Passa qualche giorno senza ulteriori contatti poi, una mattina, arriva una mail: “Buongiorno. Ho riflettuto su quanto discusso in chat giorni addietro… Io vorrei provare a capire se ci siano i presupposti per un incontro. Se mi dai un appuntamento in chat, possiamo discuterne per stabilirne le modalità”. Iniziavo a pensare che la conversazione non avrebbe avuto seguito, invece la mail appena ricevuta mi smentisce. Gli rispondo dandogli appuntamento online per il pomeriggio verso le 15, ma senza aggiungere altro.
Mi connetto alla chat del mio blog e, qualche minuto dopo le 15 lo vedo accedere: “Ciao… come va?” mi scrive… “Ciao a te! Tutto bene. Allora, di cosa vogliamo parlare?” – “Vorrei incontrarti e mi rendo conto che abbiamo la necessità di conoscerci prima l’un l’altro. Quindi vorrei provare a parlare senza veli qui sulla chat sulle nostre reciproche fantasie. Che ne pensi?” – “Penso che va bene, ma in ogni caso, seppur parlando di qualsiasi cosa, mancherebbe sempre il primo approccio di persona. Per come vedo io le cose, a meno che non ne conosca il motivo specifico, non rinuncio a questo approccio, anzi lo ritengo fondamentale…” – “Lo comprendo, e apprezzo la sincerità. Ma andiamo per gradi: ho detto che è complicato un incontro preliminare, ma oggi non l’ho escluso a priori, semplicemente vorrei prima stabilire se effettivamente ce ne siano i presupposti” – “Ok, mi sta bene…” – “Iniziamo da te: dimmi quali cose non ti piace fare e quelle che sono assolutamente out per te…” – “Vediamo… pur essendo io abbastanza aperto mentalmente nel gioco, in effetti ci sono alcune cose che non gradisco e altre che non farei assolutamente. Cosa non gradisco: essere penetrato analmente se non espressamente concordato, o essere penetrato con oggetti non idonei o non igienici; essere esposto, per così dire, in pubblico… anche fosse semplicemente una videoconferenza con terze persone; non gradisco il turpiloquio, come non gradisco la violenza, tipo schiaffi o altro… ok essere decisi e imporre alcune situazioni, ma senza eccedere. Cosa assolutamente non farei mai: scat o cose simili; utilizzo di aghi o sonde uretrali; soffocamento; sangue o segni permanenti; esagerazioni nell’uso di fruste o bacchette; morsi, pugni, schiaffi; faccio eccezione per il pissing orale, che è una cosa spesso intrigante, ma deve essere concordata e gestita in maniera idonea, altrimenti non se ne parla proprio. Insieme all’essere costretto a ingoiare sperma, la trovo una pratica di sottomissione abbastanza totale, seppur non propriamente estrema. Potrei quindi accettarla, con determinati paletti” – “Bella esposizione, molto chiara… In linea di massima mi trovi concorde, a parte il pissing che a me non piace affatto. Per il resto siamo sulla stessa linea mi sembra…” – “Forse, ma non mi hai ancora esposto cosa piace o non fare a te…” – “Hai ragione, provvedo subito”… E qui la cosa si fa molto interessante!
“Come già detto, vorrei fossi depilato completamente e vestito con abiti femminili adatti: magari un tubino blu scuro, oppure una gonna al ginocchio con una camicetta bianca; scarpe in raso blu o rosso, o di pelle morbida, con tacco altissimo e indossate sulla pelle nuda. Intimo di pizzo, magari un tanga oppure uno slip che lasci libero il pene. Ti legherei, inizialmente con manette e cavigliere, poi con corda morbida… il tutto in diverse posizioni sul letto, iniziando però dalla sedia durante la cena. Ovviamente voglio poterti toccare ovunque, partendo dai piedi per arrivare a tutto il corpo: masturbarti, farmi masturbare con i tuoi piedi, con le mani… strofinare il mio pene sul tuo e anche appoggiartelo dietro, ma senza penetrarti se non vuoi. La tua bocca però la voglio completamente, soprattutto quando ti legherò in hogtied e, a parte quando sarai imbavagliato, voglio che la tua bocca sia libera mentre riceve il mio pene dentro, senza anelli divaricatori o altro. Ti legherei anche i testicoli e il pene, per mantenerlo sempre ben eretto, ma non userei la solita cordicella, preferisco accessori specifici come anelli e fascette di gomma o lattice. Non amo i vibratori, ma ti solleciterei con le mani e ti garantisco che sono molto bravo nel farlo. Voglio poi essere libero di venirti dentro la bocca e vorrei che ingoiassi tutto ogni volta, anche perché non mi limiterei a una o due volte, sono molto duraturo anche alla distanza, quindi potrei farti ingoiare anche sei o sette volte, e non lo dico per vanteria ma perché è così. Non c’è molto altro, se non che i tuoi piedi saranno leccati e succhiati come meritano, sia con le scarpe che nudi e che, appunto, a parte per la cena, una volta che ti avrò tolto gli abiti e l’intimo, resterai nudo e legato fino alla fine dell’incontro, che comunque potrai terminare quando lo riterrai necessario. Queste sono le mie fantasie…”.
Resto fisso a guardare lo schermo leggendo quanto mi ha scritto: tutto molto intrigante ed eccitante al contempo, resta però da capire il perché della segretezza di tutto ciò, ben oltre le cause per così dire familiari. Vado quindi diretto al problema: “Mi sta bene tutto, mi intriga, mi eccita… Ma cosa ti impedisce di vederci prima dell’incontro per conoscerci? Dal modo in cui scrivi si capisce che sei una persona colta, diretta, decisa e che sa cosa vuole e come ottenerlo. Ma non basta per instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Spiegami, dammi un motivo valido per accettare la situazione come la proponi o rischiamo che non se ne faccia nulla. Non prenderla come ripicca personale o come scarsa fiducia, ma è un principio basilare che ritengo importantissimo prima di incontrare una qualunque persona, per quanto mi possa intrigare…”
Passa qualche istante senza alcuna risposta, poi vedo che sta scrivendo finché: “Sono una personalità araba molto importante e, se conosci le usanze di quei paesi, sai che non è vista di buon occhio l’omosessualità, seppur praticata largamente. Ma io non posso permettermi che si venga a sapere. Non posso dirti chi sono né da quale paese io provenga, ma la problematica è esattamente questa. Quando sarai qui, se accetterai la mia proposta, potrò dirti di più. Ma non posso anticipare nulla, tantomeno in una chat di cui potrebbe restare traccia. I miei uomini sono fidati, e comunque anche loro non saranno al corrente di nulla, se non di un incontro con una persona italiana. Chi si occuperà di te per prepararti non saprà chi io sia e non mi vedrà: inoltre sarà pagata profumatamente per mantenere il più assoluto riserbo. Tu avrai un appartamento a tuo nome, al mio stesso piano, e soltanto quando sarai pronto io ti raggiungerò, dopo che il personale si sarà congedato”.
La faccenda si fa sempre più intrigante, tanto da solleticarmi parecchio… così, dopo aver riflettuto qualche minuto, decido di accettare e gli rispondo:
“Va bene. Voglio fidarmi. Organizza questo incontro e fammi sapere dove e quando. Comprenderai che sto facendo un enorme strappo alle regole che mi sono imposto, ma voglio essere fiducioso. Mi farai sapere anche cosa devo portare, se necessario”.
La risposta non tarda: “Apprezzo molto la tua decisione e ti ringrazio per la fiducia. Per il dove e quando ti farò sapere quanto prima. Per cosa devi portare: nulla. Penserò a tutto io: abito, scarpe e intimo. Nonché i vari giocattoli. Allora a presto amico mio…”
Il dado è tratto, vediamo dove condurrà questa nuova avventura.