Avevo deciso di non denunciare quanto accaduto dopo l’intrusione del maniaco seriale in casa mia, troppe possibili ripercussioni che, tra l’altro, non avrebbero giustificato il fatto che difficilmente lo avrebbero potuto prendere. Certo però che, leggendo le notizie, ogni giorno cerco novità in merito… novità che al momento non ci sono: né nuovi casi, né aggiornamenti sulle ricerche.
È passato ormai un mese da quella spiacevole nottata, e inizio a non pensarci quasi più: un sabato pomeriggio rientrando a casa, apro la porta ed entro… prendo le scale per salire in mansarda e mi avvio verso il bagno per fare una doccia calda. Resto sotto la doccia per almeno un quarto d’ora, dopodiché infilo l’accappatoio per asciugarmi, calzando delle pantofole di spugna. Esco dal bagno e mi siedo alla scrivania per accendere il mio computer e controllare le mail… Improvvisamente, da dietro la sedia, vengo afferrato per il collo e schiacciato sullo schienale, mentre un panno mi viene premuto con forza sulla bocca e sul naso! Un odore acre e intenso mi entra nelle narici e nella gola e mi stordisce quasi immediatamente, anche se non perdo subito i sensi e cerco di divincolarmi. Ma la posizione non è a mio vantaggio e, dopo un paio di minuti con il panno premuto sulla bocca, velocemente le forze mi lasciano e la vista si offusca finché tutto diventa nero e svengo.
Il risveglio è quasi da incubo: quando i sensi si riappropriano del mio corpo, mi rendo conto di essere completamente nudo e in ginocchio… con i polsi legati alle gambe del tavolo in mezzo alla stanza, braccia divaricate come anche le gambe, e le caviglie strettamente legate sempre alle gambe del tavolo. Un cappio mi avvolge il collo e lo tiene fermo bloccato al tavolo, imbavagliato con un anello molto grosso in bocca e una sorta di tappo infilato attraverso, costituito da un dildo in lattice molto lungo e largo. Il petto è avvolto da corde incrociate e strette, atte ad evidenziare i capezzoli: pene e testicoli sono legati da spago fino e, appena sotto il glande, un cappio è penzolante come se fosse ancora da collegare a qualcosa. Il pene non è proprio rilassato ma neanche in erezione, segno comunque di una stimolazione già effettuata per legarlo. L’ultima cosa che percepisco è di avere un plug anale inserito e bloccato con una corda che passa anche sotto l’inguine ed è stretta attorno alla vita. Davanti a me non vedo nessuno, ma immagino che il “maniaco” sia tornato a trovarmi, visto che il modus operandi è identico alla volta scorsa.
Dopo qualche minuto lo vedo uscire dal mio bagno… incappucciato come la volta scorsa, viene verso di me poi si china e inizia a sollecitarmi il pene per eccitarlo. Non ci vuole molto, vista la legatura, dopodiché mi applica due morsetti ai capezzoli che hanno un anello: capisco ora a cosa serviva il cappio penzolante dal glande… infatti prende le due cordicelle di spago e le collega ai morsetti, tenendomi il pene dritto verso l’alto e al contempo mettendo in trazione i capezzoli. La volta scorsa non aveva proferito parola, ma stavolta sembra essere più loquace: “Ora ti scopo in gola. Non fiatare e non emettere lamenti, devi solo succhiare e poi ingoiare”. Prima di abbassarsi i pantaloni della tuta che indossa, mi infila un Magic Wand sotto i testicoli e lo accende, aumentando la vibrazione alla massima intensità.
Abbassati pantaloni e mutande, si prende in mano il pene duro e, dopo qualche istante di masturbazione, mi sfila dalla bocca il dildo di lattice che me la tappa attraverso l’anello e, senza esitazioni, mi ficca tutto il cazzo dentro, fino alle palle. La punta del pene mi arriva alla gola, ma con il collo legato al tavolo non posso fare nulla per sottrarmi così, tra conati e tentativi di respirare, mi scopa a forza. Va avanti per parecchio tempo e i movimenti impressi dal suo scoparmi al mio petto, fanno tirare le cordicelle che collegano i capezzoli morsettati al pene… Dopo un po’ perdo sensibilità, ma è alquanto doloroso… anche se il mio pene resta comunque dritto e duro, strizzato dalle corde. Ormai sta per venire, e infatti quando mi prende la testa con le mani per tenermela ferma, sento il liquido caldo schizzarmi direttamente in gola, in quantità veramente notevole e per istanti interminabili che letteralmente mi tolgono il respiro. Ingoio continuamente, non potendo fare altro… Finalmente mi libera la bocca, ma la tappa subito rinfilandomi dentro il dildo in lattice. Sempre senza dire una parola si ricompone e poi, con puntualità già sperimentata la volta precedente, mi narcotizza di nuovo.
Altro risveglio… altra posizione… altre sevizie! Stavolta mi ha messo con la pancia sul tavolo: polsi legati molto alti dietro la schiena e fissati al collo: cosce ben divaricate, con ginocchia e caviglie legate alle gambe del tavolo. Il collo infine è bloccato al tavolo, in modo che non possa alzare la schiena. Ho la bocca riempita di un qualche panno e completamente fasciata da nastro adesivo molto stretto. È seduto davanti a me, ovviamente in attesa che riprendessi completamente i sensi: si alza dalla sedia e si porta dietro di me quando sento che mi sta legando nuovamente pene e testicoli con lo spago, ovviamente dopo avermi stimolato a dovere. Mi lega il pene duro, avvolgendo sia la base dell’asta che i testicoli, poi sento qualcosa tirarmeli verso il basso e capisco che deve avermi applicato un qualche tipo di peso.
Le punte dei piedi toccano a malapena il pavimento, obbligandomi a tenere il peso sulle punte: sento che si abbassa nuovamente i pantaloni e mi poggia la punta del suo cazzo tra le natiche che allarga lentamente con le mani… poi me lo spinge inesorabilmente dentro. Mi scopa a lungo e, a ogni spinta, il peso applicato ai testicoli diventa come una frustata… “Tra tutti quelli che ho seviziato sei quello che mi eccita di più. Adoro scoparti culo e bocca. Resterò tutta la notte e anche domani, così ci divertiamo a dovere…”. Mi viene dentro, allagandomi letteralmente, ma continua a spingere tenendomi le natiche allargate con le mani, poi finalmente si toglie e mi leva i pesi attaccati ai testicoli.
Spegne momentaneamente due delle videocamere che ha posizionato ai lati del tavolo, ma prende in mano la terza che posiziona vicina al mio viso bloccato al tavolo stesso con il cappio al collo: lo vedo poi riprendere il panno che imbeve di narcotico e poi me lo preme nuovamente sul naso. Perdo ancora i sensi.
Mi risveglio incaprettato molto stretto sul tavolo, con le caviglie incrociate, collegate ai polsi sempre legati alti e collegati a loro volta al collo: stavolta mi ha imbavagliato con una sorta di maschera costituita di fibbie di pelle, dotata di una palla di gomma molto grossa che mi è stata ficcata in bocca. Una corda pende dall’anello posto dietro la nuca, che immagino voglia collegare ai piedi per tenermi la testa rialzata. Sento di avere nuovamente il plug anale inserito a fondo, nonché i testicoli strettamente legati e il Magic Wand a contatto del glande, probabilmente fissato al tavolo con nastro adesivo. Prende la corda che pende dall’anello della maschera bavaglio e la tira fino ad inarcarmi sulla schiena per poi collegarla alla corda che mi lega i piedi e mettermi in una posizione ancora più scomoda: a questo punto accende il vibratore alla massima intensità e si siede a godersi lo spettacolo.
“Ora aspetto che sborri… e non lo spegnerò quando sarai venuto. Ti piacerà”.
La tortura costituita dall’incaprettamento stretto e dalla sevizia ai genitali è veramente molto intensa: il peso del corpo schiaccia i testicoli sul tavolo e spinge il pene in avanti verso la testa vibrante del Magic Wand, facendomi tentare di inarcare la schiena per alleggerire, ma è tutto inutile… Dal bavaglio emetto dei lamenti soffocati che sembrano eccitarlo ancora di più. Ormai è notte inoltrata, e la prospettiva di essere seviziato e torturato ancora per molte ore diventa preoccupante: il vibratore fa egregiamente il suo lavoro, mi sento il pene scoppiare ma la legatura rallenta il sopraggiungere dell’orgasmo oltre a provocarmi dolore per la costrizione sadica a cui è sottoposto… Ma alla fine arriva, e il mio sperma schizza sulla testa vibrante e cola copiosamente sul tavolo, tra le gambe. Come promesso non spegne il Magic Wand e continua a farlo vibrare sul pene in rilassamento dopo l’orgasmo: e questa diventa una tortura ancora più intensa che mi provoca letteralmente brividi in tutto il corpo, senza soluzione di continuità. Ci vogliono diversi minuti prima che il pene reagisca nuovamente e torni pian piano a diventare duro e, nel frattempo, mi provoca una vera e propria sofferenza fisica. La sollecitazione post-orgasmo è puro sadismo.
Si ricomincia… il pene è duro, le corde stringono nuovamente i testicoli e lui sembra avere tutte le intenzioni di farmi venire di nuovo. La notte è lunga.