne ha mai fatto mistero. Alle 17 inizio la “trasformazione”, partendo dall’indossare l’intimo di seta rossa, uno slip tipo “culotte”, molto sexy. Una volta tanto non mi viene richiesto il solito perizoma! Metto la gonna, che mi sta perfettamente e mette in evidenza le gambe, che non hanno nulla da invidiare a quelle di una donna, anzi… Le scarpe poi sono favolose: morbidissime ed estremamente sexy… i quindici centimetri di tacco slanciano le gambe in maniera molto sensuale, anche se camminarci non è proprio semplicissimo, ma in fondo dovrò camminare ben poco. Molto eccitante, almeno per i feticisti del piede, il toe cleavage che lasciano godere. Indossare la parrucca è forse l’operazione più complicata, ma la cuffia di supporto di cui è accessoriata semplifica molto il tutto, tanto che in cinque minuti ho un bellissimo caschetto con colpi di luce color mogano. È la volta del rossetto, che non uso praticamente mai, ma che in effetti trova un suo perché, essendo perfettamente integrato con il colore della gonna e delle scarpe, risaltando sul bianco della camicetta di seta estremamente sexy. Manca solo la maschera… Quella la metto solo poco prima di uscire dalla stanza per andare all’ascensore, alle sei in punto. Esco dalla stanza e, sbirciato il corridoio per verificare che non fosse nessuno, vado all’ascensore che arriva in pochi istanti: entro e sulla tastiera separata da quella dei normali pulsanti di piano, digito il codice che mi ha lasciato scritto sul foglio. Le porte si chiudono e l’ascensore si muove verso l’attico: arrivato al piano, le due ante si aprono ma c’è una seconda porta con un’altra tastiera e un foglio attaccato sopra con su scritto: “Il codice è lo stesso”. Lo digito e la serratura della porta scatta… Apro e mi trovo davanti un enorme salone arredato in modo molto raffinato e moderno: divani in pelle, tappeti neri e librerie bianche a creare un contrasto visivo molto particolare.  Entro camminando sui tacchi altissimi e mi dirigo verso i divani, tra i quali c’è un tavolino il vetro che sembra sospeso da terra: immagino quanto possa costare una suite del genere! Ma non vedo il mio “cliente”. Mi affaccio alla terrazza che da sull’esterno, ovviamente con piscina privata, ma anche fuori nessuna traccia di lui. Vedo una porta, ma preferisco non andare troppo in giro per l’appartamento, così decido di sedermi su uno dei divani e aspettarlo. Istintivamente accavallo le gambe, ammirando le scarpe che indosso, alle quali i miei piedi danno quel tocco ulteriormente sexy, lasciando intravedere le dita in un magnifico toe cleavage. Sono abbastanza “eccitata” dalla situazione, devo ammetterlo. Improvvisamente sento una voce che sembra venire dall’impianto di diffusione sonora: “Benvenuta, Nicole… tra poco sarò da te, nel frattempo vorrei che ti sdraiassi sul lettino che è nel centro del salone, di fronte alla tv… Aspettami lì”. Non vedo subito il lettino di cui parla, ma alzandomi in piedi e avvicinandomi alla seconda coppia di divani lo trovo proprio davanti all’enorme televisore: un lettino non molto alto, simile a quelli per i massaggi, ma più largo. Mi siedo testandone la comodità, poi come richiesto mi sdraio, allungandovi sopra le gambe e accavallando le caviglie per non strusciare tra loro le bellissime scarpe. Mi sto eccitando…

Dopo qualche minuto vedo aprirsi la porta intravista poco prima e lui uscirne per venire verso di me con in mano una bottiglia di vino rosso e due calici: non posso dire che sia un bell’uomo, ma nel complesso è affascinante, curato, abbastanza alto e ben vestito… con un po’ di pancetta. Avvicina un tavolino, sul quale ripone bottiglia e bicchieri, poi prende una sedia e la posiziona di lato al lettino dove sono sdraiata. Faccio per alzarmi ma lui mi anticipa: “No, cara. Resta sdraiata… fammi godere della vista sulle tue bellissime gambe e piedi…” Da uomo, seppur bisessuale, resto sempre spiazzato dalle fantasie degli uomini nei confronti di una crossdresser, ma se mi immedesimo in Nicole, la mia alter-ego, ne sono molto compiaciuta. Del resto lo affermo sempre: tutte le fantasie sessuali e fetish sono lecite, a patto che non implichino violenza gratuita o non consensuale. Versa il vino nei bicchieri, dopo essersi seduto, e vedo che il suo sguardo non si stacca dai miei piedi, finché esclama: “Che eccitantissimo toe cleavage! Hai dei piedi fantastici…” – “Vuoi toccarli?”, gli chiedo, ma lui porgendomi il calice risponde: “Non parlare, cara… Non prendertela, ma ti preferisco silenziosa se non ti dispiace. Più tardi ti imbavaglierò, ma per ora vorrei godermi i preliminari…” Resto sorpresa, ma gli faccio un cenno di assenso mentre prendo il bicchiere. Mi aveva chiaramente detto che avrebbe voluto anche legarmi e imbavagliarmi, ma resto comunque spiazzata dalla frase appena ascoltata. Mentre sorseggio il vino, sdraiata su un fianco, lui si avvicina al lettino e mi accarezza le gambe con una mano, scendendo lentamente fino alle caviglie e poi a piedi, che tocca attraverso le scarpe. Il mio sguardo cade sulla patta dei suoi pantaloni e vedo che è già gonfia, denotando un membro notevole. Mi sta leccando i piedi, passando la lingua su tutto il dorso fino alla caviglia, poi sfila una scarpa con molta enfasi e la porta al viso per affondarci dentro il naso e respirarne il profumo della mia pelle misto a quella della scarpa stessa… “Profumo magnifico, la crema sta benissimo sulla tua pelle…” Io non replico, ma lo guardo mentre si porta anche il piede nudo alla bocca e praticamente ne ingoia le dita, leccandole e succhiandole avidamente. Lo sguardo torna sulla patta e credo che il cazzo gli stia scoppiando nelle mutande! La cosa mi piace molto, adoro eccitare i feticisti con i miei piedi… Mi rimette la scarpa con estrema delicatezza, poi risale con la mano sulle gambe, fino a scoprire le cosce spostando la gonna: “Gambe favolose…”, sussurra mentre si sbottona i pantaloni e deduco che stia pensando di mettermelo in bocca. Se lo tira fuori con una mano, mentre con l’altra mi spinge delicatamente a sdraiarmi completamente su un fianco: il lettino è all’altezza giusta per consentirgli di mettermelo agevolmente dentro, e infatti è quello che si appresta a fare mentre mi dice: “Apri la bocca, Nicole… ma cortesemente metti le mani dietro la schiena: non devi toccarmi con le mani per ora, ma non voglio neanche legartele subito, ok? Prendilo in bocca e succhialo…” Non proferisco parola e mi limito a portare le braccia dietro la schiena mentre poggio la testa sul lettino e socchiudo le labbra. Lui mi solleva le gambe portandole verso il petto, in modo da poter raggiungere i piedi senza dover allungare le braccia: me lo poggia sulle labbra e sento che è già molto umido, a testimoniare quanto sia eccitato. Poi lo spinge dentro lentamente, ma senza fermarsi, tanto che il pene mi arriva quasi alla gola visto che sarà lungo almeno diciotto centimetri, nonché abbastanza largo. Tenendomi il cazzo ben ficcato dentro la mia bocca, mi prende la testa e la spinge verso il suo ventre, facendolo penetrare ancora di più per poi iniziare a scoparmela. La mano destra scivola ai piedi, infilando le dita dentro la scarpa a cercare il contatto sotto l’arco, cosa che io agevolo arcuando il piede senza far uscire la decolleté. Continua a scoparmi per almeno un quarto d’ora, senza mai togliermelo di bocca… Si toglie la camicia senza interrompere neanche il contatto con i piedi, e lo sento respirare sempre più velocemente: ho idea che stia per venirmi in bocca…


 

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