Mi lascia così per una ventina di minuti, legato a croce al letto, imbavagliato e con la scarpa fissata sul viso, in modo che possa respirare l’odore del cuoio e della pelle dei miei piedi che hanno calzato la scarpa stessa… Poi finalmente mi slega e mi toglie sia la scarpa che il bavaglio. Mi accovaccio sul letto con le gambe incrociate, massaggiandomi polsi e caviglie segnati dalle corde: lui si siede accanto a me, nuovamente con il pene duro!

Mi prende una mano e la porta sul suo pene dritto… “Masturbami… lentamente”, mi dice accennando una masturbazione con la mia mano guidata dalla sua. Lo assecondo per qualche istante, lavorandogli il membro e la cosa vedo che è molto gradita, gli diventa sempre più duro. “Ora usa i piedi”, mi chiede… così cambio posizione e, dopo essermi appoggiato alla spalliera del letto, inizio a toccarlo con i miei piedi continuando a sollecitarlo come mi ha chiesto: mi prende le caviglie e mi guida nel masturbarlo, giochetto che va avanti per parecchi minuti, finché anche il mio pene torna a svegliarsi.

A questo punto mi fa mettere in ginocchio sul letto e, dopo aver allargato le gambe, mi porta la testa verso il basso: “Prendilo in bocca…”. Lo assecondo, così glielo succhio per almeno un quarto d’ora in quella posizione, finché me lo sfila e, dopo essersi alzato in piedi sul letto, mi fa restare con la testa e il busto chinati e passa dietro di me. Dopo avermi lavorato il pene da dietro con la mano, mi lecca tra le natiche… alla fine me le allarga e, lentamente, vi poggia il membro strofinandolo sul buco… So bene quello che sta per fare: “Resta giù e non parlare…”. Pochi istanti e inizia a spingermelo dentro, con delicatezza e decisione al contempo: pian piano il pene entra dentro, finché inizia a scoparmi. Mi prende le braccia e le porta dietro la schiena, obbligandomi a tenere la testa sul letto: mi blocca i polsi incrociandoli e spinge a fondo…

Quando ormai ha preso padronanza di quello che mi sta facendo, mi lascia i polsi per prendermi il pene con una mano e masturbarmi mentre mi incula… ma decide di cambiare posizione, così si sfila e mi fa voltare sulla schiena, mi allarga le gambe portandosi le caviglie sulle sue spalle e mi ripoggia il pene sul buco: ora può masturbarmi agevolmente e al contempo scoparmi comodamente, leccandomi le piante dei piedi… Seppur provando dolore per la penetrazione anale, alla quale non sono affatto avvezzo, devo dire che la cosa mi eccita alquanto!

“Sto per venire… ti vengo dentro. Ma faccio sborrare anche te”, mi dice… Lo sento leccarmi i piedi in modo molto più intenso, sbavandoci sopra, poi una sensazione di calore mi invade e capisco che sta venendo, sento lo sperma colarmi dentro mentre mi scopa. Aumenta il ritmo della masturbazione, senza fermarsi, finché gli schizzo sulla mano e sul mio ventre, con un piacere intenso. Mi sta letteralmente mordendo i piedi, dal tallone alle dita, e continua per un po’, fino a quando entrambi ci rilassiamo… si toglie e si asciuga la mano sul lenzuolo del letto, ormai macchiato in diversi punti dallo sperma di entrambi. Senza dire una parola si avvicina e, dopo avermi preso la testa tra le mani, mi apre la bocca e mi bacia, infilandomi la lingua dentro a cercare la mia… Istintivamente faccio per ritrarmi, ma mi blocca la testa e continua con la lingua dentro il palato e le labbra sulle mie. Poi si ferma: “Se puoi succhiarmi il cazzo, puoi farlo anche con la lingua… Tirala fuori, voglio succhiartela…” e me la prende con le dita per poi succhiarla mentre mi tocca nuovamente tra le gambe: “Se ti legassi lo faresti, puoi farlo anche senza essere legato”. Non riesco a rispondere, visto che mi sta mordendo la lingua, e continua affondandomi poi la sua nella bocca, sempre tenendo in mano il mio pene che sta tornando duro… Sono comunque abbastanza stanco da non avere un’erezione completa, così pian piano desiste e mi libera la bocca, tornando a sedersi.

“Siamo andati un po’ oltre… Ma ormai stiamo dando libero sfogo a tutte le nostre fantasie, solo che tu devi essere un po’ guidato. Hai ancora molte remore su alcune cose, che però alla fine ti piacciono” – “Forse… ma da un rapporto fetish si sta trasformando in un rapporto gay…” – “Più bisex che gay. Ma alla fine cambia poco, visto che eccita entrambi”.

“Fatti una doccia rilassante, la farò anche io. Ci vediamo in sala quando finito. Tieni l’accappatoio e le scarpe. A dopo”. Si alza dal letto ed esce dalla stanza, così anche io mi avvio nel bagno per fare una doccia calda.

La doccia era servita a rilassarmi, dopo diverse ore di sesso e sevizie… Una volta asciugatomi, tengo indosso l’accappatoio e calzo nuovamente le scarpe con tacco per uscire dal bagno e dirigermi verso il salone. Lo trovo seduto sul divano, anche lui in accappatoio: mi avvicino e, quando faccio per sedermi, mi prende le braccia e mi fa mettere in ginocchio davanti a lui… Si apre l’accappatoio e vedo il suo pene nuovamente duro e dritto: “Usa la bocca, senza essere legato… Fammi venire e ingoia”. Vorrei dire qualcosa, ma le sue mani mi hanno già preso la testa e indirizzato il viso verso la punta del pene, così apro la bocca e lo faccio scivolare dentro.

“Aiutati con le mani, non sei legato…”, mi dice accomodandosi; glielo prendo con una mano per guidarlo dentro la mia bocca, e glielo lecco per tutta la lunghezza, intenzionato a farlo venire prima possibile per poi avere modo di interrompere l’incontro e potermi rivestire per andarmene. La cosa va avanti per diversi minuti, così alterno il leccarglielo con il succhiarlo, tenendogli i testicoli con una mano… la cosa gli piace parecchio, infatti ha chiuso gli occhi poggiando la testa sulla spalliera del divano. Sento da come inarca la schiena che sta per schizzare, così aumento il ritmo del pompino per arrivare al dunque ma, a questo punto, mi riprende la testa con le mani e, dopo aver sfilato il pene dalla bocca mi dice: “Continua con la mano e metti le labbra sulla cappella, ti dico io quando aprire la bocca…” e così faccio, obbedendo a quanto richiesto. Ancora pochi istanti e sento lo sperma schizzarmi sulle labbra e sul viso, sul naso, anche negli occhi… per alcuni istanti sembra non avere fine!

“Ora lecca bene e tutto quello che ti viene sulla lingua ingoialo. Quando hai finito ripulisciti il viso con le dita e succhiatele per bene…” Mentre lo faccio mi fa sedere in terra e, dopo avermi allargate le gambe e aperto l’accappatoio, inizia a masturbarmi: “Tocca a te. Voglio farti venire prima di lasciarti andare via…” – “Guarda, non è necessario…”, gli dico mentre mi lecco le dita, ma la risposta non lascia scampo: “Finisci di leccare e stai zitto. Lasciati andare e godi!”. Sarebbe inutile replicare, così mi lascio masturbare mentre mi tocca i piedi e mi sfila le scarpe, senza lasciarmi il pene…

Non ci mette molto a farmi raggiungere l’orgasmo e, quando sono arrivato all’istante prima di schizzare, mi porta una gamba verso l’inguine per mettere il piede proprio sotto il pene… e mi fa venire copiosamente, facendo colare il liquido caldo sul mio piede sinistro… “Ora leccati il piede…”. Ormai sono talmente stanco che non vedo l’ora di andarmene a casa, così lo assecondo e, presa la caviglia con le mani, mi avvicino il piede alla bocca e lecco via lo sperma che vi si è accumulato sopra. Ovviamente ingoio il tutto e poi, stremato, rilasso la schiena appoggiandomi al divano.

“Ora ci fermiamo. Sono stanco…”, gli dico subito per evitare che gli vengano in mente altre fantasie: “Ok… penso che possa bastare per oggi”. Così finalmente mi rivesto e dopo i saluti di rito, mi avvio verso la macchina per tornarmene a casa. È stata una giornata interessante e anche piacevole, ma forse troppo intensa e intrisa quasi esclusivamente di sesso…

E sicuramente non sarà l’ultima.


 

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