Faccio una doccia rinfrescante, poi infilo l’accappatoio blu ed esco in pantofole di spugna per andare nella camera da letto. Metto un paio di sandali blu molto sexy, con le fibbie incrociate alle caviglie… Seduto sul materasso ricomincio a fantasticare sull’essere legato a quel letto: preso dall’eccitazione, decido di provocare il mio amico feticista, così prendo delle corde dall’armadio dove ho riposto i giocattoli e le fisso ai quattro angoli del letto oltre che sui lati e al centro della testiera in ferro battuto. Magari vedere il letto così attrezzato gli stimolerà qualche fantasia bondage… Lascio in bella vista sul comodino anche un paio di bavagli, uno a palla ed uno ad anello, nonché un rotolo di nastro adesivo e un Magic Wand. Vedremo se i giocattoli sortiranno l’effetto desiderato.

Torno nel salone, in accappatoio e tacchi, e lo trovo sul divano… nudo: “Bellissime scarpe, veramente sexy! Siediti qui, fammeli leccare un po’…” – “Vedo che la doccia non ti ha rilassato. Ce l’hai già di nuovo duro” – “Ho fantasticato molto su questo incontro, voglio impiegare bene il tempo” – “Sicuro che non vuoi andare in camera da letto? Staremmo più comodi…” – “Magari dopo. Ora siediti e dammi i piedi…”. Lo assecondo e mi siedo accanto a lui sul divano, poi gli poggio gambe e piedi sulle ginocchia: apre leggermente l’accappatoio e inizia ad accarezzarmi le gambe, scendendo verso le caviglie e infilando le dita dentro le scarpe, tra le piante dei piedi e l’interno. Si porta il piede destro al viso e inizia a leccarmelo, strusciando la lingua dalla scarpa alle dita… slaccia le fibbie e, appena il sandalo è libero, ne estrae il piede mentre il pene gli si drizza come una bandiera: si infila le dita del piede in bocca, succhiandole e leccandole, mentre con una mano si infila sotto l’accappatoio a cercare il mio pene che masturba con molta lentezza, per eccitarmi.

Ripete la stessa operazione con scarpa e piede sinistro che, una volta messo a nudo, viene anch’esso leccato e succhiato, per poi passare i piedi uniti sul suo cazzo duro: “Lavorami con i piedi, dai…” Lo faccio, come richiesto, anche se per poterlo masturbare con i piedi, la posizione gli impedisce di continuare a masturbare me. “Masturbati mentre mi lavori… io non ci arrivo”, mi dice… Così mi masturbo con la mano destra, mentre con entrambi i piedi masturbo lui, e il giochetto va avanti per almeno un quarto d’ora finché si alza e, con il cazzo duro e dritto, si mette davanti a me, in piedi: “Prendilo in bocca, poi te lo succhio io…”. Obbedisco nuovamente e, dopo essermi inginocchiato davanti al divano, glielo prendo dentro la bocca e glielo succhio per bene: “I tuoi piedi mi arrapano da morire e li leccherei per ore, ma la tua bocca mi fa diventare un maiale. Voglio sborrarti in gola e guardarti ingoiare!” È in questo preciso momento che sento il suono di una mail arrivare sul mio smartphone sul tavolo, ma non gli do molto peso: ho altro da fare ora.

Continua a stantuffarmi il cazzo in bocca, infoiato come non mai, finché mi apre l’accappatoio e mi spinge a sedere sul divano allargandomi le gambe: “Ora ti spompino io, allarga le gambe!”. Me lo prende in bocca fino ai testicoli, spingendo con la lingua sul prepuzio e provocandomi una sferzata di piacere intenso che poi si trasforma in un risucchio continuo, come se volesse mangiarmelo! Con le mani mi lavora i testicoli, infilando un dito nel buco fino a penetrarmi… Continua così, eccitandomi moltissimo, tanto che penso di stare per venire quando: “Voglio incularti. Voglio infilartelo tutto dentro e scoparti il culo!”. Non avrei voluto essere scopato nuovamente dietro, ma in pratica non faccio in tempo a dire nulla che mi sta già penetrando, tenendomi le gambe rialzate per le caviglie! Entra abbastanza agevolmente, anche perché mi ha eccitato parecchio, così inizia a scoparmi abbastanza violentemente: ed arriva nuovamente il suono di una mail sullo smartphone, che ancora una volta ignoro anche perché sono sostanzialmente immobilizzato sul divano dal suo peso e dalle mani che mi tengono per le caviglie con le gambe in alto. Mi sta scopando molto duramente, tanto che improvvisamente mi tappa la bocca con una mano e me la tiene premuta con forza mentre spinge ancora più a fondo il pene dentro il mio culo! La cosa, anche se inaspettata, mi eccita… tanto che il mio pene è durissimo. Quando sta per venirmi dentro, mi libera la bocca e inizia a masturbarmi mentre mi scopa, con le mie caviglie sulle sue spalle: pochi istanti e lo sento fiottarmi sperma nel culo mentre, quasi all’unisono, anche io ho un orgasmo intensissimo che gli fa arrivare lo schizzo di sborra quasi in faccia!

Si sfila e finalmente posso rilassare le gambe… si siede sul divano, appagatissimo dall’orgasmo che ha avuto. Lo osservo per qualche istante, poi non mi faccio sfuggire l’occasione per una domanda: “Ti sei eccitato parecchio… Perché mi hai tappato la bocca?” – “In quel momento ho avuto voglia di sottometterti e impedirti di lamentarti. Ti ha infastidito?” – “No, mi ha solo sorpreso. Sai bene che adoro essere sottomesso, ma pensavo non facesse parte delle tue fantasie…” – “L’eccitazione fa brutti scherzi!”, risponde sorridendo.

È ormai pomeriggio inoltrato e, considerando che lui deve rientrare, l’incontro inizia a volgere al termine. Lo invito a venire in camera da letto, per provare a stimolare questa sua fantasia improvvisa… Entriamo in camera, lui sempre nudo e io in accappatoio e tacchi, anche se i sandali non sono allacciati. “Voglio farti vedere un altro paio di scarpe che ho portato”, gli dico mentre prendo dall’armadio un paio di decolleté bianche, anch’esse con fibbie alle caviglie, che gli mostro… Lui però sta guardando il letto “attrezzato”.

“Come mai corde al letto? E bavagli… Volevi che ti legassi?” – “Beh, non lo avrei disdegnato. So che non ti attrae particolarmente la cosa, ma nel caso te ne fosse venuta voglia, almeno non perdevamo tempo”. Resta in silenzio per qualche istante, poi: “Per come ero eccitato prima, forse ti avrei anche legato. Ma ora, molto appagato, devo dire che la cosa non mi stuzzica molto. Poi non saprei da che parte cominciare…” – “Non preoccuparti, ci siamo comunque divertiti”. Lo vedo imbarazzato, forse non è stata una buona idea fargli vedere il “letto di tortura”.

“Faccio una doccia, mi rivesto e mi avvio…”, mi dice uscendo dalla camera: e sento nuovamente la notifica di una mail sullo smartphone lasciato nel salone. Rimetto le scarpe nell’armadio e vado anche io a farmi una doccia. Ci rivediamo nel salone dopo una mezz’ora, ci salutiamo e lui si avvia verso la macchina, devo dire molto a disagio: potere delle corde per chi non le sa usare, penso tra me e me. Rimasto solo, prendo il telefono e vado a sdraiarmi in piscina, ho ancora tutta la sera e il giorno dopo da godermi in relax.

Finalmente apro le mail, incuriosito dalle notifiche che avevo sentito, ma resto molto sorpreso da ciò che leggo! Il mittente della mail risulta essere un tal “iotiosservo”…

“Lo succhi bene in ginocchio. Dovresti essere legato per completare l’opera”

Questa è la prima. Nel leggere ricollego l’orario di ricezione a quando stavo succhiando il pene del mio amico in ginocchio davanti al divano.

“Con le gambe larghe in quel modo scoparti e succhiarti i piedi sarebbe da sturbo. Ma legato con le caviglie incrociate e collegate ai polsi sarebbe più eccitante. E imbavagliato per bene, da non farti fiatare”

Questa è la seconda. E chiaramente si riferisce a quando venivo inculato sul divano. Istintivamente mi guardo intorno, come per cercare qualcuno che mi stesse osservando!

Ma è la terza mail che mi fa trasalire preoccupato:

“Il tuo ospite non apprezza il letto come lo hai attrezzato. Io invece lo userei con molto piacere. Ti ci legherei stretto e ti sevizierei per ore, come piace a te. Imbavagliato e con il culo ben tappato mentre ti torturo cazzo e palle con il vibratore. Poi ti farei ingoiare la mia sborra dopo averti spalancato la bocca con l’anello”

Resto perplesso a guardarmi intorno, è chiaro che qualcuno mi osservava e probabilmente lo sta ancora facendo, anche se non so in che modo sia possibile visto che la villetta è completamente circondata da alberi. Sono tentato di rispondere alle mail, ma decido di rientrare in casa e riflettere. Mi siedo sul divano rileggendo le mail, quando ne arriva un’altra:

“Ti starai chiedendo come faccio ad osservarti, vero? Ma non preoccuparti, non sono un maniaco, almeno non più di quanto a te piaccia. Sei un porcello, questo è un dato di fatto, no? Non ti pacerebbe essere legato a quel letto e seviziato? Era quello che volevi facesse il tuo amico, se lo facessi io sarebbe un problema per te?”

Decido di rispondere: “Come fai a vedermi? Dove sei? E cosa vuoi?”

La risposta non tarda:

“Come faccio a vederti non è importante, ti vedo e basta. Dove sono? Molto vicino. Cosa voglio? Legarti, imbavagliarti e usarti. Niente di diverso da quello che cerchi, credo. Sei sul divano, allarga le gambe dai, fammi vedere il cazzo che ti sta diventando duro…”

Se avevo qualche dubbio, l’ultima mail me li fuga definitivamente: mi vede, sia fuori casa che dentro. Inizio a pensare che ci siano delle videocamere nascoste e che quindi sia coinvolto il proprietario della villa, ma è solo un’ipotesi. Faccio un giro del salone alla ricerca di eventuali videocamere, ma anche vi fossero sarebbero sicuramente ben nascoste. Arriva un’altra mail:

“Stai cercando qualche telecamera? Difficile che tu riesca a trovarne, ma resta il fatto che ti vedo, ovunque tu vada. Ti faccio una proposta: puoi andartene ora e tutto finirebbe qui. Oppure puoi restare e prestarti a qualche giochetto: ti fai legare e seviziare fino a quando dovrai andare via, divertendoti nel modo che cerchi. Puoi lasciarmi entrare e organizzarci, oppure lo farò comunque quando meno te lo aspetti o magari quando ti addormenti. A te la scelta…”

E a questo punto subentra uno stato di eccitazione latente che annebbia la mia capacità di prendere la decisione più logica, ossia quella di fare i bagagli e andarmene. Ma è anche vero che mi sarei fatto legare dal mio amico, che non conoscevo poi molto, non cambierebbe granché se non nel modo da stalker che “iotiosservo” sta usando. E ha ragione quando dice che il cazzo mi è diventato duro…


 

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