Per almeno altre due ore resto solo nel silenzio della notte e del buio dell’armadio, bendato e incatenato mani e piedi. Il bavaglio ad anello che mi hanno messo mi fa sbavare continuamente e ormai ho il petto completamente fradicio di saliva… Il pene, costretto dalla corda, inizia a dolermi anche perché per come sono legato mi resta duro e dritto: per fortuna non mi hanno tappato nuovamente il culo con il dildo, perché la posizione inizia ad essere molto scomoda. Saranno ormai le tre di mattina quando sento le ante si aprirsi e il profumo di lei avvicinarsi: senza dire nulla mi prende per le cosce e mi spinge dentro uno strap-on, iniziando a scoparmi! Speravo volesse legarmi in un’altra posizione, invece si è alzata solo per infilarmelo dentro. Non sento lui, forse è rimasto a dormire. Mentre mi scopa, con la mano mi sollecita il pene legato e mi strizza i testicoli, leccandomi i piedi di tanto in tanto… Mi porta all’orgasmo e solo in quel momento mi sfila lo strap-on dal buco per prendermelo in bocca e farmi schizzare nuovamente: mi avvolge il pene con la lingua, picchiettando sulla punta e aumentando la turgidità, cosa che fa stringere inesorabilmente la cordicella mentre fiotto sperma e sbavo come una fontana dal bavaglio. Richiamato evidentemente dai miei gemiti deformati dal bavaglio, sento i passi di lui che esordisce: “Ma non hai ritegno, Franca! Te la stai scopando ancora? Ma non ti sazi mai…”, e lei replica sfilandosi il pene dalla bocca: “Ma tu come fai a dormire? Sapendo che è qui dentro legata, imbavagliata e disponibile per essere seviziata… meglio approfittare, il tempo passa, sai?” Lui non replica, invece è lei ad esortarlo: “Perché non la scopi anche tu? Dai, dimmi che non ne hai voglia…” E così, senza altre parole, anche lui mi ficca il cazzo nel buco e inizia a scoparmi a sua volta. Sicuramente lei si starà masturbando guardando la scena, lo immagino dai sospiri di piacere che sento provenire a distanza, fino a veri e propri gemiti che si aggiungono a quelli di Mario quando mi viene dentro. Quasi a giustificarsi, lui mi dice: “Non ho resistito, Nicole… ora però ti libero, devi riposare qualche ora”. Faccio un cenno di assenso con la testa, poi mi liberano dalle manette, dalle cavigliere e dal bavaglio. Infine la benda mentre lei mi libera il pene e i testicoli dalla cordicella: sono distrutto!
Mi lasciano andare in bagno a fare una doccia, ne ho bisogno anche perché dentro l’armadio, con le ante chiuse faceva abbastanza caldo, per non parlare del continuo sbavarmi addosso e dello sperma colato ovunque. Fatta la doccia, esco dal bagno con indosso l’accappatoio che mi hanno messo a disposizione e un paio di pantofole da doccia: mi chiamano dalla camera da letto, così li raggiungo sperando di poter dormire tranquillo qualche ora. Lei prende subito l’iniziativa: “Vieni, Nicole… sdraiati con noi, c’è molto spazio”, e in effetti il letto è grande. “Tranquilla, ti facciamo dormire, ma ti leghiamo mani e piedi, ok?”… replico un po' contrariato: “Dormire legato non sarà proprio riposante” – “Tranquilla, manette e cavigliere senza stringere troppo”, risponde lei che già mi sta aprendo l’accappatoio… “Nudo?”, le chiedo… “Certo, cara. Nuda”. Mi sfila l’accappatoio, poi mi fa sdraiare sul letto e mi ammanetta i polsi uniti alla spalliera in ferro battuto, passando la catenella attraverso una delle barre centrali. Mario fa la stessa cosa con i piedi, bloccandoli alla parte bassa del letto allo stesso modo. Di nuovo immobilizzato al letto! Per fortuna non mi imbavagliano, almeno per ora, e si sdraiano entrambi sul letto per poi spegnere la luce. Dopo una decina di minuti penso di essermi addormentato pesantemente, ero in effetti abbastanza stanco per la giornata. Apro gli occhi quando dalla finestra iniziano a filtrare i raggi del sole, ancora abbastanza blandi essendo appena le 6:30, come vedo dalla sveglia su uno dei comodini posti di lato al letto: i miei “carcerieri” dormono entrambi e lei ha una mano tra le mie gambe, quasi sul pene, come se durante il sonno mi avesse comunque sollecitato visto che è umido… Non ho modo di muovermi troppo, a causa di manette e cavigliere che mi bloccano mani e piedi al letto, ma cerco di sgranchirmi un po’ da quella posizione obbligata. Dopo una decina di minuti Mario apre gli occhi e, dopo essersi sincerato che fosse tutto a posto, si infila una mano nelle mutande tirandone poi fuori il pene duro… Senza dire nulla si viene a mettere cavalcioni sul mio petto e poi me lo spinge in bocca, iniziando a scoparmi! Lei viene svegliata dal movimento del materasso e guarda stupita il marito che mi sta scopando di prima mattina: “Ah… ti sei svegliato allegro, vedo…” – “Ce l’avevo già duro, vedendola ammanettata al letto non ho resistito nel ficcarglielo in bocca, e sto anche già per sborrare” – “MGHMBGBLLB”, è il suono che infatti emetto mentre lui fiotta sperma nella mia gola! Quando ha finito di farmi ingoiare tenendomi ferma la testa, mi sfila il pene di bocca ed esclama: “Ottimo risveglio, non c’è che dire. Potrei abituarmici, sai Nicole?” – “Ho perso il conto di quante volte mi hai sborrato in bocca, Mario…”, gli rispondo mentre mi libera dalle manette ai polsi. Liberati anche i piedi finalmente mi posso alzare, dico loro che ho bisogno di una doccia calda per smaltire l’intorpidimento, e mi avvio verso il bagno dopo aver preso l’accappatoio rimasto sulla sedia e inforcate le ciabatte di spugna. Anche lei si alza e, indossando una vestaglia, mi dice: “Fai con calma, io preparo la colazione… Ti aspettiamo in cucina” – “La colazione, almeno, me la farete fare senza legarmi?”… Lei sorride, ed è lui a rispondere: “Niente corde per colazione, dai…”.
Fatta la doccia, esco dal bagno e mi avvio verso la cucina alla fine del corridoio: la colazione è in tavola e devo dire che hanno provveduto a tutto… dal caffè al the, dai cornetti alle fette biscottate e alla marmellata. Mi siedo, in accappatoio e pantofole e finalmente posso godermi il pasto senza costrizioni, memore della pizza alla sera prima. Si conversa allegramente, parlando del più e del meno, come se ci conoscessimo da tempo e la cosa mi piace. Mi fanno tante domande sulle mie tendenze sessuali e altrettante ne rivolgo io a loro. Poi, terminata la colazione, ci sediamo sul divano e lei chiede: “Ti fermi anche per pranzo?” – “No, non posso. Devo essere a casa per il primo pomeriggio, ma possiamo pensare di incontrarci ancora se volete” – “Se vogliamo? Non ho mai sborrato tante volte nello stesso giorno in vita mia: certo che vogliamo un altro incontro!”, esordisce lui candidamente con l’assenso della moglie che sottoscrive quanto appena detto. Sono ormai quasi le 9:00, e per le 12:00 vorrei essere sulla via del ritorno, cosa che accenno loro. Così lei pensa subito di mettere a frutto il tempo rimanente a disposizione: “Allora facciamo un ultimo giochetto, Nicole… Prendi le corde Mario, ed il bavaglio ad anello…” – “Cosa hai in mente?”, le chiede lui… “Voglio scoparla con lo strap-on mentre è seduta sopra di me, legata mani e piedi, nuda, e imbavagliata… con te davanti che la scopi in bocca…” – “Mmmm, la fantasia ti galoppa, vedo”, risponde lui mentre prende le corde e il bavaglio dal tavolo grande della sala. Prima che lui sia tornato al divano, lei mi ha già aperto l’accappatoio e me lo sta facendo togliere, portandomi le braccia dietro la schiena e girandomi su un fianco per farmi legare dal marito: lui mi lega i polsi incrociati, ma lei me li tira su ruotando gli avambracci e facendogli fissare la corda al collo con un cappio. In pratica i miei polsi sono riversi in alto. “Ora legale le caviglie incrociate, così le cosce restano aperte e mentre la scopo nel culo la masturbo”. Lui esegue e, sfilate le pantofole, mi lega i piedi incrociati. Lei si alza: “Imbavagliala stretta, io prendo lo strap-on e lo metto” – “Per scoparla in bocca le metto il ring, prendo quello largo…”. Torna con il bavaglio e mi infila l’anello in bocca, serrando strettamente dietro il collo e, a quel punto, lei è pronta, indossando uno strap-on sopra gli slip. Si siede sul divano e, tenendo il dildo dritto mi fa sedere sopra di lei dandole le spalle e obbligando la penetrazione del fallo nel culo. Fatto ciò, con lui che si smanetta il pene davanti al mio viso, me lo prende in mano e inizia a masturbarmi muovendo al contempo il bacino per scoparmi. A questa vista lui si infoia, e vedo il suo membro diventare duro e dritto tra le mani, mentre me lo avvicina sempre di più alla bocca… “Ficcaglielo in bocca, dai… scopala mentre la scopo e la masturbo”, esordisce Franca con una voce molto porca, devo dire! E lui me lo spinge completamente dentro la bocca tenuta spalancata dal ring… e mi scopa con forza, spingendo molto a fondo e muovendomi la testa con le mani. Sono talmente eccitati che non durano moltissimo: sento lei venire dopo qualche minuto, aumentando il ritmo della masturbazione che mi sta praticando… geme di piacere come una ragazzina, ma anche lui quasi ansima per come mi sta scopando. Ancora pochi istanti e mi riempie la bocca e la gola di sperma caldo, che non posso evitare in alcun modo di ingoiare, anche perché prima di schizzare me lo spinge quasi in gola per poi lasciarsi andare all’orgasmo. Quando lui esaurisce la foga, lei mi fa venire con la mano, strapazzandomi letteralmente il pene con le dita: il mio sperma fiotta sulle sue ginocchia e la sento molto compiaciuta. “Questa è stata memorabile, Nicole… non ho mai goduto tanto!”, esclama lui. Con calma mi slegano mani e piedi e mi tolgono il bavaglio… penso che possiamo chiuderla qui, sono letteralmente esausto per come mi hanno fatto venire e per come ho dovuto ingoiare sperma ripetutamente nell’arco di tutta la durata dell’incontro. Faccio una doccia e poi mi rivesto con abiti normali… Dopo un aperitivo, verso le 11:00 ci salutiamo, con l’intesa reciproca di rivederci presto. Una coppia simpatica e molto fantasiosa, li vedrò di nuovo volentieri… Anche loro, non ho dubbi.