Mi è capitato di incontrare uomini di mezza età e, sinceramente, sono quelli su cui faccio più affidamento nei miei incontri di gioco: la maturità e spesso l’esperienza fanno certamente la differenza rispetto ai più giovani molto presi da quello che vedono nei video su internet, ma senza vere cognizioni di causa su alcuni aspetti del feticismo e del bondage. Raramente rispondo a mail di contatto da parte di persone con età inferiore ai 40, se non per mera cortesia, ma declinando sempre le varie proposte più o meno indecenti. A parte alcuni casi, ovviamente, di ragazzi per lo più feticisti ma dotati anche di educazione e rispetto. Rari casi a dire il vero.

Una sera, mentre sto aggiornando il mio sito, ricevo una mail particolare che attira la mia attenzione:

“Buonasera. Sono Domenico (nome di fantasia), e sono un maturo abbastanza avanti con gli anni: ne ho 71. Sono attivo, parecchio direi, e dominante: fervido feticista dei piedi e amante del bondage in tutte le sue sfaccettature. Sono gay, ma ho sempre amato maschi con bei piedi che indossano scarpe con tacco, forse una reminiscenza del passato da adolescente. Detto ciò: io vorrei incontrarti per dare sfogo ad alcune delle mie fantasie, ossia legarti in diverse posizioni, imbavagliarti, seviziarti, leccarti i piedi e usarli per il mio piacere. Ovviamente la tua bocca dovrebbe essere al mio servizio per succhiare, leccare e ingoiare. Vorrei anche incularti, ma questa può restare un’opzione, sulla base della tua effettiva predisposizione. Avrei anche un paio di amici con le mie stesse tendenze e della mia stessa età, con eguali caratteristiche, che mi piacerebbe coinvolgere, anche se magari non subito per non affrettare i tempi. Penso di rientrare nelle richieste dei tuoi diversi annunci letti su alcuni siti specifici, nonché in quello che puntualmente descrivi sul tuo sito. Sono disponibile ad ospitarti, anche per più giorni, o a raggiungerti dove preferisci. Ti dico subito che non sono interessato alla femminilizzazione a o al crossdressing, ma ti vorrei ben depilato ovunque e con indosso un paio di tacchi sexy e un accappatoio: rigorosamente nudo sotto. Ti allego due foto, una normale per renderti conto della mia persona, e una dove si vede bene il mio arnese. Per il resto attendo una tua risposta, positiva o negativa che sia. Se decidi di accettare il mio invito potremo sicuramente organizzarci in tempi brevi. Un saluto”.

La proposta mi stuzzica, proprio perché la fascia di età corrisponde alla mia ricerca… decido di rifletterci su, se non altro per il luogo dell’incontro: non accetto quasi mai di incontrare qualcuno a casa sua, se non con rare e consolidate eccezioni. È però anche vero che in questo periodo l’appartamento che uso solitamente non è disponibile e incontrarci a casa mia non è proponibile. L’alternativa sarebbe un hotel o un residence, ma mettendo a rischio la privacy, vista la natura del soggiorno. Do un’occhiata alle due foto che mi ha inviato e devo dire che il vecchietto si mantiene in forma, anche se con un po’ di pancetta, ma considerando l’età sembra molto tonico. Inoltre ha un arnese notevole, almeno 18 centimetri e in eccellente erezione, almeno a giudicare dalla foto. Da sottolineare la ricorrente fantasia in merito all’accappatoio. Gli rispondo al mattino successivo:

“Buongiorno Domenico. Ho letto con interesse la tua mail e guardato con attenzione le foto. Mentirei se ti dicessi che la tua proposta non mi stuzzichi: mi scrivi che saresti disponibile ad ospitarmi e, anche se solitamente non accetto incontri in casa d’altri ma preferisco sempre un luogo neutro, questa volta potrei fare un’eccezione visto che l’appartamento che sono solito usare non è disponibile. Dove risiedi? Non mi hai scritto se tu sia di Roma o di dove, inoltre vorrei sapere se la zona dove abiti, o meglio, la casa dove abiti sia isolata o a ridosso di altre; se in un palazzo o indipendente… Informazioni che mi consentirebbero di capire se accettare o meno per ovvi motivi di privacy reciproca. Per il resto quello che proponi mi intriga, eccezion fatta per quanto riguarda il coinvolgimento di tuoi amici, almeno per il momento. Occorre prima conoscersi e stabilire un rapporto di fiducia, poi si vedrà. Ti invito a fornirmi qualche informazione aggiuntiva, sarà poi mia cura farti sapere ed eventualmente prendere accordi in merito”.

Invio la mail e la mia mattinata procede con la solita routine, interrotta verso le 12 dal suono di notifica di una mail sul mio smartphone. La apro dal notebook, per avere modo di leggere e rispondere più agevolmente:

“Buongiorno. Hai ragione, non ti avevo specificato di essere di Roma, esattamente vivo nella zona di Casal Palocco, in una villetta con ingresso indipendente e circondata da alberi che sicuramente salvaguardano la necessaria privacy. In ogni caso, se può interessarti ulteriormente, la mia casa è su tre livelli più una sala hobby al seminterrato, annessa all’autorimessa. Quindi potresti entrare in tutta sicurezza. Nella sala hobby tengo tutto il necessario per questi giochi, al riparo da occhi indiscreti, anche se vivo solo con una collaboratrice domestica che comunque nel fine settimana non c’è. Qualora decidessimo di stabilire un incontro infrasettimanale, potrei comunque darle un giorno di ferie senza problemi. Premettendo che mi piace molto giocare in diversi modi, avrei piacere di poter sfruttare un weekend, se per te fattibile, così da avere diversi scenari praticabili nel maggior tempo a disposizione. Premesso che la decisione spetta a te, non do nulla per scontato, ti espongo alcune delle cose che vorrei fossero parte del gioco: come ti ho già esposto, ti vorrei completamente depilato e nudo sotto l’accappatoio che credi sia meglio sia tu a portare. Poi i tacchi, alti ovviamente, ma anche delle ballerine e delle pantofole, in moda da potermi godere i tuoi piedi in diversi contesti fetish. Sarai chiaramente legato e, spesso, imbavagliato… ma anche bendato, perché la cosa mi eccita particolarmente. Adoro dare piacere, quindi ti farò godere in diversi modi, come anche tu dovrai far godere me, soprattutto nella tua bocca ma anche sui piedi e sulle gambe. Sono molto resistente e torno ad eccitarmi abbastanza velocemente, quindi ne faremo diverse. Unica mia limitazione è relativa alla notte: avendo ormai una certa età, la notte devo dormire o al mattino sarei molto sottotono. Non ti obbligherei a dormire legato e imbavagliato, anche se non ti nascondo che la situazione mi ecciterebbe parecchio. Deciderai tu se vorrai assecondarmi o meno: unica richiesta è che dovrai dormire nudo, perché al mattino verrei da te e non mi piace dover spogliare, bensì potrei mettertelo direttamente in bocca per darti il buongiorno. Discorso diverso per mangiare: in quel caso userei manette e cavigliere, per consentirti sì di muoverti, ma sempre in una atmosfera particolare di sottomissione. Stesso dicasi per i bisogni fisiologici: ammanettato e con cavigliere ai piedi, probabilmente anche imbavagliato. Queste sono le mie richieste, a te la decisione. Io sarei libero anche questo weekend se vuoi”.

Molto preciso nelle descrizioni e nelle richieste, che sembrano sensate e correlate alle fantasie. Ci faccio un pensierino. Alla sera, dopo cena, gli invio la mia risposta con l’assenso a un incontro che però dovrebbe avere prima un colloquio informale in un qualche locale della sua zona. Dopodiché se le reciproche impressioni saranno positive, allora potremo procedere ad andare a casa sua per proseguire il weekend. Gli do anche la disponibilità al tutto per il fine settimana a venire, come da lui auspicato. La risposta arriva nell’arco di mezz’ora, quando sono ancora davanti al mio computer:

“Concordo con il tuo programma: possiamo senz’altro incontrarci per un caffè in questo bar (e mi scrive il nome del bar) sul litoraneo di Ostia, a dieci minuti da casa mia. Facciamo per le 10:30? Dopodiché, se tutto andrà come spero, verrà tutto il resto. Chiaramente avrai con te tutto il necessario di cui abbiamo disquisito in precedenza. Dammi solo conferma dell’orario, grazie”.

Confermo l’orario e chiudo il mio notebook, abbastanza incuriosito dalla prospettiva di questo incontro. Al sabato mattina, metto dentro uno zaino abbastanza capiente sia le scarpe con tacco che le ballerine e un accappatoio blu corredato di pantofole in tinta. Alla depilazione avevo già provveduto la sera del venerdì, quindi mi avvio verso il luogo concordato, il bar di Ostia. Indosso una tuta per stare comodo e un paio di sneakers. Alle 10:25 sono in zona e, una volta parcheggiata la macchina, mi avvio verso il bar dove lo scorgo seduto ad un tavolo esterno… Ci salutiamo e, dopo i convenevoli del caso, ci sediamo per ordinare due caffè.

“Sei più magro che come ti immaginavo dalle foto…”, mi dice… “Meglio o peggio per le tue fantasie?” – “Indifferente, ad essere sincero. Sono altre le cose che mi interessano, tipo i tuoi piedi…” – “Beh, magari avrai modo di verificare se sono di tuo gusto” – “Me lo auguro. Ad essere ancora sincero, ho già preparato corde, bavagli e giocattoli vari, Abbastanza fiducioso che l’incontro vada in porto…” – “Intraprendente. Dimmi… quali fantasie vorresti mettere in pratica, a parte le linee guida che mi hai già illustrato nelle mail?” – “Beh… ti immagino legato manie e piedi, nudo, in ginocchio a succhiarmi il cazzo per esempio… mentre guardo un porno. Oppure legato ad un tavolo mentre ti lecco e succhio le dita dei piedi, masturbandoti e facendoti venire. Cose così…” – “Lo hai già fatto in passato, immagino…” – “Si, ma mai con qualcuno che avesse le tue tendenze al fetish femminile. Mai avuti a disposizione piedi come quelli delle tue foto, men che meno calzati con tacchi o ballerine” – “Intrigante…” – “Beh, ti confesso che ce l’ho già duro a guardarti le sneakers, visto che non indossi calzini e le caviglie scoperte lasciano spazio alle fantasie fetish di questo vecchietto…” – “Vecchietto è riduttivo. Sei in formissima per la tua età” – “E vedrai il cazzo se è in forma. Ti piace succhiare?” – “Mentirei se lo negassi, ma sono necessari dei presupposti. Devo essere sottomesso…” – “È quello che voglio fare: sottometterti e seviziarti”.

La conversazione va avanti per una ventina di minuti, poi mi convinco ad andare avanti e gli confermo di volerlo comunque seguire a casa sua. Riprese le rispettive auto, lo seguo fino alla sua villa ed entriamo nella discesa che porta all’autorimessa: vediamo cosa succederà…


 

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