Dopo lo strano weekend passato due settimane prima e l’accordo finale sulla natura sessuale e feticista dei nostri incontri futuri, Max mi invia diverse mail dove mi descrive quella che dovrebbe essere la “sceneggiatura” del nostro primo video fetish…

“Immaginiamo che tu sia una escort crossdresser e ci diamo appuntamento a casa tua. Posizioniamo le telecamere nei punti idonei, poi indosserò la mia Go-PRO con la fascia per il petto, in modo da riprendere anche in soggettiva. Tu metti un paio di leggings neri, che mi arrapano da matti, con sotto intimo di pizzo nero e tacchi alti ovviamente a piedi nudi, una camicia. Dovrai essere completamente depilato, ovunque. Io arrivo, tu mi apri la porta e mi fai entrare in casa. Riprendiamo la scena dove ti pago anticipatamente per il servizio, diciamo 200 euro. Mentre ti do i soldi ti chiedo se vorresti guadagnare di più aggiungendo qualche extra. Mi chiedi cosa vorrei fare come extra e io ti dico che vorrei legarti e imbavagliarti, inoltre venirti in bocca e farti ingoiare. Infatti a tale scopo ti faccio vedere un foglio con le ultime analisi ad attestare la mia sanità. (Così nel video non diamo adito a illazioni). Tu ci pensi un po’ e poi accetti, a patto che il compenso extra sia di 300 euro ulteriori, quindi 500 totali. Io metto altri 300 euro sul tavolo e ti dico che nel mio zainetto ho tutto l’occorrente per legarti. Nel frattempo la Go-PRO ti riprende dalla testa ai piedi. Mi dici di seguirti di sopra e, mentre saliamo, ti riprendo il culo, le gambe e i tacchi. Una volta di sopra ci accomodiamo sul divano e giochiamo un po’: magari ti accarezzo i piedi, te li lecco con le scarpe e ti tocco tra le gambe. Ti prendo la mano e la porto tra le mie gambe, insomma qualche minuto di preliminari, dove porterò la conversazione sul fatto che voglio legarti e soprattutto su come voglio legarti per poi usarti. Tu lasciami fare, ho le idee chiare su cosa e come. Quando lo riterrò opportuno, prenderò le corde dallo zainetto e ti legherò ben ripreso dalle videocamere: mani, piedi, gambe. Poi ti imbavaglio e da lì in poi lascerò fare alla fantasia, ma ti farò di tutto. Man mano ti porterò ad essere legato nudo, ma con molta calma, fino a scoparti in bocca, farti ingoiare, incaprettarti, legarti al letto… Insomma tutto quello che mi verrà in mente sul momento. Solo una domanda: ti va di farti scopare anche il culo? O preferisci aspettare? Chiedo. Poi fammi sapere. Concluderei il video lasciandoti nudo, legato a una sedia, imbavagliato e bendato, riprendendo mentre me ne vado riprendendomi i soldi. Attendo commenti o variazioni”

L’immaginazione non gli manca, devo ammetterlo. Anche dalla mail è palpabile quanto sia infoiato solo al pensiero di dare corso a quanto ha scritto, così gli rispondo e pongo dei limiti, così ha il tempo di metabolizzarli:

“La sceneggiatura è sicuramente interessante. Ok per venirmi in bocca, lo hai già fatto, ma riguardo lo scoparmi dietro credo sia ancora prematuro. Non è fondamentale, no? Fammi prima metabolizzare questa nuova situazione fra noi, ok? Per il resto: sei certo di voler apparire in chiaro nel video? Lo sai che il mio sito è visitato e gli utenti registrati all’area riservata sono parecchi. Forse sarebbe meglio lavorare il video per criptarti il volto, più sicuro. La cosa importante è che si veda finalmente chi mi lega e mi usa, non tanto la sua identità. Una cosa da sottolineare: se intendi usare giocattoli tipo vibratori, dildi, Magic Wand, ok… ma non pensare lontanamente di seviziarmi di nuovo con il masturbatore salvo per la scena finale, dove mi lascerai legato e lo spegnerai appena chiusa la registrazione. Ci vediamo sabato, porta i soldi!!!”

Chiaramente quella dei soldi è una battuta.

Il venerdì sera mi dedico alla depilazione completa, cosa che faccio raramente a parte per quanto riguarda le gambe e i genitali, vista la natura feticista delle foto di scarpe e piedi che solitamente mi viene richiesto di pubblicare sul sito e sul profilo Instagram che è arrivato a oltre 5000 followers! Terminata la depilazione e fatta una doccia calda, in accappatoio cerco di decidere cosa indossare: la scelta ricade, come richiesto, su un paio di leggings neri, una camicia blu e un paio di decolleté tacco 15 dello stesso colore della camicia, stile Louboutin. Slip neri di pizzo completano il tutto. Metto in carica le quattro videocamere che useremo, poi verso le 22:30 mi metto a dormire… sarà un weekend impegnativo. Sdraiato sul letto rifletto su come il mio atteggiamento riguardo questa situazione sia cambiato a seguito della proposta di girare video, per così dire, completi. La cosa mi ha sempre eccitato, ma non è stato quasi mai possibile realizzarla appieno.

Di buon mattino, verso le 7, mi alzo e faccio colazione: Max arriverà verso le 10 e dobbiamo posizionare le videocamere prima di dare il “ciak” alle riprese. Alle 9:45 sono vestito, ma non indosso ancora i tacchi: seppur mi ecciti da pazzi metterli, camminarci per parecchio tempo è altra storia, così metto le pantofole e aspetto che arrivi. Alle 10 in punto suona il videocitofono: gli apro il cancelletto e aspetto che salga in ascensore. Arriva con uno zainetto dove immagino abbia riposto la sua Go-PRO con gli accessori necessari, quindi lo faccio entrare e chiudo la porta.

Mi squadra dal collo ai piedi… “Cazzo… stai bene vestito da donna. Niente tacchi ancora, eh?” – “Abbiamo da preparare il tutto, le metterò prima di iniziare” – “Bene. Regolati che ce l’ho già duro!” – “Certo, non avevo dubbi. Allora, dove vuoi posizionare le videocamere?” – “Una qui nel salone, così riprende quando arrivo e poi tutta la scena della contrattazione e del pagamento. Ho anche ritirato i soldi al bancomat, così la scena è più realistica” – “Andava bene anche una busta con dei fogli di carta dentro” – “No, no… voglio far vedere i soldi veri sul tavolo” – “Ok. Allora una qui. Le altre di sopra?” – “Si. Ora ci penso io. Oltre alla Go-PRO ho portato anche due videocamere wi-fi, le useremo per le riprese fisse. Mi serve di collegarle al router…” – “Andiamo di sopra allora, il router è lì e la password non la ricordo di certo, è scritta sotto il router” – “Andiamo allora. Hai preparato le corde?” – “No, prendi quelle che vuoi e le metti nello zainetto, no?” – “Si, infatti. Hai dello spago per legarti cazzo e palle, vero?” – “Si. Ce l’ho...”.

Una volta di sopra, mentre io scrivo la password del wi-fi su un foglietto, lui posiziona i cavalletti e le videocamere nei punti che ritiene opportuni. Una volta finito prende dallo zainetto la Go-PRO con il supporto pettorale e se la fissa addosso per le riprese in soggettiva. Tutto pronto per il ciak! Viene verso di me con in mano la videocamera wi-fi, che configura con la password tramite lo smartphone e poi posiziona sopra un mobile per una ripresa a campo largo. “Tutto pronto. Metti le scarpe e scendiamo di sotto, così iniziamo con la scena del mio arrivo”. Indosso le decolleté blu tacco 12 e lo seguo di sotto riscendendo la scala…

Posiziona l’ultima videocamera su un mobile, assicurandosi che riprenda dalla porta a venire avanti poi, con il telecomando le accende tutte, anche quelle di sopra. Tutte le videocamere sono accese: “Allora, io esco fuori e suono il campanello. Tu mi apri, mi fai entrare e poi, vicino al tavolo, facciamo la scena dei soldi e delle richieste, ok?” – “Si. Speriamo non esca qualche vicino e ti veda con quella videocamera sul petto…” – “Tranquillo, male che va la copro”. Esce e chiude la porta: io mi metto fuori campo delle videocamere e aspetto che suoni… pochi istanti e il campanello suona, così diamo il via alla scena. Vado verso la porta, apro e lui, da perfetto attore, mi saluta ed entra… Simuliamo le presentazioni e i convenevoli di rito, poi ci spostiamo verso il tavolo: “Sei molto sexy con quelle scarpe ai piedi…” esordisce Max sorridendo. “Ti ringrazio. Allora, quali fantasie vuoi concretizzare oggi?” – “Ne ho diverse di fantasie, credimi… Intanto questo è quanto pattuito, 200 euro, per giocare qualche ora” – “Perfetto. Oltre ai piedi, che altro vorresti fare?” – “Ad essere sincero vorrei farti una proposta un po’ più spinta…” – “Ossia?” – “Diciamo che potrei aggiungere altri 300 euro per qualche extra particolare” – “Che tipo di extra?” Sapientemente lascia passare qualche istante, poi: “Vorrei legarti e anche imbavagliarti… usare qualche giocattolo…” – “Simulo la sorpresa per la richiesta e resto in silenzio per qualche secondo… “Legarmi… imbavagliarmi… ti piace il sadomaso?” – “Molto. Inoltre, oltre a mettertelo in bocca come già concordato, vorrei farti ingoiare” – “Per ingoiare è necessario comprovare che tu sia sano… ammesso che accetti di assecondarti” – “Lo immaginavo, infatti queste sono le mie ultime analisi che attestano la mia sanità. Sono venuto preparato”, e mi porge un foglio da leggere. Fingo di leggere, poi: “Ottime analisi. Ok per l’ingoio, ma ho qualche perplessità sul farmi legare” – “Capisco, ma non devi sentirti obbligato. Se non vuoi restiamo sui 200 euro, ma se ne volessi 500 basta che accetti. Non sono un manico, ma mi eccita l’idea di legarti… Decidi tu”. Rifletto per qualche istante a favore delle videocamere, poi accavallo le gambe per mettere bene in mostra scarpe e piedi e gli rispondo: “Va bene. Voglio fidarmi… Immagino tu sia venuto attrezzato con quanto necessario per legarmi e imbavagliarmi…” – “Puoi scommetterci. Ho tutto nello zainetto, inclusi un paio di vibratori e un Magic Wand, che immagino tu sappia cosa sia” – “Certo, e immagino anche come tu intenda usarlo. Ok. Aggiungi i 300 euro e facciamo questo gioco” – “Ottimo”. Prende altri 300 euro e li aggiunge ai 200 che sono già sul tavolo, toccandomi la scarpa vicina alla sua gamba con una mano… “Andiamo di sopra allora, staremo più comodi. O vuoi legarmi subito?” – “Se non ti dispiace ti legherei subito i polsi dietro la schiena, poi saliamo…” – “Va bene…”, gli dico voltandomi e portando le braccia dietro la schiena: lui prende un pezzo di corda dentro lo zainetto e mi lega i polsi incrociati, poi con un altro pezzo mi lega le braccia sopra i gomiti, ben strette. “Leghi stretto…”, lo apostrofo, e lui per tutta risposta mi infila la mano tra le gambe a toccarmi il pene che sta già reagendo alla situazione. “Vedrai che ci divertiremo, andiamo di sopra”.

Salgo gli scalini con polsi e braccia legati, con lui dietro di me…


 

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