Dopo la prima esperienza come “escort”, conclusasi con un weekend abbastanza impegnativo, data la natura delle sevizie a cui ero stato sottoposto da “xmasterx”, e un compenso di tremila euro, il rapporto con il cliente non si è interrotto minimamente, neanche dopo la pesante esperienza della gangbang con i suoi amici, che però mi ha portato a rifiutarne altre nella maniera più assoluta. Con il passare del tempo, seppur senza poterci incontrare per suoi impegni lavorativi all’estero, abbiamo stabilito un contatto assiduo, sia tramite mail che tramite la chat criptata. E infatti, una sera verso le 22…

xmasterx_ “Ciao fox. Buonasera…”

foxtied_ “Ciao. Ben trovato”

xmasterx_ “Tra due giorni rientro in Italia. Vorrei incontrarti”

foxtied_ “Si può organizzare. Cosa vorresti fare?”

xmasterx_ “Fine settimana. Io rientro giovedì, ci vediamo il sabato mattina fino alla domenica pomeriggio”

foxtied_ “Solito posto e solite modalità?”

xmasterx_ “Il posto no, non è lo stesso. Quello della volta scorsa è stato venduto, ma ne ho altri disponibili. Le modalità si, le stesse: duemila prima e mille dopo”

foxtied_ “Vediamoci venerdì al solito bar, così poi mi dici dove andremmo il sabato”

xmasterx_ “Ok per il bar, diciamo verso le 9, perché dopo ho da fare in ufficio. In merito a dove andare, ci sposteremo verso il Circeo. Voglio tenerti legato in macchina lungo il tragitto…”

foxtied_ “La volta scorsa me lo hai fatto succhiare mentre guidavi e ok, ci può stare. Ma legato in macchina? Ti avevo già bocciato la proposta la volta scorsa, non è che sia cambiato qualcosa”

xmasterx_ “Me ne assumo il rischio, anche se è inesistente di questo periodo. Poi mi limiterò ad ammanettarti polsi e caviglie, niente di trascendentale”

foxtied_ “Si fa presto a dire, ma cosa gli racconti se ci fermano e mi vedono ammanettato?”

xmasterx_ “La volta scorsa ho voluto assecondarti e venirti incontro perché era la prima volta, ma questa volta voglio farlo. Prendere o lasciare. Ti garantisco che non ci fermerà nessuno, non c’è mai traffico su quella strada d’inverno, men che meno una pattuglia. So dove passare”

foxtied_ “Prendere o lasciare, non è da te. Considerando quello che immagino mi farai nel weekend, è così trascendentale legarmi in macchina nel tragitto?”

xmasterx_ “Per me sì. Pago, ricordi? Proprio per non avere queste menate. Brutto a dirsi forse, ma è la realtà, no?”

foxtied_ “Paghi. Giusto. Ma posso sempre non accettare…”

xmasterx_ “Liberissimo. Ma 3000 euro sono 3000 euro. A te decidere”

foxtied_ “Va bene. Facciamo anche questo allora. Ma sia chiaro, nessun’altra sorpresa. Dopo l’esperienza con i tuoi amici non voglio altri casini”

xmasterx_ “I miei “amici” sono solo dei coglioni, non li coinvolgerò più in questo gioco. Ma io sono io”

foxtied_ “Va bene, ci vediamo venerdì alle 9:30”

 

Il giovedì mi informa di essere rientrato e, con il medesimo messaggio, mi conferma l’appuntamento per il giorno dopo. La mattina del venerdì, alle 9:30 sono al centro commerciale EUROMA 2, come la volta scorsa. I negozi sono ancora chiusi, ma i bar aprono prima, così mi siedo a un tavolo in attesa che arrivi. Tempo cinque minuti e lo vedo arrivare: ci salutiamo e ordiniamo un caffè.

“Questa è la busta, solito importo”, mi dice porgendomi una busta gialla imbottita… “Domani vieni dove ci siamo visti la volta scorsa, poi andiamo con la mia macchina, come abbiamo concordato” – “sempre intenzionato a fare come mi hai scritto in chat?” – “Certo che sì… Ci fermeremo in una piazzola di sosta fuori dalla strada e lì ti leg…”, si interrompe bruscamente perché nel frattempo è arrivato il cameriere del bar con i caffè… paga lo scontrino e, quando il cameriere si allontana, riprende la frase: “Ti lego e ti imbavaglio nel vano posteriore del mio SUV. Vieni in tuta e con un paio di scarpe senza indossare calzini. Poi vedrò sul momento come sistemarti…” – “È surreale questa cosa…” – “Sarà anche surreale come dici, ma mi eccita. Magari potrei anche fare una sosta per ficcartelo in bocca, dipende da cosa mi suggerisce la fantasia” – “Ok. Sei tu il “cliente”, quindi mi adeguo”. Continuiamo a parlare per qualche minuto, ma ormai le decisioni sono prese, finché: “Sai, stavo pensando di legarti direttamente nel mio garage quando arrivi. Tanto il tragitto durerà una mezz’ora” – “Quindi ci incontriamo come la volta scorsa al tuo ufficio?” – “Si, è più pratico. Ok, io devo andare. Ci vediamo domattina verso le 9:30 da me”. Ci salutiamo.

Il mattino dopo indosso una tuta come richiesto, con un paio di sneakers senza mettere i calzini e mi avvio verso l’indirizzo dell’ufficio, dove arrivo puntuale alle 9:30. Lo trovo già in strada, davanti l’ingresso del suo garage: mi apre e mentre scendo con la macchina mi segue a piedi, indicandomi dove parcheggiare vicino al suo SUV nero. Richiude la basculante e viene verso di me…

Mi saluta mentre scendo dall’auto: “Buongiorno. Vieni, sali un attimo sulla mia macchina. Dietro”, mi dice aprendomi lo sportello… Salgo senza fare domande, forse ha cambiato idea sul legarmi subito, penso tra me. Sale anche lui, ma sempre dallo sportello posteriore che poi chiude. Resto perplesso… e ancora più perplesso quando mi dice: “Succhiamelo prima di partire, dai. Ce l’ho duro da quando mi sono svegliato” – “Succhiartelo qui?!” – “Si. Tanto non entra nessuno, solo io ho accesso a questo garage, tranquillo”, risponde mentre si abbassa pantaloni e mutande tirando fuori il pene duro!

“Prendilo in bocca e succhia, dai…”, continua mentre mi prende la testa con una mano e la porta verso il suo basso ventre: “Una sveltina per rilassarmi prima di partire, altrimenti sto a cazzo dritto tutto il tragitto. Dai apri la bocca…” Obbedisco, quindi glielo prendo in bocca e inizio a leccare e succhiare. Dopo alcuni minuti, durante i quali lo sollecito anche con la mano, domando: “Devo farti venire?” – “Certo che devi farmi venire. E devi ingoiare tutto ovviamente” – “Ok…”, rispondo riprendendolo in bocca per lavorarglielo con la lingua.

Non ci vuole molto… ancora pochi minuti e mi schizza in bocca fiotti di sperma caldo, in quantità copiosa che quasi fatico a non far colare dalle labbra: ingoio quanto posso, ma è veramente tanta sborra e infatti qualcosa gli cola sull’inguine: “Lecca anche quella e mandala giù, dai…”. Ovviamente lo faccio senza fare storie e alla fine lui si ricompone dicendo: “Ottimo inizio. Ne avevo voglia e sei stato bravo. Ora scendi e siediti davanti, così ti lego mani e piedi”. Non replico e mi limito ad aprire lo sportello e passare davanti, dal lato passeggero.

Lui si avvicina allo sportello, dopo aver preso da dietro un paio di manette e due paia di cavigliere in metallo: “Voltati e porgi i polsi”… Mi ammanetta i polsi dietro la schiena, poi mi blocca le braccia sopra i gomiti con una delle cavigliere e mi fa poggiare allo schienale del sedile. Prima di mettermi le cavigliere ai piedi, prende un’altra catenella con due ganci e ne fissa un’estremità alle manette dei polsi, facendola passare sotto il sedere: poi mi ammanetta le caviglie e le collega al gancio rimasto penzolante tra le cosce, immobilizzandomi per impedirmi di andare in avanti con le gambe. “Sei a posto. Avrei voluto imbavagliarti, e per farlo avrei dovuto sdraiarti sul sedile dietro per non farti vedere dai finestrini, ma durante il tragitto voglio giocare e magari fartelo succhiare come l’altra volta, quindi va bene come sei incatenato”, mi dice mentre infila una mano tra le mie gambe a cercare il pene… “È duro! Allora ti piace proprio fare l’escort! Andiamo, si parte”. Passa dal lato conducente, avvia la macchina e, dopo aver aperto la basculante, partiamo per la sua villa al Circeo, dove sarò seviziato per tutto il weekend, tragitto incluso.

Come si dice di solito? Il “cliente” ha sempre ragione!


 

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