Arrivo al residence il venerdì sera verso le 18… mi viene aperto il cancello automatico, dopodiché entro e parcheggio la macchina. Mi avvio verso l’ingresso della villetta, dove vedo la porta socchiusa. Indosso solo una tuta e paio di sneakers, come per l’incontro precedente con xmasterx.
Busso alla porta ed entro nella sala: ci sono già tutti e quattro, ma l’avevo capito dalle macchine parcheggiate… Sono seduti sui due divani di fronte alla tv. A parte la persona che già conosco, gli altri tre sono tutti di mezza età, due con una bella pancetta mentre l’altro sembra più in forma: tutti ben vestiti, si vede lontano un chilometro che sono benestanti, se non ricconi viste le macchine, stranamente tutte BMW da almeno 60.000 euro. Almeno.
“Buonasera…”, dico per rompere il ghiaccio mentre xmasterx si alza dal divano e viene verso di me: “Buonasera a te. Ti presento “X”, “Y” e “Z”, non c’è necessità di nomi…”. Gli altri si alzano a loro volta e salutano in maniera affabile, a parte uno che si tocca la patta dei pantaloni. “Fatti una doccia, sai dov’è il bagno, poi metti l’accappatoio e vieni qui in sala, ok?” – “Va bene. A dopo…”. Detto ciò mi avvio verso il bagno in fondo al corridoio, immagino che mi porteranno di sotto, come già successo la volta scorsa con xmasterx. Mi spoglio e faccio una doccia abbastanza lunga, con molte incertezze nella mente anche se ormai è tardi per tirarsi indietro. Metto l’accappatoio e mi asciugo, infilo le pantofole di spugna ed esco per ritornare nel salone dove mi aspettano i miei “clienti”, se così si può dire.
Entrato nella sala, in accappatoio e pantofole, mi squadrano da capo a piedi, soprattutto due di loro tra cui quello che si toccava tra le gambe poco prima. “Lo portiamo di sotto?”, dice quello che da ora chiamerò “X”, il più corpulento e tarchiato, sulla sessantina… “Io prima me lo vorrei far succhiare un po'…”, risponde “Y” che sarebbe quello che si toccava. A questo punto xmasterx prende l’iniziativa: “Allora sediamoci e ce lo facciamo succhiare tutti e quattro prima di portarlo di sotto e legarlo. Va bene per tutti?” – “Va benissimo”, risponde ora “Z”, quello più in forma ma comunque oltre i sessanta.
“Allora Fox… noi ci sediamo sui divani e tu, in ginocchio, a turno ce lo succhi per bene. Così rompiamo il ghiaccio!”. Faccio solo un cenno di assenso con la testa, senza dire nulla mentre li guardo sedersi sui due divani e abbassarsi pantaloni e mutande… due con boxer e due con slip: tutti con una dotazione notevole e già in tiro. Mi viene ora di pensare che quello che vuole pisciarmi in bocca possa essere Y, avendo lo sguardo da vero porco. Mi inginocchio davanti al primo a sinistra, X, e mi abbasso per prenderglielo in bocca… “Metti le mani dietro la schiena mentre me lo succhi…”, mi apostrofa. Così faccio, portando le braccia e incrociando i polsi dietro la schiena come se fossi legato. Mi prende la testa con entrambe le mani e mi guida nel succhiarglielo, senza consentirmi di sfilarlo dalla bocca. Con la coda dell’occhio vedo gli altri tre che si masturbano nell’attesa. Dopo qualche minuto sento le mani di X liberarmi la testa: “Vai al prossimo, se no ti sborro in bocca”. Sempre in ginocchio mi sposto alla sua destra, da xmasterx, e prendo in bocca anche il suo pene. Lui non mi blocca la testa e non mi chiede di portare le braccia dietro la schiena, così almeno posso appoggiarmi al divano mente lo succhio. Altri sei o sette minuti, poi mi invita a passare oltre… faccio per alzarmi ma Y esordisce: “Non alzarti. Spostati in ginocchio a carponi…”. Obbedisco e sono sempre più convinto che sia lui quello del pissing orale. Sono davanti a lui e mentre mi abbasso per prenderglielo in bocca, anche lui mi dice: “Metti le mani dietro la schiena…”, con Z che gli fa eco: “Sfila le pantofole, voglio vedere i piedi nudi”. Obbedisco a entrambi, sfilando le pantofole e incrociando i polsi dietro la schiena mentre il cazzo di Y mi entra in bocca, subito accompagnato dalle mani che mi obbligano a farlo arrivare fino ai testicoli! Ce l’ha grosso e lungo, non è una passeggiata tenerlo in bocca a lungo, ma non mi consente di sfilarlo, così faccio il possibile per respirare e deglutire la saliva mista ai suoi umori spermatici. Finalmente mi consente di togliermelo dalla bocca, ma solo per passare a Z, intento a toccarmi i piedi mentre lo succhiavo all’altro. Me lo infila in bocca e, a differenza degli altri, mi stantuffa tutto il pene in bocca, scopandomi letteralmente e muovendomi la testa avanti e indietro con entrambe le mani. Inizio a pensare che stia per venirmi dentro la bocca, ma fortunatamente si ferma e si sfila. Resto in ginocchio in attesa, poi mentre xmasterx mi fa alzare e rimettere le pantofole, dice queste parole: “È ora di andare di sotto. Abbiamo preparato molti giochetti per te amico mio. Ti piaceranno, vedrai. Andiamo”.
Ricompostisi, scendiamo tutti e cinque nella “sala hobby” dove xmasterx mi ha già seviziato per un weekend intero. Apre la porta e vedo subito che ci sono diverse novità: alla parete in mattoni ci sono ora anche degli anelli fissati in quattro punti; alla trave centrale del soffitto c’è una sorta di doppio gancio con una barra in metallo e una carrucola; il letto è tale e quale, con corde ai quattro angoli e sui laterali; c’è una sedia in legno con un foro centrale sulla seduta e un macchinario sotto, che immagino bene a cosa possa servire, visto che su una specie di stantuffo meccanico vi è posizionato un dildo; un grosso tavolo dotato di polsiere e cavigliere in metallo per mani, piedi e collo; una gabbia in ferro battuto, una cassapanca e poi, ovviamente, tutti i giocattoli che intendono usare, in bella mostra su uno scaffale in legno. Corde, bavagli, dildi, vibratori, morsetti, frustini, elettrostimolatori… spicca un bavaglio a imbuto, con morso a cilindro e svasatura: con quello mi piscerà in bocca quello che credo sia Y. C’è anche altra roba, che non riesco a definire sul momento, ma che sicuramente imparerò a conoscere di lì a poco! Resto fermo al centro della sala, mentre li vedo spogliarsi e indossare tutti e quattro una sorta di passamontagna nero: “Vogliamo riprendere tutto, ma ovviamente dobbiamo tutelare la nostra privacy, quindi avremo il volto coperto” – “Ok…”, non riesco a rispondere altro. “A tal scopo dovresti leggere quello che c’è scritto su questo foglio davanti a quella telecamera, sempre a nostra tutela, visto che ti paghiamo. Ok?” Do un’occhiata al testo e capisco che vogliano mettersi al riparo da future possibili ritorsioni o ricatti… “Per me non sarebbe stato necessario, ma loro hanno preferito così” – “Va bene, lo leggo…”, rispondo.
Mi metto davanti alla telecamera che mi indica e leggo questo testo: “Sono qui di mia spontanea volontà, avendo accettato 10.500 euro per sottopormi a due giorni e due notti di bondage, sevizie sessuali e torture soft. Sarò legato, imbavagliato e sottoposto a diverse pratiche sessuali sadomaso, perfettamente consapevole e in accordo con i miei clienti”.
“Bene, ti ringrazio per la collaborazione. Ora spogliati nudo e togli le pantofole…” Sfilo accappatoio e pantofole e resto nudo al centro della sala: “Legalo al muro per cominciare, allargagli bene braccia e gambe. Io prendo un bavaglio adatto…”, esordisce X.
Mi portano davanti al muro e, giratomi con la schiena alla parete, in due mi legano i polsi agli anelli, allargandomi molto le braccia e tirandole verso l’alto per costringermi ad alzare le punte dei piedi. Poi mi legano le caviglie, allargando le gambe in modo tale che il mio peso si sposti in avanti, mettendo in tensione le braccia e obbligandomi a stare sulle punte dei piedi. Una volta immobilizzato in questo modo, si avvicina X con una maschera dotata di palla e ganci sulla nuca: me la ficca in bocca in maniera abbastanza rude e serra le cinghie molto strette. A questo punto prende un uncino anale che ha sulla punta un anello al quale è avvolta una corda… Lo lubrifica con una crema e poi, senza tanti complimenti, mi infila l’uncino nel culo, avendo cura di farlo passare strettamente tra le natiche per poi collegarlo al gancio sulla maschera, dietro la nuca: inizia a tirare la corda e inevitabilmente il mio collo deve reclinarsi all’indietro. Tira fin quando non vede l’uncino sparire tra le natiche e la corda tendersi con il mio collo completamente reclinato all’indietro. La costrizione è totale: non posso muovere il collo o l’uncino affonda ancora di più nel culo, obbligandomi a restare in equilibrio sulle dita dei piedi.
Le riprese video sono partite nel momento in cui hanno iniziato a legarmi.
Mentre due si masturbano, X mi prende in mano il pene e lo sollecita per provocarmi un’erezione che ancora stenta, forse per la preoccupazione di quello che stanno per farmi… Quando ritiene che sia abbastanza duro, inizia a legarmi i testicoli con una cordicella elastica. Mi lega strettamente sia le palle che la base del pene, facendomelo indurire velocemente, poi avvolge il glande con un anello in lattice abbastanza stretto, che mi strozza il pene sulla punta. Solo a questo punto inizia a picchiettarmi il prepuzio con la lingua, provocandomi dei movimenti inconsulti che si ripercuotono sul collo e sull’uncino che ho nel culo. Questa è tortura vera e propria: anche piacevole per alcuni versi, ma comunque tortura.
A Z interessano molto i miei piedi, infatti si china per toccarli sotto la pianta e solleticarmeli con una rotella, aumentando i movimenti inconsulti con le conseguenze già descritte. Y ha la bella idea di venire a morsettarmi i capezzoli con due pinzette collegate da una catenella che, a sua volta, viene portata a collegarsi al pene eretto e legato.
Si alternano nel prendermi in bocca il pene, ognuno con la sua variante di sollecitazione, ma dopo una ventina di minuti la posizione e la costrizione mi stanno stremando e inizio a provare dolore oltre alla stanchezza.
Mentre xmasterx resta in disparte ad osservare masturbandosi, il più attivo e fantasioso sembra essere X che, accortosi della mia sofferenza, mi prende i testicoli con una mano e, mentre li strizza, mi apostrofa: “Non sarai già stanco… Abbiamo appena iniziato!”