“Gli apro l’accappatoio?”, esordisce Cloe… “No, aspetta… voglio prima posizionare le videocamere, vai a prenderle si sotto per favore, anzi porta su lo zaino: ci sono anche i cavalletti” – “Ok”.
Cloe esce dalla camera e la sento scendere le scale, mentre Antea si avvicina con una videocamera riprendendomi legato e imbavagliato sul letto: si sofferma diversi istanti su piedi e scarpe, sfiorandomeli con le dita mentre filma. Poi risale con la mano sulle gambe fino alle ginocchia per poi infilarla sotto l’accappatoio fino al pene che inizia a reagire alla situazione. “Hmmm, inizi ad avercelo duro… e ti abbiamo solo legato. Vedrai quando inizieremo a torturarti…” Cloe rientra nella camera con lo zaino: posizionano dunque i cavalletti nei punti che ritengono adatti e vi fissano due videocamere che controllano da un tablet. Sono attrezzate!
“Bene, l’angolazione è perfetta. Sleghiamolo, così lo immobilizziamo al letto, prendi altre corde” Antea mi slega caviglie e ginocchia poi, con le altre corde di iuta che le porge Cloe, mi avvolge nuovamente le caviglie, ma senza togliermi le scarpe. Nel frattempo Cloe, dopo avermi fatto mettere seduto, mi slega i polsi da dietro la schiena e me li riavvolge lasciando la corda abbastanza lunga. “Ora togliamogli l’accappatoio”… Me lo sfilano avendo cura di far passare le corde all’interno delle maniche, poi mi spingono giù e mi allargano le braccia tirandole dai polsi, fino a fissare le corde agli angoli della testiera in ferro battuto del letto: mi legano stretto con le braccia molto divaricate. A questo punto ripetono la stessa cosa, una da un lato e una dall’altro, allargandomi molto le gambe tirando le caviglie e stirandomi per mettere gambe e braccia in tensione e impedirmi qualsiasi movimento. Legano in pratica i piedi agli angoli del letto, lasciandomi a gambe larghe e con i genitali esposti e bene in vista.
“Legagli anche le ginocchia, così deve rimanere con le gambe larghe, intanto gli lego palle e cazzo…” – “Infilagli anche un plug nel culo, quello vibrante” – “Ovvio”. Mentre Cloe mi lega le ginocchia tirando le gambe verso i lati del letto, Antea vi sale sopra e inizia a legarmi testicoli e pene con una cordicella fina, simile allo spago ma elastica: mentre “opera”, mi sollecita con la mano e le dita per indurire il pene e devo dire che ci riesce benissimo. Quando è abbastanza eretto lo avvolge alla base e stringe, per poi passare al glande che viene avvolto subito sotto, in modo da evidenziarlo molto. I testicoli sono fasciati e strizzati per bene, il risultato è che il pene mi rimane ritto e duro per la costrizione. Terminato il cbt scende dal letto e prende un plug anale nero che poi con esperienza mi infila completamente nel culo. Nel frattempo Cloe ha finito di legarmi anche le ginocchia e sono completamente immobilizzato al letto, imbavagliato con la palla in bocca.
“Perfetto. Ora ci mettiamo comode, poi gli cambiamo il bavaglio e gli mettiamo quello con la palla gonfiabile, lo bendiamo e iniziamo a divertirci”.
Entrambe si spogliano, mettendo in mostra corpetti in pelle nera nella più tradizionale branca del sadomaso… indossano strap-on di dimensioni notevoli e di fattura pregevole, del resto non hanno fatto mistero di farsi pagare profumatamente per i loro “servizi”. Senza dire altro, una volta comode, mi applicano elettrodi in tutte le parti più sensibili del corpo: sui capezzoli, sotto le ascelle, dietro il collo, sulle cosce, sull’inguine e sulle caviglie, ma sempre senza togliermi le scarpe. Gli elettrodi, che non hanno fili, vengono poi collegati in wireless al tablet, facendo in modo che lascino comunque il letto libero dai classici fili, senza essere di intralcio. Evidentemente sono dotati di batteria locale, non so ancora se per trasmettere vibrazioni o scosse, ma lo scoprirò presto!
“Caro Fox, stai per sperimentare il meglio che la tecnologia offre per la tortura sadomaso: piccole scosse che possiamo controllare dal tablet, per darti piacere o dolore, secondo come ci piace. Dobbiamo però imbavagliarti meglio, il ballgag non sarebbe abbastanza”. Detto ciò Cloe viene verso il letto con un bavaglio a palla gonfiabile, cosa che ho già sperimentato in passato e ne conosco bene l’efficacia. Prima di togliermi il ballgag mi benda gli occhi con una fascia di cuoio nero che stringe dietro la testa e, a questo punto, non vedo più nulla. Mi toglie la palla nera dalla bocca e quasi immediatamente sento infilare un’altra palla molto grossa che mi viene spinta a fondo dentro per poi serrare la fibbia dietro la nuca, molto strettamente. Già così è difficile articolare suoni, ma poi la palla viene gonfiata dentro la mia bocca con la pompetta apposita: diventa sempre più grande e invasiva ma non smettono di gonfiarla finché il livello sonoro dei miei mugolii si affievolisce quasi a sparire, non potendo muovere la lingua e avendo praticamente il palato completamente occluso, con le mascelle molto aperte. Finalmente smette di pompare: il bavaglio è talmente costrittivo che riesco a respirare soltanto dal naso. I giochi hanno inizio…
Arrivano quasi subito le prime scosse, perché di scosse si tratta: a bassa tensione ma abbastanza dolorose, soprattutto sulle cosce e sui capezzoli. La reazione sui genitali è quella di produrre eccitazione e far drizzare il pene duro e costretto dalla legatura… Sento leccarmi entrambi i piedi, mentre le scosse mi fanno mugolare dietro il bavaglio, ma in maniera impercettibile. Le scosse sembrano arrivare in sequenza casuale e con intensità diverse, come se ci fosse un programma specifico gestito dal tablet: sento distintamente le loro lingue entrarmi nell’arco dei piedi attraverso le scarpe, nonché di tanto in tanto le loro mani strizzarmi i testicoli o toccare il prepuzio con le dita, picchiettarlo sadicamente… Le sensazioni sono molto intense e amplificate dagli occhi bendati. Improvvisamente anche il plug anale che mi hanno infilato inizia a vibrare, mentre una mano accenna una lenta masturbazione.
“Ti faremo venire diverse volte e raccoglieremo il tuo sperma. Lo dovrai ingoiare quando ti scoperemo in bocca con gli strap-on, che hanno anche l’eiaculazione: perché metterci dentro dello sperma artificiale quando possiamo farti ingoiare il tuo?” – “Ti divertirai, vedrai… abbiamo appena cominciato!”
Continuano per un po’ su questa linea: scosse, masturbazione, piedi… sento anche prendermelo in bocca, con picchiettamento del prepuzio e strizzamento dei testicoli. Il pene sembra scoppiarmi e il plug anale vibrante contribuisce a tenerlo ben duro. Improvvisamente sento una bacchettata tra le cosce e il dolore, seppur non fortissimo, mi fa contorcere ottenendo come unico effetto quello di far stringere le corde che mi immobilizzano al letto!
“Mettigli il collare e stringilo quanto basta…” – “Sicura? Già il bavaglio lo fa respirare poco” – “Tranquilla, lo può sopportare”. Sento armeggiare tra il letto e il tavolo poi, poco dopo, una delle due mi allaccia qualcosa al collo e lo stringe abbastanza stretto: è noto che la limitazione della respirazione aumenta l’intensità dell’eccitazione, ma è anche vero che diventa difficile respirare se la cosa viene associata alla tipologia di bavaglio che mi hanno ficcato dentro la bocca! Per tutta risposta ai miei pensieri, il ritmo e l’intensità delle scosse aumentano… Sento togliermi le scarpe, entrambe, quindi sono tutte e due agli angoli del letto: slacciate e sfilate lentamente, inizio a sentirmi leccare piedi e dita, fino quasi a prendere metà piede dentro la bocca, da entrambi i lati… Arriva una bacchettata sull’interno coscia che mi fa contorcere e sento le corde segnarmi polsi e caviglie: le bacchettate proseguono sotto le piante dei piedi mentre continuano anche a leccarmeli e morderli. Ho il pene sempre più duro e tutta la situazione mi sta portando lentamente all’orgasmo, ma ne passerà di tempo prima che mi lascino venire.
“Ora ce l’ha bello dritto e duro, gli mettiamo la gabbia?” – “Certo che sì, ma senza slegare lo spago. Glielo ingabbiamo legato e mettigli anche la pallina sulla punta” – “Ok!”. Sento di nuovo armeggiare, poi le sapienti mani di Cloe, credo, mi infilano una sorta di costrittore metallico che avvolge sia i testicoli che il pene, ben strizzati dallo spago… poi arriva qualcosa che si poggia proprio sul prepuzio e viene regolato per spingere, una sorta di pallina di metallo. Non sono mai stato seviziato così. Le bacchettate si interrompono, ma non le scosse che invece aumentano ancora di intensità provocandomi delle contrazioni che vanno ad agire sulla gabbia, facendomi mugolare parecchio. Il bavaglio mi impedisce di articolare suoni, il collare mi stringe la gola e, neanche ad anticipare la mia preoccupazione, mi tappano il naso! Dieci, quindici, venti secondi durante i quali mi sembra di soffocare ma al contempo l’eccitazione e il piacere aumentano a dismisura mentre vengo torturato… Cavolo, sono veramente professioniste!