Decido di non rispondere nulla all’ultima mail. Non ho fame, quindi non ceno e passo il tempo in giardino, su una sdraio, a pensare… Non riesco a prendere una decisione: restare e rischiare oppure preparare le mie cose e andarmene in anticipo, anche se ormai sono le 22. Arriva un’altra mail:

“Sei ancora lì. Non mi hai risposto, ma sappi che arriverò quando meno te lo aspetti e farò quello che voglio con te. Quello che ti piace, tra l’altro, no? Mettiti a dormire nudo, così mi risparmierai la fatica di spogliarti prima di legarti. A presto!”

Questa mail mi agita e mi eccita al contempo… Passa ancora una mezz’ora, poi decido di andarmene a dormire, convincendomi che sia solo un bluff, un gioco perverso da parte del mio stalker. Faccio il giro di tutta la villa e chiudo tutte le finestre, la porta di ingresso e poi vado in camera da letto: chiudo a chiave la porta, mi spoglio e mi metto a letto. Dormo come sempre solo con i boxer e una maglietta. Il silenzio avvolge la stanza, ma resto attento a ogni minimo rumore che comunque non sento, finché mi addormento…

Non so quanto tempo sia passato quando con molta fatica inizio a risvegliarmi da un torpore molto strano e pesante: lentamente riacquisto i sensi ma mi sento strano e solo quando la vista inizia a schiarirsi e la mente a riprendere conoscenza, mi rendo conto di cosa sta succedendo e di essere stato sicuramente narcotizzato in qualche modo! Sono nudo, imbavagliato molto strettamente con qualcosa dentro la bocca che me la riempie e molto nastro adesivo che me la tappa: ho i polsi legati ai lati del letto e le caviglie legate incrociate con le gambe ritratte verso l’addome e legate al collo in modo da tenerle rialzate e scoprire genitali e culo. Il pene e i testicoli sono legati con spago e, come in un incubo, un uomo incappucciato mi sta scopando, con il suo cazzo completamente dentro il mio culo mentre mi lecca i piedi e mi sollecita il pene semieretto a causa della precedente perdita dei sensi che solo ora stanno tornando.

In qualche modo è entrato, mi ha narcotizzato mentre dormivo, mi ha spogliato, legato, imbavagliato e ora mi sta scopando!

“Eccoti finalmente… ci hai messo un po’ a svegliarti, ma ho iniziato senza di te. Tanto abbiamo tutto il tempo. Ti ho leccato per bene prima di legarti, e ti ho anche infilato il cazzo in bocca mentre eri svenuto. Ora stai buono e fatti inculare per bene, che dopo dovrai succhiare e ingoiare”. Continua a leccarmi e succhiarmi le dita dei piedi mentre mi scopa affondando il pene dentro le natiche: la sua mano destra non lascia il mio cazzo, ormai duro e dritto tanto da farmi sentire i legacci che lo costringono… Il bavaglio è strettissimo e riesco a malapena a mugolare. Va avanti per almeno un quarto d’ora a stantuffarmi, senza soluzione di continuità, infoiato come un animale… Improvvisamente, quando sta per venire, si toglie e si sposta sopra di me lateralmente, schizzandomi la sua sborra sulla faccia e sulla bocca imbavagliata dal nastro! Poi vi strofina per bene il pene, passandomelo sulle guance e sugli occhi, umido di sperma, finché si toglie e si mette in piedi davanti al letto: “Te lo avevo detto che sarei entrato e avrei soddisfatto le tue fantasie. Lo so che ti è piaciuto, hai ancora il cazzo dritto” – “GHMMGHFF”, rispondo da dietro il bavaglio, facendolo sogghignare sadicamente…

“Abbiamo appena iniziato. Devi ingoiare la mia sborra e poi la tua e solo dopo, se sarò soddisfatto, ti lascerò andare. Fino ad allora sarai legato e imbavagliato. Ora voglio incaprettarti, dimmi: ti fai legare senza fare storie o devo narcotizzarti di nuovo? Per me fa lo stesso… decidi tu”. Gli faccio capire che non ho nessuna intenzione di sottostare alle sue voglie spontaneamente, così lo vedo prendere una boccetta che capovolge su un panno e poco dopo me lo preme sulla bocca. In pochi istanti è il buio dei sensi!

Il risveglio mi mette di fronte a una realtà sadica ma eccitante al tempo stesso: sono sempre sul letto, stavolta a pancia in giù, legato mani e piedi in hogtied strettissimo, con i gomiti molto ravvicinati e ginocchia legate sopra e sotto… c’è una corda penzolante dal collo, ancora non collegata. Sono imbavagliato con un anello molto largo strettamente chiuso dietro la nuca e, dentro la bocca attraverso il ring, mi ha infilato quello che capirò solo dopo essere un assorbente appallottolato, in modo da non poter comunque emettere suoni articolati. Non posso muovermi per quanto mi ha legato stretto. Fortunatamente, essendo sulla pancia, sento che non mi ha legato i genitali, in compenso però mi ha spinto un plug vibrante nel culo.

“Bene, ora che sei sveglio, ti lego il collo e poi ti scopo in gola fino ad allagarti…” Prende la corda che mi avvolge il collo e la tira passandola attraverso quella che mi serra i gomiti fino a farla arrivare alle caviglie… la passa all’interno e poi la riavvolge al nodo a gancio dietro il collo: inizia a tirare inarcandomi la schiena all’indietro e obbligandomi a reclinare la testa. Quando ritiene che sia abbastanza stretto blocca il nodo e praticamente non posso più muovermi, se non facendo stringere inesorabilmente il cappio! Dopo aver ammirato e fotografato con lo smartphone la sua “opera”, si mette davanti al mio viso, a pochi centimetri dalla bocca tenuta aperta dal ring, ma sempre ben tappata dall’assorbente: “Ora ti tolgo il tappo dalla bocca e ci infilo il mio cazzo. Non fiatare, pensa solo a succhiare e leccare. E poi a ingoiare tutto. Tanto non hai modo di fare altro…”. Vedo il suo pene eretto e duro avvicinarsi mentre lentamente sfila l’assorbente dall’anello, liberandomi la bocca spalancata… Una volta tolto mi penetra a fondo, ficcandomelo tutto dentro la bocca, fino ai testicoli. Lo tiene dentro fermo per qualche istante, per saggiare la tolleranza della mia gola, poi inizia a scoparmi… Ce l’ha talmente duro che quasi non passa attraverso l’anello che pure è molto largo, ma questo non lo ferma, anzi: lo fa spingere ancora di più e in modo più ritmico!

L’incaprettamento è molto stretto e le corde iniziano a farmi male ai polsi e alle caviglie, è difficile restare in tensione per non far stringere il cappio al collo mentre mi scopa la bocca. La sevizia va avanti per parecchio tempo, alternando lo scoparmi con l’infilare le dita dentro la bocca a cercare la lingua da stringere, il toccarmi i piedi legati mordendomi le dita e lo strizzarmi il pene da sotto la pancia…

Mentre mi riempie di nuovo la bocca con il cazzo il suo respiro si fa più accelerato, segno che sta per avere un orgasmo: “Ci siamo… Ora ti allago la gola!” E in pochi istanti è esattamente quello che accade: inizia a fiottarmi sperma caldo in bocca in quantità considerevole che letteralmente mi scende dentro la gola! Spinge a fondo mentre viene, tanto che le palle le avrei in bocca se non fossi imbavagliato con il ring… “Ingoia tutto, manda giù forza…” mi dice mentre con una mano tira all’indietro la corda che mi collega il collo alle caviglie… “Se non ingoi soffochi, forza… fai la brava troia!” Riesco a malapena a respirare con il naso mentre il cappio si stringe al collo e cerco di ingoiare velocemente per porre fine a questa tortura sadica. Poi, finalmente, sento il pene smosciarsi e poi liberarmi il palato, con rivoli di sborra che colano dai lati delle labbra: ora posso respirare e mi allenta il cappio intorno al collo. Non appena sfila il cazzo di bocca, immediatamente me la tappa ficcandomi di nuovo dentro l’assorbente ben pressato…

“Resta legato così per un po’. Mi riposo e ho bisogno di rinfrescarmi, tanto non vai da nessuna parte. Dopo ti narcotizzo e ti lego in un’altra posizione. La notte è giovane e voglio torturarti il cazzo!”. Mi lascia incaprettato e imbavagliato sul letto mentre si avvia fuori verso il bagno dopo aver chiuso la porta: mi sembra chiaro che conosca bene la casa e infatti sono sempre più convinto che ne sia il proprietario, visto che io l’ho affittata tramite agenzia.

Resto solo per almeno una mezz’ora: l’hogtied inizia a divenire insopportabile.

La porta si apre e lo vedo rientrare, in accappatoio aperto, con il pene in mano: “Sai, ho portato un giocattolino da applicarti al cazzo. Ora ti narcotizzo per legarti come mi serve”, mi dice mentre dalla tasca estrae una sorta di campana nera che poggia sul letto. Poi prende la boccetta del cloroformio e, dopo aver imbevuto un panno, viene verso di me: mi sfila l’assorbente dal ring del bavaglio e poi mi preme il panno sulla bocca aperta e sul naso… l’odore intenso e acre mi avvolge la gola e il naso, così che in pochi istanti la vista inizia ad annebbiarsi fino a che perdo di nuovo completamente i sensi.

Cosa mi attenderà al risveglio?...


 

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