Su uno dei siti di incontri sadomaso che leggo più di frequente, attira la mia attenzione questo annuncio:

“Cerco sottomesso per esaudire le fantasie sadomaso di mio zio disabile e in carrozzina, ma con parti intime più che funzionanti. Io provvederò a legarti come più aggrada lo zio e sarò necessariamente presente per tutto l’incontro: scatterò foto e farò riprese video. Richiesta disponibilità orale e anale con predisposizione alla tortura a mezzo diversi giocattoli e accessori; immobilizzazione in posizioni costrittive e imbavagliamento pesante. L’incontro durerà un weekend intero e chi si proporrà sappia che resterà sempre legato o incatenato, anche per usufruire del bagno per le proprie necessità fisiologiche o per mangiare. Lo zio è facoltoso e benestante, ed è quindi disponibile a pagare un rimborso spese, ma non saranno accettati mercenari che lo fanno per mestiere. Garantita la discrezione e la privacy, ospitando in una villa nelle campagne del viterbese”.

Rileggo il testo diverse volte, riflettendo… Cerco di immaginare in quale maniera un disabile in carrozzina possa dare corso alle sue fantasie sessuali, dando un ruolo al nipote nel contesto. Per curiosità decido di rispondere all’annuncio, chiedendo semplicemente ulteriori delucidazioni. A sera inoltrata mi arriva una mail che riporta quanto a seguire:

“Ciao. Grazie per aver risposto all’annuncio. Cerco di farti un quadro più completo e specifico di quanto richiediamo. Lo zio, come avrai letto, è in sedia a rotelle in quanto ha subito un trauma alla spina dorsale che gli ha paralizzato le gambe: ma solo e unicamente le gambe, infatti tutto il resto funziona alla perfezione. Risulta però ovvio che lui non avrebbe la possibilità di legarti, imbavagliarti e fare altro se non con il mio ausilio. Quello che chiediamo è la disponibilità a subire bondage e sevizie sessuali, inclusa penetrazione orale e anale, nelle posizioni che possano consentire allo zio di interagire. Sottolineo che la parte importante è quella delle riprese video, che poi verranno ovviamente usate per autoerotismo in secondo momento. Sostanzialmente io provvederò a legarti e imbavagliarti nelle posizioni che lo zio mi indica, dando poi a lui spazio per seviziarti o provvedendo io a quello che mi chiede di farti. Io sono bisex, quindi ti anticipo che, se e quando me lo chiede, potrei anche io scoparti in bocca o dietro, oltre che a posizionarti in modo tale che questo sia fattibile da lui. L’ingoio è parte fondamentale, soprattutto nelle riprese, sappilo da subito con ovvia garanzia di sanità totale. Sarai sempre nudo, ben legato e imbavagliato, per tutto il weekend: mangerai legato, andrai in bagno legato e dormirai legato al letto con genitali costretti e ben tappato analmente, sempre ripreso in video. Lo zio è anche estremamente feticista per i piedi, quindi saranno oggetto di molte attenzioni, e per questo motivo ti chiederei di inviare qualche foto dei tuoi piedi. In merito al rimborso spese, ribadendo che mercenari non saranno presi in considerazione, lo zio è disposto a pagare 2.000 euro: tieni presente che cerchiamo una persona sottomessa che sia disponibile anche a incontri duraturi nel tempo. Ultima cosa, per completa trasparenza: allo zio piace vedere il sottomesso narcotizzato, quindi useremo del cloroformio quando lo riterremo opportuno. La cosa non deve preoccuparti, già il fatto che te lo diciamo in anticipo dovrebbe tranquillizzarti sulle intenzioni prettamente feticistiche della cosa, senza altri fini. Ora a te riflettere se interessato”.

WOW!, penso dopo aver riletto due volte la mail… anche il cloroformio. Mi prendo del tempo per riflettere, la proposta è interessante e fuori dal comune, ma richiede attenta ponderazione.

Faccio passare un paio di giorni, poi gli scrivo chiedendo se, accettando di incontrarli, sia possibile fare un minimo di conoscenza per valutare se andare avanti o meno. In sostanza andrei a casa loro, ma deciderei a seguito di approfondita conversazione conoscitiva. La risposta arriva dopo un’ora:

“Quello che proponi è fattibilissimo. Prima di eventualmente procedere possiamo conoscerci e dare seguito unicamente se ti ritieni soddisfatto: ti consiglierei di venire in abbigliamento comodo e in orario non troppo tardo di sabato mattina, in modo tale che se la cosa si concretizza non perdiamo troppo tempo del weekend. Ti pregherei di indicarmi una data a te disponibile, così da poterti inviare le indicazioni per poterci raggiungere. Grazie”.

La risposta mi soddisfa, così gli invio una mail con cinque foto indicando la data a due settimane dopo. Ricevo quasi subito mail di conferma con l’indirizzo della villa completo delle indicazioni di percorso, nonché i complimenti dello zio per i miei piedi!

Non seguono ulteriori contatti fino a due giorni prima dell’incontro, ossia il mercoledì mattina quando ricevo questa mail:

“Buongiorno. Per noi confermato l’incontro di sabato. Andrebbe bene per le 10:30, visto che vieni da Roma. Se la parte conoscitiva sarà per te confacente, potremo procedere il giorno stesso e quindi ti fermerai sabato e domenica. Qualora la cosa dovesse concretizzarsi, il rimborso spese ti sarà liquidato in contanti, per ovvi motivi. Per estrema correttezza ti anticipo che, se dovessi accettare, sarai narcotizzato subito: tieni presente la cosa nelle tue riflessioni. Attendiamo risposta, grazie”.

Senza peli sulla lingua, devo ammettere! L’idea di essere narcotizzato mi intriga, ma non posso fare a meno di domandarmi come facciano ad avere il cloroformio… magari lavorano in ambito medico o farmaceutico, penso, ma mi rendo conto che forse questa domanda avrei dovuto porgliela. Vorrà dire che la farò direttamente, visto che con il passare del tempo sono sempre più intenzionato ad accettare almeno la parte conoscitiva. Faccio passare un paio d’ore, poi rispondo affermativamente alla mail, accettando di vederci il sabato mattina per le 10:30.

Sabato: mi avvio verso Viterbo intorno alle 9:15… Come consigliatomi ho messo su un paio di pantaloni da tuta e una felpa, con delle sneakers ai piedi. Percorro la Cassia con la testa affollata di considerazioni, dando spazio all’immaginazione su quello che troverò: non riesco ad avere un quadro evidente di come lo zio disabile possa “abusare” di me legato ma, a giudicare dalle indicazioni ricevute sembrano avere le idee chiare, almeno loro. Le indicazioni ricevute sono molto chiare, arrivo senza problemi in una zona vicina al lago di Vico e mi addentro su una strada costeggiata da alberi… La percorro fino in fondo e arrivo per le 10:25 davanti alla villa. L’estensione è molto grande a giudicare dal muretto perimetrale con vegetazione ben curata. Non ci sono molte altre case intorno, in ogni caso non è proprio isolata. Suono al videocitofono e dopo pochi istanti il cancello automatico si apre. Percorso tutto il vialetto interno, arrivo davanti alla casa e vedo un uomo sui quaranta che mi indica dove parcheggiare, sotto una tettoia di pergolato, mentre mi viene incontro.

Sceso dalla macchina ci salutiamo e mi fa strada verso l’ingresso della villa: “Complimenti, bella casa e bel parco”, gli dico… “Grazie. Lo zio, come ti dicevo, è molto benestante. Purtroppo è in carrozzina per un incidente, avuto dopo la morte della zia” – “Mi dispiace. Quanti anni ha?” – “Non me lo avevi chiesto nelle mail, comunque ha 68 anni. Molto ben portati, disabilità a parte…” – “Prima di entrare, posso farti una domanda?” – “Certo!” – “Come fate ad avere del cloroformio?” – “Lo zio è proprietario di una farmacia, che ora io gestisco. Ho accesso a questo tipo di sedativo, non proprio cloroformio ma molto simile e con gli stessi effetti. La cosa ti preoccupa?” – “Diciamo che mi intriga, non è proprio usuale, no?” – “Beh, neanche quello che proponiamo lo è”. Non fa una piega.

Entriamo nella villa e, oltre la porta di ingresso, si apre un enorme salone con grandi vetrate che danno sul giardino: parquet su tutta la superficie e arredamento in ciliegio che da una sensazione di calore piacevole. Due grandi divani in pelle nera, un televisore grande quanto casa mia che si staglia al centro di una libreria a tutta parete, ricolma di libri. Non manca neanche un bellissimo biliardo!

“Accomodati. Vado a chiamare lo zio…” Mi siedo quindi sul divano e attendo mentre lui si avvia su un corridoio in fondo al salone, guardandomi attorno e ammirando l’inequivocabile fascino dell’essere “benestanti”. Passa qualche minuto, poi dal corridoio sbucano entrambi, con il nipote che spinge la carrozzina dove è seduto un uomo che non dimostra assolutamente gli anni che ha, molto giovanile, brizzolato e relativamente alto direi. “Buongiorno e ben arrivato!”, mi saluta mentre vengono verso di me… Mi alzo per salutarlo e mi stringe la mano con forza: “Buongiorno a lei…”, rispondo. “Dammi del tu. Già questa maledetta sedia mi fa sentire vecchio, se mi dai del lei peggiori la situazione”, mi apostrofa sorridendo.

“Allora… facciamo questa chiacchierata. Beviamo qualcosa?” – “No, grazie. Sono a posto” – “Bene. Da dove vuoi cominciare?”, mi chiede mentre sia io che il nipote ci sediamo sul divano… “Beh, la prima domanda che avevo era relativa al cloroformio, ma mi ha già spiegato tuo nipote” – “Immaginavo fosse una questione da porre: chiarito sicuramente come sia possibile averlo, ti dico che mi eccita molto veder narcotizzare il sottomesso e poi guardare mentre viene spogliato nudo per essere legato. Il vedere il corpo inerme mentre viene immobilizzato è una parte importante delle mie fantasie” – “Comprendo. Veniamo ai piedi: come mai?” – “Semplicemente trovo eccitanti dei bei piedi… morbidi, curati, femminili. Questo in un maschio mi ispira pensieri molto spinti, per questo ti ho fatto i complimenti per le foto e ho visto che ti piace calzare tacchi” – “Ho molti amici fetish che me le regalano, ma non ne ho portate” – “Non è importante. Sono attratto più dai piedi nudi che dalle scarpe anche se, qualora dovessero esserci ulteriori incontri, non disdegnerei di vedertele ai piedi e togliertele” – “Beh, siamo qui per capire se la cosa possa avere un seguito, quindi giusto parlarne” – “Veniamo alla parte centrale: sai cosa vogliamo fare, no? Hai domande da porre in merito?” Ne avrei un milione, ma cerco di mettere a fuoco le parti più importanti, così rifletto per qualche istante prima di rispondere: “Premesso che non riesco ad immaginare in quale modo ti potrebbe risultare fattibile avere contatti sessuali diretti, vista la condizione, perdonami il pragmatismo… una cosa mi lascia perplesso, parlate di imbavagliamento pesante. Cosa intendete e soprattutto perché, visto che non credo qualcuno possa sentire qualcosa” – “Tranquillo, apprezzo sempre il pragmatismo, in fondo ci sono sulla carrozzina, non è che possiamo far finta che non sia così. Detto ciò, mi piace sentire i lamenti e i mugolii sommessi che solo un imbavagliamento fatto a criterio consente. Intendo bocca ben riempita e fasciata che lasci spazio solo a flebili gemiti, che siano di piacere o di dolore. Soprattutto nel rivedere i video successivamente” – “Dolore… cosa intendi esattamente?” – “Intendo che, oltre ad essere sempre ben tappato dietro, con dildo vibrante o plug, avrai anche i genitali legati, i capezzoli morsettati, magari sarai incaprettato anche per il collo o semplicemente un vibratore sulla cappella ben fissato che ti porti fino all’orgasmo e oltre. Tutto ciò, penso tu lo sappia già, da molto piacere ma anche dolore. Immagina il pene masturbato mentre è costretto con corde già dai testicoli e lungo l’asta, sai che l’orgasmo in quel modo diventa molto intenso ma anche doloroso perché i lacci si stringono e lo strozzano…” – “Si, conosco bene. Ma dovevo chiedere. C’è chi gode nel provocare solo dolore e questo non sarebbe stato nelle mie prospettive per questo incontro” – “Diciamo che il dolore che potrai provare sarà accompagnato dal relativo piacere” – “Ok. Veniamo ad altro: perché tuo nipote, oltre a legarmi, dovrebbe essere anche parte attiva sessualmente?” – “Semplice: possiamo fare in modo che tu me lo prenda in bocca o che, in qualche modo, io possa scoparti seduto in carrozzina, ma guardare mentre lui ti scopa in bocca, ti sborra in bocca o ti scopa dietro, è quello che poi mi eccita rivedere nei video”. Interviene il nipote: “Tra l’altro ti ho anticipato di essere bisex, quindi essere parte attiva soddisfa anche me. Non a caso il rimborso spese è di 2.000 euro. Adoro legare e so farlo molto bene e con fantasia, mi eccita e non poterti abusare renderebbe incompleta la cosa”. Rifletto ancora, mentre cerco di decidere se accettare o meno…

“Vediamo… mi leghereste qui? O in camera da letto, o altrove?” – “Abbiamo una bella sala hobby di sotto, ben attrezzata”, risponde lo zio. “una volta narcotizzato, potresti risvegliarti legato nudo al letto, oppure incaprettato sul tavolo, o legato dentro una cassapanca, a una sedia, appeso al muro… O magari dentro un armadio. La sorpresa fa parte del gioco, credo sia eccitante no?” – “Non lo nego. Quindi sempre legato e imbavagliato, anche per tutto il resto, che so… andare in bagno, mangiare, dormire…” – “Si. Sempre ben legato e imbavagliato, a meno di quando vorremo usare la tua bocca. Riguardo il dormire, la cosa è relativa: sarai legato al letto, ma ovviamente sarai ben sollecitato per tutta la notte, sempre che non decidiamo di usarti comunque. Sarai liberato completamente solo domani pomeriggio alle 17. E ovviamente pagato, anche se non amo definire in questo modo la cosa. Non voglio persone che lo fanno per soldi, ma chi accetta di farlo senza chiedere ritengo giusto che abbia un rimborso per il tempo che mi mette a disposizione in questo modo così fuori dal comune”.

Ancora qualche istante di riflessione, poi: “Va bene. Voglio provare… Se dovesse essere necessario, per qualsiasi motivo, come interrompiamo la cosa?” – “Basterà scuotere la testa verso sinistra e verso destra per tre volte e sarai liberato, va bene per te?” – “Va bene. Vuoi cominciare subito?”

Faccio appena in tempo a finire la frase quando mi sento tappare la bocca da dietro il divano, con un panno umido che mi viene premuto sul viso: me l’aveva detto il nipote che sarei stato narcotizzato subito, ma non mi ero neanche accorto che si fosse alzato quando aveva capito che stavo per accettare. Perfetta sincronia! Non oppongo quasi resistenza, anche perché già nel momento in cui mi ha premuto il panno sulla bocca ho inspirato profondamente senza rendermene conto, così il narcotico mi ha fiaccato subito. La vista si annebbia e diventa velocemente tutto buio…

Le ultime parole che sento prima di svenire del tutto, sono dello zio: “Appena ha perso i sensi spoglialo nudo, legalo mani e piedi, imbavaglialo e portalo di sotto”…


 

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