Mi sevizia incaprettato per parecchio tempo, senza imbavagliarmi perché troppo preso a scoparmi in bocca avendo cura di negarmi l’orgasmo ancora per diverse volte… Finalmente decide che sia arrivato il momento, così prende un contenitore al quale c’è applicato una sorta di imbuto e me lo posiziona sotto il pene: “Ora ti faccio sborrare…”, mi dice mentre aumenta l’intensità di vibrazione del Magic Wand. Allo stesso tempo aumenta anche il ritmo con cui mi penetra a fondo la bocca finché, inarcandosi sulla schiena e trattenendo il respiro, mi riempie il palato e la gola di sperma caldo, obbligandomi a ingoiare tenendomi ferma la testa con le mani. Pochi istanti e il vibratore posizionato sulla punta del mio pene mi porta all’orgasmo: molto intenso e lento al tempo stesso, tanto da provocarmi anche dolore a causa degli anelli che mi legano testicoli e glande. Il mio sperma cola copioso all’interno dell’imbuto e si accumula nel contenitore. Un orgasmo veramente molto lungo che lui osserva godendo, sempre tenendo il suo cazzo ben ficcato nella mia bocca.

Una volta rilassatosi finalmente spegne il Magic Wand e me lo toglie da sotto il pene, recuperando il contenitore con il mio sperma che ripone sul tavolo, dal quale torna con un bavaglio a palla molto grossa. Prima di imbavagliarmi mi libera il pene e mi volta nuovamente sulla pancia, poi mi spinge in bocca la palla e serra strettamente il bavaglio dietro la nuca: “GHMMFF!”, è il mugolio che riesco ad emettere, tanto è grossa la palla nera che mi tappa completamente. Mi scopre le natiche aprendo l’accappatoio e, dopo aver preso un dildo in lattice, me lo infila completamente nel culo: “Ti lascio incaprettato, vado a mangiare qualcosa. Nel frattempo riposati, abbiamo molti giochetti da fare”. Si rimette slip e pantaloncini e si avvia verso la porta, che richiude a chiave dietro di sé.

Resto solo, incaprettato sul letto, per almeno mezz’ora… Non si sente alcun suono provenire dal piano superiore o dall’esterno, e immagino che la sala sia anche insonorizzata. Il bavaglio mi fa sbavare copiosamente, tanto da creare un rigagnolo di saliva che si spande sul letto; il dildo non è troppo largo, ma abbastanza lungo da farsi sentire… Ho perso la cognizione del tempo, non ho idea di che ora sia, se non per il fatto che lui abbia sentito la necessità di mangiare. Le corde stringono molto e la posizione inizia a darmi problemi: devo sempre tenere la testa reclinata all’indietro e la schiena abbastanza inarcata per alleggerire il cappio che mi avvolge il collo.

La porta si apre e lui rientra… “Ti osservavo dalle videocamere. Non ti lascerei incaprettato al collo senza tenerti sotto controllo… Mentre mangiavo guardandoti legato mi è tornato già duro. Sto spendendo bene i miei soldi…”, mi apostrofa sorridendo. Non mi slega subito, va verso il tavolo e prende il contenitore dove ha raccolto il mio sperma: mi volta nuovamente su un fianco e rilega pene e testicoli, stavolta con una cordicella fina, ovviamente dopo avermi masturbato per indurirlo. Mi applica poi all’asta del pene un vibratore lungo che fissa con gli anelli di lattice che prima aveva usato per strizzarmi i testicoli e, dopo averlo acceso, posiziona la testa del Magic Wand direttamente sul prepuzio, acceso alla massima intensità. Ho dei brividi misti tra piacere e dolore man mano che il pene si indurisce e quindi accentua la costrizione della legatura… Inizio a mugolare dietro il bavaglio a palla che mi tappa la bocca, mentre lui si siede su una sedia che posiziona davanti a me e, tolti pantaloncini e slip, inizia a masturbarsi. Non capisco se voglia farmi venire o cosa, ma non mi toglie il bavaglio, quindi non credo abbia intenzione di rimettermelo in bocca, almeno per il momento; si va avanti così per diverso tempo, senza che ci siano ulteriori sviluppi, se non quello di toccarmi di tanto in tanto per mantenere il Magic Wand ben a contatto con il prepuzio.

Capisco che sta per venire quando aumenta il ritmo della masturbazione e avvicina il contenitore a imbuto al suo pene: schizza parecchio sperma che cola dentro e si mischia con il mio precedentemente raccolto… a questo punto torna a guardarmi mentre mi contorco incaprettato sul letto… finché, sulla soglia del mio secondo orgasmo forzato, avvicina il contenitore al pene, sostituendolo al Magic Wand. Vengo di nuovo copiosamente e molto lentamente, colando ancora sperma nell’imbuto. Una volta che il pene inevitabilmente si rilassa, agita il contenitore per mischiare i liquidi e poi lo ripone sul tavolo.

“Bene. È ora di legarti nudo al letto…”, mi dice mentre inizia a liberarmi dalle varie corde e cordicelle che mi immobilizzano. Mi sfila il dildo dalle natiche, poi mi fa sedere, ancora con i polsi legati dietro la schiena, per liberarmi più agevolmente dal bavaglio a palla. Poi slega anche i polsi e mi consente di sgranchirmi e massaggiarmi polsi e caviglie, segnati dalle corde di iuta. Appena cinque o sei minuti, il tempo che impiega a preparare le corde per legarmi al letto.

Sistemate le corde ai quattro angoli del letto e sui due lati, si rivolge a me ancora seduto nel mezzo: “Togli l’accappatoio ora. Ti lego nudo”. Mi sposto sul bordo del letto e, poggiati i piedi sul parquet, mi alzo e sfilo l’accappatoio restando completamente nudo… “Sdraiati sulla schiena e allarga bene braccia e gambe”. Obbedisco senza dire nulla, così mi sdraio al centro del letto e divarico gambe e braccia per farmi legare nuovamente: mi avvolge i polsi con le corde fissate alla testiera in ferro battuto, tirandoli molto verso gli angoli, poi si sposta alla fine del letto e, prendendomi per le caviglie, mi tira verso il basso per mettere ancora più in tensione le braccia. Passa a legarmi le caviglie, immobilizzandomi al letto, ma non finisce ovviamente qui: con le corde sui laterali mi fascia le gambe sopra le ginocchia, allargandomele ulteriormente e intensificando la tensione. Una volta legate le gambe, con altri due pezzi di corda, collega le ginocchia alle braccia sopra i gomiti, praticamente bloccandomi totalmente qualsiasi possibile movimento. “Ora ti imbavaglio stretto e con la bocca ben piena. Voglio seviziarti con l’elettrostimolatore e sentirti lamentare dietro il bavaglio… Però voglio anche succhiartelo, avrai la tua parte di piacere, vedrai…”.

Va al tavolo e prende un rotolo di nastro adesivo grigio con una palla di gomma tipo quelle che si usano come antistress per le mani, molto grande a dire la verità: si avvicina al letto e, con molta decisione, mi apre la bocca e mi ficca dentro a forza la palla, che mi riempie completamente il palato e mi blocca la lingua. Una volta ben pressata, tanto da deformarmi la forma della bocca, mi fascia con molto nastro adesivo tutto attorno, avendo cura di non lasciare alcuno spazio scoperto. Fatto ciò, con lo stesso rotolo di nastro, mi benda gli occhi, per poi bloccarmi le mascelle passando il nastro da sotto il mento fin sopra la testa, in pratica lasciando scoperto solo il naso, che si diverte a tappare con le dita per verificare che il bavaglio sia efficace… e in effetti è molto efficace, perché con il naso tappato non posso respirare!

Da questo momento posso solo sentire il suo armeggiare sul mio corpo con diversi elettrodi che applica in tutti i punti sensibili: interno cosce, capezzoli, ascelle, collo. Si sofferma a legarmi nuovamente testicoli e pene con gli anelli in lattice, masturbandomi per provocare la necessaria erezione al fine di aumentare la costrizione. Poi applica elettrodi sia sui testicoli che sul pene, fissando infine il Magic Wand in modo che la testa vibrante sia sempre a contatto del prepuzio. Questa sarà una tortura vera e propria, ha intenzione di farmeli guadagnare i soldi con cui mi paga!

Per qualche istante non sento nulla poi, improvvisamente, arriva la prima scossa… Non posso dire che sia dolorosa ma sicuramente la stimolazione è molto intensa. Le scosse non sono continue, arrivano ad intervalli casuali e di intensità diversa: quello che so per certo è che ad ogni stimolazione il pene si erge verso l’alto e tutte le parti interessate si contraggono, aumentando la costrizione delle corde che mi legano. Il Magic Wand che vibra su glande e prepuzio è forse la tortura più intensa, perché mi mantiene continuamente sulla soglia dell’orgasmo che viene poi bruscamente fermato dalle scosse. Non posso vederlo, ma lo sento toccarmi e leccarmi i piedi, succhiandomi le dita tra una scossa e l’altra sotto le piante a cui sono applicati gli elettrodi… Il bavaglio strettissimo che mi tappa la bocca riempita con la palla di gomma mi permette solo di mugolare e anche in modo abbastanza forte ad ogni nuova scossa, cosa che sento lo eccita, a giudicare dal respiro e da ciò che di tanto in tanto dice: “Hmmm, mi piace sentirti mugolare con quel bavaglio. Vederti provare a contorcerti ma senza risultato… Ti torturerò a lungo!"


 

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