Per qualche minuto non sento nulla, se non i suoi passi vicino al tavolo, ma non mi tocca ne fa altro… poi le sue mani mi toccano le gambe e risalgono fino alle natiche scoperte dal vestito scostato: si sofferma sullo slip di pizzo, infilandovi sotto le dita fino a sfiorarmi il buco. Gambe e caviglie sono legate strette, quindi non ha molto spazio per infilare le dita, ma poi sento qualcosa di duro farsi strada… è un plug anale, che lentamente infila dentro a fondo per poi ricoprirlo con lo slip. Una volta che mi ha “tappato” il culo, scende di nuovo ai piedi, leccandomi le gambe e ricoprendomele di saliva. Per i piedi presta una particolare attenzione, leccandomeli dai talloni scoperti fino alle dita nelle scarpe e credo che nel frattempo si stia masturbando sotto la tonaca, sempre che ancora la indossi. Mi lecca piedi e scarpe per parecchio tempo, poi ritorna davanti al mio viso, sul lato corto del tavolo: mi slaccia il bavaglio e sfila la palla, per poi infilarmi in bocca il pene umido di umori spermatici attraverso il cappuccio e ricominciare a scoparmi fino in gola. Lo sento ansimare, infoiato come un maiale, e la spinta del pene dentro la bocca si fa sempre più forte, coadiuvata dalle mani che mi muovono la testa avanti e indietro, facendo stringere molto il cappio che collega i polsi al collo che è anche bloccato al tavolo.

Ormai andiamo avanti da almeno un’ora e immagino che da un momento all’altro mi riempia la gola di sperma… “Sto per allagarti la bocca Nicole… ti avverto che non mi sono toccato dal giorno del nostro incontro, quindi ne dovrai ingoiare tanta di sborra… Poi però mi dedicherò al tuo cazzo”, e detto questo una ondata di sperma mi esplode in bocca e in gola: letteralmente un fiume di liquido caldo e salato e che sono costretto a mandare giù per non soffocare! Mi spinge in bocca quasi anche i testicoli gonfi mentre schizza in continuazione, con fare molto sadico… Finalmente la spinta prostatica si esaurisce: “Lecca bene la cappella ora, succhia per bene e ingoia fino all’ultima goccia”. Questo sarebbe un Cardinale, penso… la dice lunga, vero?

Mi sfila il cazzo di bocca e mi slaccia il cappuccio per poi sfilarmelo dalla testa: si allontana e dall’armadio prende una maschera di cuoio nero, con la quale torna verso di me… è ancora vestito con la sua tonaca, ma credo che sotto sia nudo o quantomeno non porti mutande, visto come mi ha appena scopato. Mi copre gli occhi con la maschera, per verificare che sia adatta ma senza lasciarmela, poi inizia a slegarmi: mi libera completamente dalle corde e, alzati gli slip, mi sfila anche il plug dal culo, poi mi aiuta a sedermi sul tavolo. “Ora ti lego a gambe larghe, così mi dedico al tuo cazzo” – “Le piace tenermi bendato?”, gli chiedo… “Si. La privazione sensoriale fa parte del gioco, così non puoi sapere cosa sto per farti…”. Mi avvolge i polsi con due corde separate, per poi portarmi le braccia all’indietro e fissare due cappi scorsoi alle gambe del tavolo dietro di me: mi porta più avanti con la seduta, in modo da alzarmi il vestito e scoprire gli slip. Avvolge le caviglie allo stesso modo e poi, divaricandomi molto le cosce, mi lega alle due gambe del tavolo davanti a me: con le braccia tirate all’indietro sono in una posizione molto scomoda. Ma non è abbastanza: anche il mio collo viene avvolto da un cappio i cui capi della corda vengono fatti passare attorno alle braccia per serrarle seppure aperte e tirate indietro… in pratica se mi muovo troppo il cappio al collo si stringe.

Si sofferma a guardarmi legato in quel modo, aprendo la tonaca e prendendosi il pene in mano… gli torna duro in pochi istanti! Prende una delle sedie e la posiziona davanti a me; poi il tavolino piccolo, sul quale posa qualche “giocattolo” preso dall’armadio che non avevo visto aperto: spago, Magic Wand, anelli in metallo, un vibratore e un altro anello in metallo con una pallina. Per lui dedicarsi al mio pene significa torturarmi, è chiaro. Per finire non manca un bavaglio a fascia con fallo interno, enorme e lungo.

“Ora ti imbavaglio e ti bendo. Poi stringerò a fondo i nodi scorsoi che ti legano piedi, mani e collo, in modo da metterti in tensione con il bacino. In questo modo il tuo cazzo sarà spinto in avanti al massimo dell’erezione, l’ideale per seviziarti comodamente seduto. Ti torturerò a lungo, ma ti farò anche venire dentro un bicchiere, dal quale poi berrai il tuo sperma prima di essere legato in un altro modo e seviziato nuovamente, stavolta dietro. Te lo dico perché da ora rimarrai imbavagliato e bendato per parecchio, senza poter vedere cosa stia per farti e senza poter fiatare se non mugolare sommessamente”. Lo guardo pensando tante cose che vorrei dirgli in merito al suo sadismo rapportato alla figura che rappresenta, ma questa situazione l’ho accettata io.

Mi benda con la maschera provata prima, avendo cura di coprire completamente gli occhi, poi prende il bavaglio e mi spinge violentemente in bocca il fallo di gomma, serrandone la fibbia dietro la nuca talmente stretta che la punta del dildo mi tocca la gola: “MMHGHMMFFF!”. Lo sento passare dietro il tavolo, alle mie spalle poi, con estremo sadismo, stringe i cappi scorsoi dei polsi e delle braccia. Stringe molto prima di passare ai piedi: serra gli altri cappi collegati alle caviglie, mettendomi in tiro le gambe e obbligandomi a reclinare il busto. In questo modo sono costretto a spingere l’inguine in avanti, esponendo completamente i genitali, ancora coperti dallo slip di pizzo blu. Ancora per poco, visto che la prima cosa che fa dopo essersi seduto è tagliare via lo slip mettendo a nudo pene e testicoli: il pene è semi eretto, ma non ancora abbastanza turgido, a causa della posizione costrittiva in cui sono legato, ma ovvia a questo iniziando a masturbarmi con lentezza, avendo cura di scoprire e ricoprire il glande ad ogni passaggio. Pochi minuti e mi fa diventare il cazzo duro e dritto, quello che gli serviva per potermelo legare con lo spago, dopo aver avvolto e stretto i testicoli. Mi lega i genitali in maniera sadica, letteralmente strizzandomeli, per poi applicare un anello all’altezza del glande… un anello che inizia a vibrare sollecitandomi intensamente. È a questo punto che sento accendere il Magic Wand che inizia a passarmi prima sui testicoli ben strizzati per poi risalire lungo il pene fino alla punta, e lì spingere tanto da farmi arrivare le vibrazioni fino alla punta dei piedi. Interrompe sistematicamente per leccarmelo mentre contemporaneamente mi stringe i testicoli con le dita: una tortura abbastanza pesante e prolungata che mi porta almeno cinque o sei volte alla soglia dell’orgasmo, che puntualmente mi viene negato. Mi contorco legato al tavolo mentre mi sevizia senza sosta, con l’unico risultato di far stringere il cappio al collo che, sommato al bavaglio, mi toglie il respiro amplificando sia il dolore che il piacere procurato dalla tortura. Non posso vederlo, ma lo immagino… seduto davanti a me mentre gode nel seviziarmi pene e testicoli.

Non ha alcuna fretta né remora per come mi sta seviziando, infatti mi tiene legato al tavolo per almeno un’ora, lavorandomi continuamente e con le pause al momento giusto per non farmi venire. Sembra voglia prolungare la tortura quanto più possibile prima di concedermi l’orgasmo che poi dovrò anche ingoiare. Ormai non resisto più legato in quella posizione: ho male ai polsi, alle braccia, alle caviglie… per non parlare della bocca riempita con un fallo enorme e lungo… Mentre sto maledicendo l’aver accettato quei soldi ed essermi impegnato in questa storia, si sofferma con la lingua sulla punta del pene spingendo il Magic Wand sui testicoli: improvvisamente toglie la lingua e con le dita mi avvolge sotto il glande, masturbandomi direttamente… quindi schizzo una quantità di sperma che non ricordo aver mai emesso prima! L’orgasmo si protrae per interminabili secondi, con schizzi continui e un piacere intenso misto al dolore per la costrizione dello spago… Sento qualcosa poggiato sotto il pene, sicuramente sta raccogliendo tutto il mio sperma nel bicchiere per farmelo poi ingoiare, come aveva anticipato. Esaurita l’eiaculazione, sfinito, il mio pene si smoscia velocemente e finalmente mi libera dallo spago, ormai allentato. Mi slega le caviglie, poi le braccia e infine i polsi… sono talmente provato dalla posizione che quasi cado dal tavolo, restando in piedi poggiato su un lato. Mi toglie il bavaglio e la benda… finalmente posso riarticolare la mandibola e respirare a fondo, cosa che per come mi aveva legato non riuscivo a fare. Istintivamente mi riabbasso il vestito mentre lui mi guarda soddisfatto mostrandomi un bicchiere riempito per metà dal mio sperma: “Hai schizzato parecchio, c’è molto da ingoiare Nicole…”, mi dice sarcasticamente. “Devo ingoiarlo ora?” – “No… ora ti lego con il culo in aria, ti scopo per bene e quando starò per venire schizzerò nel bicchiere, insieme al tuo sperma. Allora sì che te lo farò ingoiare, ho un giocattolo adatto allo scopo che ti metterò dopo averti legato. Sdraiati sul tavolo, di schiena…”.

Mi sdraio come richiesto, così dopo avermi posizionata la testa fuori dal pianale, mi afferra i polsi e me li lega incrociati sopra la testa, fuori dal tavolo, fissandoli alle gambe anteriori: mi stende le gambe per alzarmi il vestito sopra l’inguine e scoprire nuovamente pene e testicoli, poi mi avvolge le caviglie separatamente con due pezzi di corda abbastanza lunghi e fa la stessa cosa con le cosce, avvolgendole sopra al ginocchio. A questo punto tira le corde fissate alle caviglie verso la parta alta, quella dove ho la testa e, una volta allungate, le fissa alle gambe del tavolo tramite i soliti cappi scorsoi, con il risultato di tenermi rialzato e scoperto il culo con le gambe e i piedi ai lati delle spalle. Stessa pratica per le cosce, legate al ginocchio, che vengono fissate al tavolo nello stesso modo, per tenermele ben allargate. La posizione è assurda, ma sicuramente funzionale per incularmi senza che mi possa opporre. Mi benda gli occhi con la maschera, poi sento infilarmi dentro la bocca una sorta di imbuto, un bavaglio che chiude sempre molto stretto… il tubo interno è largo come il fallo del bavaglio precedente e ugualmente lungo. Si dedica al pene per qualche minuto: mi masturba, mi lecca finché non si inturgidisce nuovamente, poi applica alcuni anelli di metallo, uno dei quali mi fascia strettamente i testicoli.

“Ora stringo i nodi scorsoi, voglio immobilizzarti per bene… poi ti scopo Nicole!”… Tira i cappi in modo che gambe, cosce e caviglie vengano messe in tiro, tanto che fatico a respirare per l’inarcamento del bacino. Per un paio di minuti non sento nulla, poi sale sul tavolo e capisco che si è tolto la tonaca: la prima cosa che fa è infilarmi un dito dentro, ben lubrificato… poi mi poggia le mani sotto le cosce e la punta del suo cazzo sul buco. Mi penetra a fondo con un colpo secco che mi fa mugolare per il dolore, poi comincia a scoparmi sempre più infoiato.


 

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