Finito di mangiare, eliminati i contenitori delle pizze e riposti i bicchieri, ci sediamo nuovamente sul divano: commentiamo per qualche minuto la serie che stiamo guardando e io evito accuratamente di riprendere il discorso fatto precedentemente… Ma lui è di tutt’altro avviso! “Dove tieni le corde e i giocattoli che usi con i tuoi amichetti sadomaso?”, esordisce improvvisamente… “Non è importante, visto che non mi farò legare da te Max…” – “Ok… ma li hai qui? O magari li tieni in garage?” – “No, sono qui. Dentro un armadio. Contento?” – “Solo per sapere, nel caso servissero…” – “Non serviranno, non con te”.

Dopo questo scambio di vedute, come se niente fosse mi prende di nuovo le gambe e se le poggia sulle ginocchia: “Ogni promessa è debito amico mio… lasciami fare, ok?” – “Ok… fai pure”. Si porta un piede alla bocca e mi sfila la slipper con i denti, avendo poi cura di leccarmi l’arco del piede fino alle dita; ripete la stessa cosa con l’altro piede poi, unite le caviglie, mi prende in bocca le dita di entrambi i piedi, lavorando con la lingua e ricoprendomeli di saliva… Devo ammettere che, per quanto imbarazzante, la situazione è anche eccitante e infatti il mio pene inizia a reagire e indurirsi. Continua per un po’, letteralmente mangiandomi i piedi poi, tenendomeli con una mano, torna a infilare l’altra nella patta dei suoi pantaloni finché ne tira fuori il pene duro e dritto: non è la prima volta che gli vedo il pene, ma è sicuramente la prima in cui lo vedo eccitato e duro, nonché di dimensioni notevoli! Si porta i piedi sull’inguine e vi strofina la cappella sulle dita e poi nell’arco che, muovendo i piedi uniti, usa per masturbarsi… “Che piedi che hai amico mio… era una vita che volevo strofinarci il cazzo sopra” – “Immagino che vorrai venirmi sui piedi, no?” – “Ohh, puoi scommetterci, ma con tutta calma…”.

Il gioco va avanti per parecchio, il pene è umido di umori che mi lascia sui piedi e ormai sarà vicino all’orgasmo: non posso fare a meno di riflettere su quanto stia inaspettatamente accadendo e come tutto ciò potrebbe cambiare il nostro rapporto se non metto dei paletti. Mentre questo pensiero mi distrae, tanto che guardo la tv senza effettivamente vedere, improvvisamente mi infila una mano sotto l’accappatoio e arriva a toccare il mio pene, prendendolo nel palmo! Istintivamente spalanco gli occhi sorpreso e lui candidamente esordisce: “Senti come ce l’hai duro… allora la cosa ti piace!”… e inizia a masturbarmi lentamente. Non posso negare che la cosa sia eccitante, o non avrei il pene eretto, ma sono estremamente a disagio perché quello che temevo si sta verificando: “Fermati Max… togli questa mano e accontentati dei piedi per favore” – “Se non lo avessi trovato duro mi sarei fermato, credimi. Ma non puoi negare che sei eccitato anche tu, no?” – “Non possiamo farlo… cambierebbe tutto nella nostra amicizia” – “Si, cambierebbe che ci divertiremmo di più insieme. Sai cosa vorrei fare? Vorrei legarti mani e piedi e poi prendertelo in bocca, e voglio proprio vedere se la cosa non ti piacerebbe…” – “No, non puoi legarmi…”, gli rispondo flebilmente ma ormai sono sempre più eccitato: “Dimmi dove sono le corde e togliti l’accappatoio, dai…” – “No… non voglio…” – “Ma smettila. Ce l’hai duro come una pietra e sei talmente eccitato che non ti esce quasi la voce. Dove sono le corde?”…

Pochi istanti, poi cedo all’eccitazione: in camera, nell’armadio muro. Secondo sportello, c’è una sacca con le corde e una con altre cose… Ma pensaci bene Max, perché non so cosa succederà poi tra noi” – “Vedremo. Ora togliti l’accappatoio e aspetta qui nudo”. Mi poggia i piedi sul pavimento e si alza dirigendosi verso la camera da letto: io, come ipnotizzato, mi tolgo l’accappatoio e resto completamente nudo sul divano, con il pene sempre eretto e duro.

Pochi minuti e Max torna con le due sacche che poggia sul tavolo mentre mi guarda nudo: “Che gambe che hai, ci credo che i tuoi amici ti fanno mettere i tacchi per giocare…”. Apre la sacca con le corde e ne estrae alcune, poi viene verso di me: “Girati, ti lego le mani dietro la schiena”. Sempre come ipnotizzato dalla situazione, mi volto e metto le braccia dietro… mi prende i polsi e, dopo aver piegato le braccia verso l’alto, li incrocia e poi li lega ben stretti, collegandoli al collo con un cappio: “Dove hai imparato a legare così? Non pensavo sapessi farlo…” – “Sorpreso eh?... Diciamo che ho studiato e che su questo momento ci fantasticavo da tempo” – “Addirittura. Allora non ho mai capito nulla…”. Mi fa poggiare la schiena al divano poi, inginocchiatosi con altra corda tra le mani, mi prende i piedi e incrocia le caviglie: “Allarga le gambe…”. Ormai in sua completa balìa lo faccio e mi lega le caviglie, sempre ben strette, in modo che le gambe restino divaricate. E a questo punto riprende a masturbarmi, in ginocchio davanti al divano: con una mano mi sollecita il pene e con l’altra sollecita il suo, mentre sento il respiro farsi più accelerato per l’eccitazione.

Non passa molto prima che me lo prenda tutto in bocca! “Cazzo, che fai Max?...”, gli dico cercando di dissuaderlo dal succhiarmelo ma, per tutta risposta: “Stai buono o ti imbavaglio. Lasciami fare e soprattutto lasciati andare. È una vita che voglio succhiartelo e dopo me lo succhierai tu…” – “No, non voglio farlo” – “Certo, e magari ci credo anche, no? Ce l’hai duro come un sasso. Zitto…” Continua a leccarmi e succhiarmi il cazzo per parecchi minuti, mentre con le mani mi tocca i piedi e i testicoli: “Hmmm, voglio legarti palle e cazzo come fanno i tuoi amici… prendo l’occorrente” – “Max, stai esagerando…” – “Stai zitto o ti imbavaglio, te l’ho detto”. Non c’è verso di farlo ragionare, ma è anche vero che mi sta eccitando parecchio con questo suo nuovo modo di fare: prende della corda fina dalla sacca e torna a inginocchiarsi davanti al divano… Inizia ad avvolgermi i testicoli per poi passare alla base del pene e lo fa con dovizia: “Dove hai imparato a fare questo?”, gli chiedo… “Internet. Mi sono documentato e come vedi ho imparato bene”, risponde mentre finisce di strizzarmi pene e testicoli con la corda… Una volta finito me lo riprende in bocca, ancora più duro e ormai umido di umori spermatici. Comincio a mugolare di piacere perché effettivamente mi sta piacendo quello che mi sta fa facendo, anche se lo avrei evitato a priori: “Max, così mi fai venire…” – “E ti dispiace? Vedi che anche io posso concretizzare le tue fantasie, concretizzando anche le mie”. Il ragionamento, dal suo punto di vista, non fa una piega!

Mentre continua a succhiarmelo e leccarmelo, mi chiede: “Qual è la posizione in cui ti eccita di più essere legato?” – “Incaprettato…”, rispondo ansimando di piacere… “Bene, allora dopo ti incapretto e te lo ficco in bocca” – “Oh, cazzo Max… non ti riconosco” – “Quando sborrerrai come una fontana ne riparliamo!” – “Immagino che a questo punto vorrai fare sesso per tutto il weekend, no?” – “Probabile amico mio…” – “E ovviamente vorrai tenermi legato” – “Certo che sì! Legato e nudo. Fino a domani pomeriggio” – “In pratica sei diventato come uno di quelli che incontro, che vogliono solo legarmi e scoparmi” – “Se lo fai con loro e ti piace, puoi farlo anche con me no? E ti piacerà anche di più. Inoltre di me puoi fidarti, di loro non puoi sempre dire la stessa cosa: me lo hai raccontato tu stesso”, e anche stavolta il ragionamento non fa una piega.

Ormai ho il pene sul punto di scoppiare ma lui è molto attento a non farmi venire, alternando la bocca alla masturbazione lenta per poi riprenderlo in bocca… Lo sguardo mi cade sull’orologio appeso al muro e segna ormai le 22:30, ma il gioco continua senza soste. Improvvisamente si alza e mi dice: “Mettiti tu in ginocchio qui davanti ora” – “Che vuoi fare?”, gli domando mentre mi aiuta a scendere dal divano… “Voglio mettertelo in bocca…”. Quando finisce questa frase sono già in ginocchio davanti al divano e i piedi legati incrociati sono abbastanza scomodi da farmi piegare in avanti, proprio davanti alle sue gambe ora che si è seduto: “Apri la bocca, dai…”, dice mentre mi prende la testa con le mani e la tira a sé, verso il suo cazzo dritto davanti al mio viso. I polsi legati al collo fanno tendere il cappio mentre mi abbasso, stringendolo abbastanza: “GHMBLLGHFFF”, è il suono che emetto mentre il suo pene mi entra dentro la bocca!

“Ohhh, è una vita che immagino di spingertelo dentro quella bocca… Succhialo… e leccalo bene, dai…”. Lui chiede, ma sostanzialmente mi sta letteralmente obbligando e forzando a farlo, visto che le sue mani tengono ferma la mia testa imponendomi il cazzo in bocca senza possibilità di sottrarmi! “Volevo farti venire per primo, ma dopo aver provato a scoparti in bocca penso di aver cambiato idea… Preparati a ingoiare un fiume di sborra, sto per venire…”. A questa frase spalanco gli occhi e cerco di fargli capire che non sono molto propenso all’idea: non perché non sia sano, ma perché mi sembra tutto troppo spinto per una cosiddetta prima volta. Ma è tutto inutile, mentre mi tiene la testa bloccata, sento il suo cazzo schizzarmi sperma a fiotti dentro la bocca, in quantità esagerata e impossibile da non ingoiare se non strozzandomi!


 

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