Tramite un noto sito di booking online, affitto una villetta immersa nel verde dell’Umbria, con un bellissimo parco di pioppi tutto intorno che ne garantisce la privacy e la tranquillità. Non è molto distante dall’abitato ma al contempo risulta isolata e circondata dalla vegetazione. Approfitto dell’opportunità che mi sono concesso per incontrare, al secondo giorno di permanenza, un amico di Perugia feticista per piedi e scarpe, con il quale avrò quindi modo di “giocare in tacchi alti” per una mezza giornata: niente bondage, solo puro fetish, e immaginare di poterlo fare anche in giardino o a bordo piscina senza timore di occhi indiscreti darà quel pizzico di pepe in più al gioco.

Il venerdì della partenza, di buon mattino, preparo un trolley con tutto l’occorrente per la settimana, incluse tre paia di scarpe con tacco alto, intimo femminile, leggings e cose varie. Con tutta tranquillità arrivo in tarda mattinata all’agenzia che deve fornirmi le chiavi e incassare il dovuto, pratiche espletate in pochi minuti, così che verso le 12 sono ad aprire il cancello automatico che mi introduce nel parco della villa. Attraversato il bosco di pioppi tramite una unica stradina di ghiaia che si snoda all’interno, dopo una curva mi si apre la visuale sul frontale della casa: bellissima come in foto, curata come curato è tutto quanto vi è attorno. Parcheggio l’auto nello spazio apposito e, preso il trolley dal bagagliaio, mi avvio verso l’ingresso.

Una volta dentro faccio un giro panoramico della casa che, seppur su unico livello, è molto grande. Ma la vera chicca è proprio l’esterno e soprattutto il retro che dà sulla veranda e sulla piscina, contornato e perimetrato da alberi. Tutto proprio come riportato nelle foto che mi hanno spinto ad affittare. Rientro a disfare il trolley in camera da letto: c’è un bellissimo armadio con un grande letto matrimoniale in ferro battuto, al quale non disdegnerei affatto di essere ben legato, ma purtroppo non rientra nelle fantasie fetish del mio amico umbro: a lui interessano i piedi. Metto le scarpe in bella mostra su un ripiano dell’armadio e poi ripongo anche tutto il resto, oltre che le cose che serviranno il giorno dopo per i giochi.

Esco per pranzare in paese e per fare un po’ di spesa per i giorni successivi, visto che c’è una grande cucina dotata di tutto il necessario, incluso un frigo americano di dimensioni esagerate. Rientro verso le 16 e mi godo la veranda, dopo aver fatto una doccia ed essermi messo comodo in accappatoio e pantofole. Il pomeriggio procede tranquillo, come pure la cena veloce e un buon bicchiere di vino rosso seduto a bordo piscina. Verso le 23:30 me ne vado a dormire, il mio amico arriverà il giorno dopo verso le 11. Anche il letto è comodissimo e mi addormento con fantasie molto spinte su quanto mi ecciterebbe essere legato proprio a quelle intelaiature di ferro battuto.

Al risveglio, verso le 7:30 faccio colazione, poi una bella doccia e inizio i preparativi per i giochi che avranno luogo di lì a qualche ora: depilo le gambe, non che ce ne fosse bisogno, ma voglio rendere tutto piacevole al mio amico fetish. Una buona dose di crema, e chi mi conosce sa che adoro Angel di Thierry Mugler, intimo di pizzo nero, poi una camicia di seta, leggings neri e un paio di decolleté anch’esse nere, tacco 15. Mi eccita molto guardarmi dalla vita in giù quando mi trasformo in crossdresser… ho belle gambe e bei piedi, e giocare in questo modo mi piace… del resto è il motivo per cui ho oltre 1300 followers anche su Instagram!

Alle 11 in punto squilla il cellulare: il mio amico è al cancello di ingresso… gli apro ed esco fuori ad attenderlo, in tacchi alti. È eccitante poterlo fare all’esterno delle solite quattro mura senza remore di essere visto da qualcuno, così vado verso di lui mentre scende dalla macchina. Devo dire che mi fissa i piedi con uno sguardo molto, molto porco! “Ciao!... Trovata subito la strada vedo…” – “Ciao. Sì, sì le indicazioni erano precise. Accidenti che casetta! E cavolo che tacchi… non sono neanche sceso dalla macchina e già solo a guardarti le scarpe mi è venuto duro!” – “Immagina quando li toccherai allora. Vieni, andiamo nel retro sulla veranda, così beviamo qualcosa” – “Qui è impossibile che qualcuno possa vederci, con tutti questi alberi. Ho una voglia di leccarteli…” – “Lo farai. Andiamo…” Mi segue quindi all’interno, soffermandosi a guardare la casa, e poi usciamo sulla veranda, dove ho preparato un aperitivo sul tavolo a bordo piscina.

Ci sediamo sulle poltroncine, molto confortevoli, ma vedo che il suo sguardo non si stacca dai piedi… Così accavallo le gambe e metto bene in mostra le décolleté nere, che lasciano intravedere le dita: quel toecleavage, come si dice in gergo, che manda ai matti i feticisti come lui. Gli porgo il bicchiere e sorseggiamo l’aperitivo, mentre la patta dei suoi pantaloni sembra stia per esplodere.

“Puoi tirartelo fuori se vuoi… qui puoi fare tutto quello che ti va, non ci vede nessuno…”. Non se lo fa ripetere, in pochi istanti slaccia i pantaloni e tira fuori il pene duro e dritto come una verga, iniziando a masturbarsi con la mano destra e continuando a guardarmi i piedi mentre beve con la mano sinistra. “Voglio infilartelo nell’arco dei piedi, ma prima succhiamelo un po’…”, dice senza mezzi termini… così lascio il bicchiere sul tavolo, mi inginocchio davanti a lui e glielo prendo in bocca, leccandolo sul glande: va in estasi, tanto da sentirlo sospirare di piacere. Si alza in piedi e, presami la testa con le mani, mi scopa in bocca per diversi minuti, fino poi a sfilarmelo e sedersi: “Siediti ora, dammi i piedi…”, mi dice con il cazzo dritto e bagnato.

“Non è che mi vieni subito? Sei troppo infoiato…” – “Anche se sborrassi abbiamo tutto il giorno e altre scarpe, no?” – “Si, altre due paia” – “Bene. Allora dammi i piedi…” Obbedisco, allungando le gambe verso di lui e poggiandogli entrambe le scarpe sulle gambe: inizia ad accarezzarmi i piedi, infilando le dita dentro e poi portandoli entrambi verso la bocca… mi lecca il collo del piede, poi infila la lingua tra le dita senza sfilare le scarpe… mi succhia i tacchi, lecca il cuoio per ogni centimetro, poi lentamente con i denti riprende i tacchi e mi sfila le scarpe quanto basta per scoprire l’arco del piede e leccare sotto le piante e dentro. Mi eccita molto e continua per diversi minuti, sempre con il cazzo duro bene in mostra e con i pantaloni e boxer abbassati. Infila il pene tra i due piedi, ancora con le scarpe che si reggono solo sulle dita: si masturba a lungo in questo modo, che è quello che gli piace di più. Poi mi sfila le scarpe e, continuando a masturbarsi con i miei piedi, le lecca all’interno infilandoci bocca e naso: mi ha eccitato molto guardarlo fare queste cose.

Il tempo passa e devo dire che la sua resistenza all’orgasmo mi stupisce! Si alza dopo avermi poggiato le gambe sulla poltroncina e, dopo essere venuto verso di me, mi infila due dita in bocca aprendola e facendo spazio per il suo pene duro. Si appoggia lateralmente alla poltrona e me lo infila in bocca: “Succhialo… tira fuori la lingua”, mi dice mentre con una mano scende tra le mie gambe; si infila dentro i leggings e arriva al perizoma di pizzo, mi accarezza a lungo finché me lo prende in mano per accennare una masturbazione, ma senza tirarlo fuori.

“Spogliati… togliti tutto e tieni solo gli slip e le scarpe…”, mi dice all’improvviso! Un po’ sorpreso ma intrigato dalla richiesta, mi tolgo la camicetta e poi i leggings, restando con gli slip: rimetto le scarpe e rimango in piedi davanti a lui… si abbassa e, mentre mi tocca i piedi con una mano, con l’altra molto lentamente mi abbassa gli slip di pizzo nero, per poi prendermi il pene e portarselo alla bocca. Me lo lavora per diversi minuti, succhiandolo e leccandolo, prendendomi i testicoli e infilando le dita da dietro tra le natiche… Mi dà un piacere intenso, poi mi fa sedere nuovamente e me lo rimette in bocca, sempre più grosso, lungo e duro.

Improvvisamente me lo sfila di bocca e, presomi per le caviglie, mi spinge all’indietro dopo avermi fatto scivolare via gli slip: si poggia i piedi sulle spalle e, mentre me li lecca avidamente, mi poggia il pene sul buco e inizia a spingere fino a penetrarmi… Tra il suo pene bagnatissimo di umori e la mia eccitazione, la penetrazione avviene quasi senza resistenza, finché inizia a scoparmi a fondo! Lo sento molto, anche perché non sono avvezzo alla penetrazione se non in casi particolari, ma stavolta mi sta piacendo parecchio. Va avanti per almeno un quarto d’ora, spingendo sempre di più… inizio ad ansimare, anche perché la mia schiena è schiacciata sulla poltrona, mentre lui letteralmente mi succhia alternatamente le dita dei piedi mentre con la mano mi masturba. Sto per venire, ma non si ferma: aumenta la velocità della sollecitazione finché schizzo sperma a fiotti e in quantità notevole da imbrattarmi la pancia e l’inguine… un orgasmo lungo e molto intenso che, non appena esauritosi, lo porta a rimettermi seduto e infilarmi subito il suo pene in bocca: “Vengo… apri la bocca…”, lo faccio e quasi immediatamente mi allaga letteralmente il palato con una quantità incredibile di sperma! Ingoio tutto, anche perché mi tiene il cazzo in bocca molto a fondo, finché si rilassa e si riduce di dimensioni e durezza… me lo sfila e si siede accanto a me, quasi stremato: “Cazzo… non sono mai venuto così! Ma dobbiamo rifarlo perché voglio venirti sui piedi” – “Abbiamo tutto il tempo, cambierò anche scarpe se vuoi…” – “Non pensavo di incularti, ma non ne ho potuto fare a meno, mi hai eccitato troppo. Succhiarti i piedi mi ha infoiato come un porco”.

Mi rivesto con calma, cosa che fa anche lui, poi gli propongo di fare una doccia e di bere qualcosa. Sono quasi le 14, i giochi sono andati avanti per oltre due ore ed entrambi abbiamo bisogno di rinfrescarci: “Dopo la doccia resta nudo con l’accappatoio, e metti altri tacchi…” – “Va bene, metterò un paio di sandali blu, stesso colore dell’accappatoio” – “Perfetto” – “Ci sono tre bagni, fai con comodo, ci rivediamo qui appena finito, ok?” – “Assolutamente!”.

Finora è stato tutto eccitante, ma succederà qualcosa più tardi che cambierà di molto la situazione.


 

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