Il tempo passa lentissimo mentre mi tortura: le scosse cambiano di intensità e frequenza, in modo da non darmi modo di rilassarmi neanche per un minuto, mentre il Magic Wand mi sta portando inesorabilmente all’ennesimo orgasmo forzato. Le corde che mi legano mani, piedi e gambe mi segnano la pelle ad ogni tentativo di movimento, inevitabile quando mi contorco per le scosse. La cosa gli piace molto e la assapora a fondo, da vero porco sadico! Sta per venire, ormai al culmine della sua lenta masturbazione, così lo vedo prendere un contenitore di plastica che porta sotto il pene per poi schizzarvi dentro tutto il suo sperma…
“Bene, ne ingoierai parecchia… Ora aspetto che sborri tu”, mi dice mentre sistema il contenitore sotto il mio pene legato, dopo aver preso in mano il Magic Wand che passa ad usare direttamente sul glande. Mi sevizia ancora almeno per un quarto d’ora, poi finalmente mi consente di venire: raccoglie il mio sperma nel contenitore, continuando a sollecitarmi il glande, e infatti il mio liquido cola dalla testa del vibratore fin dentro il contenitore… Un orgasmo intenso e interminabile, considerando per quanto tempo mi ha sollecitato continuamente. Una volta esaurito l’orgasmo il contenitore viene sfilato da sotto il pene… me lo mostra come una sorta di trofeo, visto che la quantità di sperma è considerevole. “Ora lo berrai… tutto, senza fare un fiato”.
Mi slaccia il bavaglio e finalmente estrae dalla bocca il fallo di gomma che me la riempiva quasi fino alla gola, ma non mi da tempo quasi di prendere fiato, perché immediatamente mi applica un altro bavaglio con una sorta di imbuto che, al solito, serra molto stretto dietro la nuca. La bocca viene forzatamente tenuta spalancata e una specie di tubo penetra nel palato per almeno dieci centimetri. Aumenta l’intensità delle scosse e la loro frequenza, poi con fare sadico inizia a colare il liquido del contenitore dentro l’imbuto… Mentre mi contorco ancora di più legato alla sedia, lo sperma mi cola fino alla gola e scende nell’esofago, senza alcuna possibilità di oppormi. “Ingoia… ingoia tutto e assapora… Non sprecarne neanche una goccia”. Fa in modo di versarlo lentamente, per prolungare il suo dominio totale e ci vuole qualche minuto perché il liquido si esaurisca. Finalmente la sevizia termina, il contenitore viene buttato da una parte e le scosse vengono interrotte. Lui si ferma a guardarmi compiaciuto di ciò che mi ha appena fatto anzi, di tutto quello che mi ha fatto nelle ultime interminabili ore! Dopo avermi liberato pene e testicoli dallo spago, mi mostra delle manette e cavigliere a fascia, con delle catene abbastanza spesse e un collare in metallo…
“Queste sono una mia invenzione: fasce di metallo con lucchetti che si aprono a tempo. È incredibile quante cianfrusaglie inventino i cinesi, ma questi lucchetti a me tornano molto utili. Cosa voglio farci?”… lascia la frase in sospeso mentre posa il tutto sul letto. C’è anche un divaricatore da dentista, che sicuramente vorrà usare per imbavagliarmi… Mi è già capitato di provarlo “fuori” dagli studi dentistici e, nel campo del bdsm, è una costrizione molto pesante per la bocca. “Ormai è ora che io me ne vada, ma comprenderai che non posso lasciarti libero. Mi serve tempo per essere fuori dalla portata di una tua eventuale denuncia, anche se non credo che la farai, vero?”. Nel dire questo apre tutti i lucchetti e vi armeggia per qualche istante, poi riprende a parlare: “In ogni caso, ti lascerò ben incaprettato sul letto con queste fasce di metallo a polsi, gomiti, ginocchia e caviglie, ben strette al collo, imbavagliato e bendato. Ovviamente con il culo tappato e con il Magic Wand ben fissato al cazzo. Non potrai liberarti se non quando i lucchetti si apriranno da soli, diciamo tra un paio d’ore, per sicurezza”. Spalanco gli occhi… quindi mi aspettano ancora due ore di tortura prima di poter mettere la parola fine a questa storia che, alla fine, mi sono cercato!
“Ora devo narcotizzarti di nuovo, mi dispiace. Ti resterà un po’ di mal di testa, ma non potrai dire di non aver goduto molteplici orgasmi nel modo che più ti piace, no? Quando ti sveglierai non ci sarò più, ma sarai ben immobilizzato. Ti consiglio di non muoverti troppo dalla posizione in cui ti lascerò, perché sarai solo e comunque incaprettato al collo. Vedrai che apprezzerai la mia invenzione, ho le fasce anche per fissare bene il Magic alle cosce, ben posizionato sui genitali”. Il sadismo e la freddezza di questo tizio sono impressionanti. Lo vedo prendere il panno e la boccetta di cloroformio o quello che è: imbeve il panno e poi viene verso di me, sempre legato alla sedia… Mi preme il panno sul viso, soprattutto sul naso, visto che sono ancora imbavagliato con l’imbuto… La vista si offusca quasi istantaneamente, a causa evidentemente della quantità di narcotico con cui il panno è stato imbevuto e per il fatto che sostanzialmente la mia bocca è aperta: in pochi minuti il buio si impadronisce dei miei sensi e svengo.
Nel lasso di tempo in cui rimango privo di sensi, mi slega dalla sedia, mi toglie il bavaglio a imbuto e mi sdraia sul letto. Mi lega e poi, con tutta calma, se ne va. Non ho idea di quanto tempo passi prima che inizi a riprendere i sensi ma, una volta rinvenuto, ho la conferma di tutto quello che mi aveva prospettato prima di narcotizzarmi: sono su un fianco, polsi dietro la schiena, bloccati con le fasce di metallo… gomiti stretti e anch’essi bloccati dalle fasce… I piedi sono legati uniti sempre con le fasce di metallo, come anche le ginocchia e le cosce: le caviglie sono tirate verso i gomiti che poi sono collegati al collare che mi ha stretto intorno al collo con una catena, incaprettandomi abbastanza pesantemente. Tra le cosce, fissato alle fasce, il Magic Wand mi sollecita i testicoli e il pene che, una volta ripresi i sensi, inizia a reagire e indurirsi. Ho chiaramente un dildo infilato nel culo, fissato con del nastro adesivo in modo che non si sfili… sono bendato, sempre con nastro adesivo, ma la nota più dolente è il bavaglio: come temevo mi ha messo il divaricatore da dentista, molto aperto e ben stretto dietro la nuca… la bocca è completamente spalancata, tanto da non poter articolare alcun suono, se non un flebile mugolio, con abbondante salivazione che mi fa sbavare copiosamente sul letto. Tutte le fasce metalliche che mi legano hanno, a chiusura, i lucchetti ad apertura automatica, ma la paura che non si aprano si fa strada nella mia mente. Non sento rumori, se non il ronzio del Magic Wand che mi sta già portando alla soglia dell’orgasmo: dovrebbe essersene andato, penso, ma sicuramente mi starà comunque osservando con le videocamere nascoste.
Vengo sul letto, schizzando sperma sulle lenzuola e contorcendomi nell’incaprettamento che fa stringere il collare tirato dalle catene: le due ore prospettatemi saranno interminabili. Polsi e caviglie mi fanno male per la pesante costrizione a cui sono sottoposto, ma il tempo passa e arriva il secondo orgasmo forzato: stavolta schizzo molto meno sperma, che comunque va ad accumularsi sulle lenzuola a quello precedente… anche il pene e i testicoli mi dolgono, come il dildo nel culo che dovrebbe essere almeno di quindici centimetri. La bocca che sbava continuamente ha completamente intriso la parte di lenzuolo sotto il viso, ma cerco di muovermi il meno possibile per non accentuare la pressione sul collo.
Terzo orgasmo, e stavolta il liquido spermatico è veramente poco, tanto che il glande mi fa male più che darmi piacere… sono stremato, ma ormai dovremmo quasi esserci, penso. Per avere il senso del tempo che passa, inizio a contare a mente, sperando che questo mi aiuti nell’attesa che questi maledetti lucchetti si aprano e possa finalmente liberarmi. Al quarto doloroso orgasmo sono arrivato a contare 35 minuti che, ipoteticamente sommati ad almeno altri 60 precedenti, dovrebbe far mancare solo una mezz’ora alla fine di questa tortura sadica. Fortunatamente non mi sbaglio di molto, infatti continuando a contare per altri 20 minuti improvvisamente sento una serie di bip e lo scatto dei lucchetti che, effettivamente, si aprono sganciando le fasce… Tiro un sospiro di sollievo, perché la paura che non si aprissero si faceva sempre più presente: appena riesco a liberare polsi e gomiti, tolgo subito il bavaglio per poter riarticolare la bocca, poi il nastro adesivo dagli occhi e, lentamente, libero cosce, ginocchia e caviglie. Sfilo il dildo dopo aver spento e rimosso il Magic Wand e, finalmente, posso rilassarmi sul letto umido di saliva e sperma.
Ho un gran mal di testa e sono tutto indolenzito oltre che svuotato di liquidi: faccio anche fatica ad alzarmi dal letto… vado in bagno per farmi una doccia calda e lavare via questa avventura.