Antonio, un conoscente di vecchia data, si avvale spesso della mia passione autodidatta per la programmazione web al fine di implementare il suo sito di e-commerce… Ci siamo incontrati spesso nel suo ufficio per progettare prima e ampliare poi, il sito stesso, operazione che ho sempre svolto con il mio Mac Book. Questa volta è lui a venire a casa mia, da dove dovremmo apportare delle modifiche abbastanza veloci.
Arriva di buon mattino e, dopo aver preso un caffè, ci sediamo alla mia scrivania dove tengo il portatile diverso dal Mac, che uso soprattutto per il mio blog. Ho ovviamente avuto cura di nascondere tutti i link a schermo riconducibili ai contenuti del sito “foxtied” e a tutti i racconti, immagini e video che lo costituiscono. Una semplice precauzione.
Iniziamo quindi a lavorare sul sito, parlando del più e del meno e inserendo dei nuovi prodotti con relative foto, prezzi e quanto inerente il suo lavoro online… Stranamente, nei vari discorsi da bar, ci ritroviamo a parlare di PornHub, sito del quale sembra essere assiduo frequentatore: la cosa mi mette un po’ a disagio, avendo io un profilo sullo stesso sito, anche se con immagini e video opportunamente criptati. Mi tranquillizza il fatto che lui sia etero e quindi non credo proprio che possa mai “capitare” sulla mia pagina. La conversazione su PornHub si fa un po’ insistente, così cerco di portare il discorso su altri argomenti, più inerenti al lavoro che stiamo svolgendo.
Procediamo per un’oretta, poi ho necessità impellente di andare in bagno, così lo lascio solo… Resto in bagno per neanche cinque minuti, ma al mio ritorno trovo una brutta sorpresa: non solo si è permesso di usare il mio computer per andare proprio su PornHub, ma ha cliccato l’unico link che mi ero malauguratamente dimenticato di togliere proprio dalla barra dei preferiti del mio browser Firefox, che avevo lasciato comunque chiuso usando al suo posto Chrome… il link al mio sito! Da lì è andato avanti cercando sul computer e trovando, purtroppo, le cartelle relative al mio alter ego fetish: in pochi minuti aveva trovato i racconti, le foto, i video… tutto!
Mi guarda con un sorrisetto ironico, di quelli di chi ti ha beccato con le dita nella marmellata: resto senza parole, ben conscio che questa cosa potrebbe essere un grosso problema, visto che abbiamo conoscenze in comune. “Non me lo aspettavo davvero…” mi apostrofa, come per rompere il gelo che si è venuto a creare… “Neanche io mi sarei aspettato che tu ti permettessi di smanettare sul mio computer” – “Vero, ma volevo solo farti vedere un video, così ho aperto Firefox e l’occhio mi è caduto sui tuoi preferiti dove ho trovato un sito “interessante”… da lì mi sono incuriosito e mi sono messo a cercare tra i tuoi files, avevo come una premonizione… e infatti…” – “Non è una giustificazione” – “Certo che no, ma ormai… Ora dobbiamo mettere a frutto questo evento, che dici?” – “In che senso?”… Il sorriso diventa quasi un ghigno: “Beh… diciamo che privatamente non disdegno giochetti particolari, diciamo che sono segretamente bisex, anche se non ho molte occasioni di godere di questa prerogativa, essendo sposato… Ma visto che noi abbiamo rapporti lavorativi, potremmo unire l’utile al dilettevole, no?” – “Spiegati…” – “Dai, non fare la verginella… a te piace farti fare cose… a me piacerebbe fartele. Quindi, facendo rimanere la cosa strettamente tra noi due, potremmo divertirci quando se ne presenta l’occasione, come oggi ad esempio…” – “E cosa ti fa pensare che a me vada bene, che accetti?” – “Diciamo il fatto che sicuramente tu non avresti piacere che la cosa si sappia? Intendo le tue tendenze fetish e maso, da schiavetto sottomesso…” – “Un ricatto quindi…” – “Ricatto… definiamolo uno scambio equo che tra l’altro dovrebbe anche piacerti, no?” – “Che mi piaccia o meno, sempre di ricatto si parla: di solito scelgo con chi rapportarmi, non sono obbligato” – “Non tirarla per le lunghe, dai… Che sia a usarti o uno sconosciuto, cosa cambia? Anzi, con me dovresti essere più tranquillo, visto che mi conosci” – “Pensavo di conoscerti, ma è evidente che mi sbagliavo…” – “Guarda, più parliamo, più mi diventa duro… sarebbe il caso che ti inginocchiassi per prendermelo in bocca e succhiarmelo ora. Ti garantisco che tutto resta tra noi. Cosa che non posso garantire se invece non accetti. A te la scelta amico mio…” Abbiamo troppe amicizie in comune e se la cosa venisse fuori per me sarebbe una vera catastrofe: ho solo da perdere in questa storia e a lui basterebbe divulgare il mio sito per creare anche soltanto il dubbio sulle mie tendenze, con tutte le conseguenze del caso.
“Che intenzioni avresti? Non mi riferisco ad oggi, ma in generale…” – “Semplicemente, quando ci incontriamo per lavoro, dedichiamo un po’ di tempo alle nostre fantasie. Niente di più. Poi magari ti piace anche, se fosse si potrebbe pensare a qualcosa di dedicato, ma questo lo lasciamo agli eventi. Allora, me lo prendi in bocca ora o no?” Mentre lo dice inizia a sbottonare i pantaloni, seduto a una sedia della scrivania: costretto dalla situazione, mi inginocchio davanti alla sedia mentre lui lo tira fuori completamente e inizia a smanettarsi, anche se lo ha già duro e dritto… saranno almeno 18 centimetri, abbastanza largo, e spompinarlo non sarà una passeggiata, se ho capito bene il tipo di cose che gli piace fare. E infatti mi prende la testa con le mani e mi porta la bocca direttamente sulla cappella: “Apri bene e prendilo tutto dentro, voglio sentire la gola…”
Me lo spinge dentro a forza, tenendomi poi ferma la testa: “Oh cavolo… lecca… lecca per bene… Immagino che avrai qui da qualche parte i tuoi attrezzi del mestiere, no? Magari ti lego per bene…” Mi scopa in bocca senza darmi possibilità di sottrarmi, infoiandosi sempre di più e blaterando: “Ti voglio incaprettare nudo come ho visto su una foto, e poi scoparti fino a farti ingoiare la mia sborra… Lo so che ti piace, le foto erano molto esplicative sulle tue fantasie nascoste…” Non ho modo di parlare o replicare, tanto il suo pene mi riempie la bocca, stantuffando avanti e indietro… emetto solo suoni gutturali dovuti al glande che mi entra ritmicamente in gola…
Non ho molta voglia di farmi legare, così cerco di farlo venire per mettere fine a questa situazione surreale… per quanto possibile uso la lingua sul prepuzio, premendo per stimolarlo ad avere il suo orgasmo prima possibile. Non mi lascia muovere la testa, praticamente ho tutto il suo cazzo in bocca da almeno venti minuti, senza aver mai potuto sottrarmi… Finalmente lo sento inarcarsi sulla sedia e spingere ancora più a fondo il pene… finché schizza sperma caldo copiosamente dentro la mia bocca: “Ingoia… ingoia fino all’ultima goccia, dai…”, e non posso fare altrimenti. Dopo avermi allagato la gola, il suo pene si rilassa e le sue mani mi lasciano la testa, consentendomi di distogliere la bocca: rivoli di sperma mi colano dalle labbra, per quanto ne ha schizzato infoiato com’era; mi alzo e vado in bagno a sciacquarmi la bocca…
Quando torno si è ricomposto, riabbottonando i pantaloni: “Volevo legarti, ma dopo questa sborrata sinceramente non ce la faccio. È stato veramente arrapante e intenso. La prossima volta che ci vediamo però ti lego per bene…” – “Non mi piace questa cosa, non amo i ricatti…” – “Immagino, però succhi come una troia amico mio, e credo che abbiamo un accordo di comodo. Quindi se la prossima volta vorrò legarti mani e piedi, lo farò”.
“Credo sia ora che tu vada…” – “Si, si è fatto tardi. Ma ci vedremo presto…”