Mi slega… devo dire che sono abbastanza provato dal giochetto appena concluso, anche se appagato da un orgasmo molto intenso. Mi siedo sul divano e mi massaggio le caviglie e i polsi segnati dalle corde…

“Mangiamo qualcosa, dai…”, mi dice invitandomi a seguirlo sulla terrazza. Chiudo l’accappatoio e, mentre vado ad infilare le pantofole di spugna, lui esordisce: “No, non mettere le pantofole… rimetti le scarpe. Mi piace guardartele ai piedi…” – “Ok…” rispondo togliendo le pantofole e rimettendo le Louboutin che portavo mentre ero legato alla sedia. Mi avvio poi verso la terrazza, al tavolo dove ha sistemato dei piatti costituiti da spuntini veloci e una bottiglia di vino bianco. Mentre gli passo davanti, seduto già al tavolo, mi prende per i fianchi e mi tira verso di lui… apre l’accappatoio senza slacciarlo e, infilando la mano dentro, mi prende il pene chinandosi e avvicinandomi al suo viso. Lo prende in bocca infilandomi un dito tra le natiche che spinge abbastanza per penetrarmi, cosa che però non gli riesce data la posizione scomoda. “Siamo a vista… sicuro che nessuno veda neanche oggi?” – “Tranquillo”, mi risponde togliendosi il pene dalla bocca e masturbandomi lentamente… mentre sento l’altra mano scendere alle scarpe e infilare le dita sotto l’arco: “Non ci vede nessuno…” dice ancora prima di riprendermelo tutto in bocca, e ormai mi sta eccitando nuovamente. Me lo succhia per qualche minuto lasciandomi in piedi davanti a lui seduto, poi mi lascia andare, ma non prima di aver leccato la punta del pene… “Mangiamo, altrimenti ricominciamo subito!”.

Riesco quindi a sedermi, mentre lui riempie i bicchieri con il vino bianco della bottiglia: “Vorrei proprio che provassi a leccarti i piedi…”, mi dice mentre mi porge il bicchiere: “Va bene, ci proverò se ti eccita così tanto…”. Mangio qualcosa mentre lui continua a guardarmi le gambe e i piedi… il suo pene dentro le mutande continua a rimanere perennemente duro e dritto, incredibile la vitalità che dimostra, pur essendo non proprio giovanissimo. Poi si alza e fa per andare dentro: “Torno subito, voglio prendere due cose e una videocamera…” – “Ok, fai pure”, gli rispondo mentre immagino che abbia avuto qualche altra idea sul tema.

Dopo poco infatti torna con manette e cavigliere in metallo… “Ma vuoi legarmi qui fuori?” – “Te l’ho detto, non ci vede nessuno, tranquillo…” Senza dire altro mi prende i polsi e mi ammanetta davanti, per consentirmi comunque di mangiare, poi si china e mi blocca le caviglie alle gambe della sedia: “Voglio riprendere anche questa scena… tu continua a mangiare senza problemi”. Con i polsi ammanettati continuo a mangiare i piccoli rustici che ho nel piatto, nonché a bere di tanto in tanto.  I piedi bloccati dalle cavigliere mi danno un po’ noia, ma non faccio rimostranze. Più che altro mi guardo continuamente attorno, non proprio certo che qualcuno non possa assistere alla scena, ma in fondo il problema sarebbe più suo che mio.

Finito di mangiare, mentre sto finendo il bicchiere di vino bianco, lui si alza e viene verso di me: posato il bicchiere mi libera uno dei polsi dalle manette e mi porta le braccia dietro lo schienale della sedia, per poi ammanettarmi nuovamente. “Aspetta un attimo, torno subito”, mi dice rientrando nell’appartamento… Ne torna con in mano un bavaglio a palla che mi ficca in bocca prima che io possa dire qualcosa, e stringe a fondo imbavagliandomi. Poi si china davanti a me e, dopo aver aperto l’accappatoio, inizia a masturbarmi per fami diventare duro il pene e poi prenderlo nuovamente in bocca mentre con le mani ricomincia a toccarmi i piedi bloccati alle gambe della sedia. Devo ammettere che il giochetto è eccitante, forse anche per il fatto di temere che qualcuno possa guardare… Senza troppe esitazioni mi porta all’orgasmo in pochi minuti e stavolta gli vengo in bocca senza che lui si ritragga o faccia schizzare il mio sperma dentro una scarpa: voleva che gli sborrassi in bocca, ammanettato e imbavagliato. Dopo aver raccolto il mio liquido nel palato, me lo cola sul pene ancora duro, senza ingoiare, cosa che invece io devo sempre fare.

“Vedo che hai gradito”, mi dice mentre mi toglie il bavaglio dopo essersi rialzato… “Ti piace troppo immobilizzarmi… ma in effetti ho gradito molto”. Mi libera da manette e cavigliere e mi invita a rinfrescarmi in bagno per cambiare accappatoio e scarpe: “Ti aspetto in camera da letto… la porta alla destra del bagno” – “Ma non sei stanco?”, gli chiedo curioso: “No, tutt’altro. Ho molte altre fantasie da sperimentare. In camera da letto staremo più comodi”. Mi avvio verso il bagno.

Faccio una doccia calda per rilassarmi e ammorbidire la pelle segnata dalle corde prima e da manette e cavigliere dopo: metto il nuovo accappatoio e le pantofole di spugna in tinta, poi apro la porta e vado verso la camera da letto, la porta alla destra del bagno, come mi ha detto poco prima. La porta è socchiusa, quindi la spingo per aprirla e la prima cosa che vedo è il letto molto grande, attrezzato con polsiere e cavigliere in pelle ai quattro angoli, nonché un collare sempre in pelle al centro, sul lato della testiera; sul letto poi ci sono, oltre alle scarpe, alcuni “giocattoli”, come bavagli, morsetti per capezzoli, un vibratore Magic Wand e due falli di lattice. Si, ormai siamo al BDSM, penso…

Lui sta sistemando le videocamere ai quattro angoli della stanza, posizionandole su cavalletti: un vero studio fotografico! Resto ad osservare senza dire nulla per qualche istante, poi: “Vedo che hai fatto altri acquisti… non hai solo intenzione di legarmi e imbavagliarmi, ma anche di seviziarmi deduco” – “Seviziare è una parola grossa. Diciamo che potremmo provare a usare qualcosa, ma senza fare nulla che tu non approvi ovviamente…” – “Beh, da quello che vedo sul letto e dal letto stesso, hai le idee chiare su ciò che vuoi farmi” – “Stai tranquillo… non uscirò dai limiti” – “E perdonami, infilarmi uno di quei dildi nel culo non è una cosa che avevamo concordato mi sembra…” – “Non ho detto che li userò se non vuoi, ma nel caso…” – “Mi piace molto fare questi giochi con te, ma se usciamo dagli accordi la cosa non avrà seguito e sarebbe un peccato, non credi?” – “Lo so… per questo ti dico di non preoccuparti”. Mentre dice queste parole mi si avvicina e infila la mano sotto l’accappatoio a cercare il mio pene, avvolgendomi i testicoli… lentamente mi fa eccitare, masturbandomi in modo molto soft: “Sta già diventando duro… lo so che queste cose ti eccitano. Devi solo fidarti…” – “Sai, abbiamo iniziato con il feticismo per i piedi e le scarpe, e mi ritrovo legato, ammanettato, immobilizzato, imbavagliato… non posso negare che la cosa mi ecciti, ma non era per questo che abbiamo dato il via alla nostra conoscenza” – “Ma le conoscenze si ampliano, no? Se si trova una intesa reciproca il gioco diventa ancora più eccitante”, sentenzia premendo il pollice sul mio prepuzio, ormai umido di umori per la stimolazione.

“Dimmi la verità: tu avevi già queste fantasie, vero? Oltre a piedi e scarpe, hai sempre voluto legarmi e seviziarmi… hai usato una sorta di cavallo di Troia” – “Immaginare di legarti si, mi stuzzicava parecchio, ma il feticismo è reale ed è quello che mi ha spinto a contattarti. Non era un cavallo di Troia, te lo assicuro. Del resto a te piace il bondage, non ne fai certo mistero sul tuo sito, quindi avrei potuto dirtelo senza problemi se fosse stato solo quello il mio intento, no?” – “Anche questo è vero, te ne do atto…”. Diciamo che sa essere convincente con i suoi modi gentili di affabulare con i discorsi, se poi ci mettiamo che mi ha fatto diventare il pene durissimo lavorandomi con la mano mentre mi parla, il gioco è fatto!

“Allora… vuoi sdraiarti sul letto e farti legare? A te la scelta…” – “Devo togliere l’accappatoio?” – “No. Metti le scarpe. L’accappatoio lo aprirò io al momento opportuno” – “Va bene… Ma dopo che mi avrai imbavagliato, se farò cenno di no con muovendo la testa dovrai fermarti, qualsiasi cosa tu mi stia facendo in quel momento” – “Nulla da eccepire, rilassati e goditi il gioco. Io farò lo stesso”. Mi siedo quindi sul letto e, tolte le pantofole di spugna, indosso le Louboutin “Rabakate” rosse che fanno bella mostra nella scatola: anche queste bellissime, di un rosso acceso e con un vezzo particolare costituito da un fiocco di raso dietro il tallone.

Fatto qualche passo per provarle mentre lui guarda abbastanza infoiato, torno a sedermi sul letto per sdraiarmi: guadagno il centro del letto e allungo le braccia lungo i fianchi, in attesa. Mi sfiora le caviglie con le dita, poi si china a baciarmi i piedi e le scarpe, infilando al solito le dita tra l’arco del piede e l’interno della scarpa. “Ora allarga braccia e gambe… così ti lego a croce al letto”

Ci siamo…


 

Commenti offerti da CComment

Info

  • Utenti 332
  • Articoli 1380
  • Visite agli articoli 1888675

Ultimi amici registrati

  • Dealaura
  • barriolatino
  • leatherghom
  • bsxfirst
  • pm2000

Abbiamo 39 ospiti e 2 membri online

DISCLAIMER

In questo sito sono pubblicati racconti in tema BONDAGE/SADOMASO e foto/video di nudo anche integrale o durante atti sessuali espliciti in situazione di costrizione in bondage simulata e consenziente. Cliccando su "ACCETTO" confermi di voler accedere a un sito con contenuti PER ADULTI e dichiari di essere MAGGIORENNE. Questo sito utilizza cookies non permanenti per ottimizzare la navigazione da parte degli utenti. Cliccando su "ACCETTO" ne consenti l'utilizzo. Se non intendi accettare e clicchi sul pulsante "Non accetto", sarai reindirizzato fuori dal sito.

Non accetto