Dopo che il primo dei quattro sequestratori mi è venuto abbondantemente in bocca, obbligandomi a ingoiare, riprendono a torturarmi i genitali bacchettando il pene e i testicoli. Sono ancora imbavagliato con l’anello che mi tiene la bocca aperta, incaprettato e bendato. Vanno avanti per diversi minuti, finché: “Prendi una sedia e il dildo da 20 centimetri… È ora di cambiare gioco” – “Io voglio farmelo” – “Dopo, abbiamo tempo. Voglio seviziarlo per bene prima…”
Mentre due mi slegano parzialmente, tenendomi comunque fermo sul letto, prendono una delle sedie e la posizionano in mezzo alla stanza, così che il “capo” possa attrezzarla con le corde necessarie per immobilizzarmi: “Dammi il cazzo di gomma e il nastro adesivo, devo fissarlo alla seduta”… Lo vedo armeggiare sulla sedia per diversi minuti con il nastro adesivo grigio, poi fa cenno ai compari di portarmi lì.
Davanti alla sedia mi fanno piegare in avanti, ma il capo li ferma: “No, prima imbavagliatelo bene, riempitegli la bocca con la palla di gomma e tappategliela stretta con il nastro”. Così fanno, tenendomi fermo in due mentre un terzo mi imbavaglia strettissimo. “Ecco, ora fatelo piegare per passare le braccia dietro lo schienale, così poi sedendosi glielo infiliamo tutto nel culo” – “Io voglio infilargli il mio nel culo” – “Lo farai, lo faremo tutti, ma dopo”.
Tenendomi ferme le braccia mi spingono verso la seduta, facendo in modo che il dildo fissato sulla sedia mi penetri lentamente ma fino in fondo: una volta seduto e impalato, mi legano stretti gli avambracci e poi fissano i polsi allo schienale della sedia. Emetto lamenti abbastanza forti dietro il bavaglio, dovuti al dildo che mi penetra a fondo; mi allargano le gambe per poi legare le caviglie all’indietro, alle gambe della sedia, proiettando in avanti ed esponendomi i genitali. Legati i piedi passano alle gambe, che avvolgono sopra le ginocchia e fissano sempre alla sedia, immobilizzandomi. A questo punto sento le loro mani passare a legarmi i testicoli e il pene, in maniera estremamente sadica, con una cordicella fina. Mi strizzano la base del pene e il glande, poi mi applicano dei morsetti ai capezzoli che sento collegare alla punta del pene, tenuto ben dritto. Se mi muovo troppo la sollecitazione doppia diventa dolorosa.
Come se non bastasse mi posizionano un vibratore direttamente sui testicoli legati che, una volta acceso, mi provoca brividi intensi e contrazioni che si riversano sui morsetti ai capezzoli e sul pene.
“Perfetto… ora aspettiamo che sborri mentre lo frustiamo tra le cosce e sui piedi. Gli piacerà!” Il “capo” si siede davanti a me e, usando un altro vibratore, mi sollecita direttamente la punta del glande, andando a raddoppiare quanto già svolto dall’altro posizionato sotto i testicoli. Una tortura veramente spietata, anche perché l’orgasmo mi viene negato almeno cinque volte, facendo in modo che la tortura si estenda per parecchio tempo. Ovviamente nel frattempo mi vergano le piante dei piedi, le cosce e i capezzoli morsettati, creando un continuo sobbalzare che si ripercuote sulle cordicelle che legano e collegano testicoli, pene e capezzoli.
Passata almeno un’ora, devo dire finalmente, mi consente di venire… l’orgasmo forzato dai vibratori è intensissimo e lungo, con schizzi di sperma copiosi… non posso vedere perché sono sempre bendato, ma sento e immagino! Continua però a tenermi il vibratore sul glande anche dopo l’orgasmo e questa di tortura è anche peggiore della precedente. Poi si ferma e mi lasciano prendere fiato: sono stremato e segnato dalle sevizie… sulle cosce, sulle piante dei piedi, sul petto.
“Ora potete farvelo come preferite. Tappategli sempre entrambi i buchi, culo e bocca. Io vi riprendo mentre vi divertite”. Detto questo mi slegano dalla sedia e, senza darmi neanche il tempo di sgranchirmi, mi riportano sul letto: mi fanno mettere con le ginocchia larghe e il culo in aria, mi legano le caviglie ai lati del letto, mentre le braccia e i polsi mi passano sotto la pancia e vengono bloccati alla base. Mi avvolgono il collo con un cappio e me lo tirano anch’esso all’indietro, fissandolo alle corde che mi fasciano il petto e obbligandomi a tenere la testa rialzata. Mi liberano la bocca, ma solo per imbavagliarmi con un anello molto largo che me la tiene spalancata e sbavante. Legano testicoli e pene in maniera non solo sadica, ma incosciente, mantenendolo in tiro dritto e duro su un vibratore che immagino essere un Magic Wand direttamente sul prepuzio, ben schiacciato.
Li sento togliere i pantaloni, lo capisco dal rumore delle fibbie delle cinture, poi uno si mette dietro di me sul letto e uno davanti… Non hanno troppo riguardo, sono talmente infoiati che sento i loro membri entrarmi nel culo e in bocca quasi contemporaneamente e con molta forza, provocandomi anche abbastanza dolore nel retto. Mi scopano per almeno mezz’ora senza mai fermarsi un attimo, come bestie. Mentre due mi scopano, un terzo mi frusta sia i piedi legati che la schiena… il tempo sembra non passare mai e inizio a sperare che vengano velocemente per mettere fine a questa tortura sadica. Finalmente il primo mi viene dietro… dentro. Mi allaga letteralmente. Dopo qualche istante anche l’altro mi viene in bocca e me lo spinge talmente dentro da schizzarmi direttamente in gola e provocarmi diversi conati, ma sono costretto a ingoiare tutto. Ho giusto il tempo di prendere fiato, che cominciano gli altri due: uno di nuovo dietro e questo ce lo ha anche molto grosso, la penetrazione è ancora più dolorosa… mentre in bocca è stavolta il capo a infilarmicelo. Gli altri due proseguono nel torturarmi con il frustino, ho le piante dei piedi letteralmente in fiamme, per non parlare delle corde che mi legano. Mi fa male la bocca per come è tenuta aperta dal bavaglio ad anello e per la forza con cui viene stantuffata continuamente: non ho più idea di che ora possa essere, ma sono stremato. Con sorpresa, viste le sevizie che sto subendo, i vibratori su testicoli e glande mi portano all’orgasmo, reso più lungo e intenso dalla legatura… il mio sperma cola sul Magic Wand, provocandomi un inarcamento sulla schiena trattenuto dalle corde. Anche il terzo mi viene dietro, a anche lui dentro, copiosamente, per poi finalmente togliersi… ma il capo continua a scoparmi in bocca: “Ora ti affogo di sborra… vedi di ingoiare tutto per bene!”. Non passa molto prima che in effetti ciò accada e ancora una volta la mia bocca viene riempita di liquido caldo, con l’unica possibilità concessami: ingoiare fino all’ultima goccia.
La tortura finalmente si interrompe: “Bene… sono le 6 passate. Prepariamoci ad andarcene. Slegatelo da questa posizione, lo lasciamo incaprettato sul letto, ben tappato culo e bocca” – “Gli lasciamo l’anello in bocca?” – “No… levateglielo: riempitegli la bocca con una spugna e tappategliela con il nastro adesivo, poi bendatelo per bene. Prendo il dildo vibrante, glielo ficchiamo nel culo e poi gli fissiamo il Magic Wand al cazzo e alle palle legate ben strette. Mettetelo su un fianco e legate gambe e piedi uniti, poi bloccate collo e piedi al letto” – “Ma resterà legato per ore, come farà a liberarsi?” – “Prima di andare via faremo un’intacca sulle corde ai polsi, così pian piano riuscirà a romperle” – “Ci metterà una vita!” – “Meglio, così si godrà i vibratori e sborrerà due o tre volte”.
E così fanno: mi legano mani, piedi e ginocchia… tirano i piedi verso i polsi dietro la schiena, avendo cura di fasciarmi anche il collo con un cappio. Dopo avermi imbavagliato e fasciato strettamente con il nastro adesivo, mi bendano sempre con il nastro. È la volta dei genitali, che legano stringendo i testicoli per poi avvolgere anche il pene che tirano all’insù con un piccolo cappio intorno al glande, fissato alla corda che mi fascia la vita per bloccare i polsi. Prima di fissare il Magic Wand tra testicoli e pene, mi infilano il dildo nel culo, bloccato dalla corda che mi passa tra le natiche: “Tirate di più i piedi verso il collo, incaprettatelo stretto”. Mi inarcano parecchio sulla schiena, poi mi bloccano collo e caviglie con delle corde che fissano al letto, immobilizzandomi incaprettato su un fianco. Accendono sia il vibratore anale sia il Magic Wand: “Goditi i tuoi giochetti preferiti, noi ce ne andiamo. Non è escluso che ci incontriamo di nuovo, caro porcello. Ci è piaciuto parecchio seviziarti, torturarti e sbatterti per bene bocca e culo. E credo che in fondo sia piaciuto anche a te. Stammi bene”. Sento una mano armeggiare sulla corda che mi lega i polsi, probabilmente sta intaccando la corda con un taglierino.
Sento i passi allontanarsi, con un vocio sommesso che si fa sempre più labile, poi la porta si chiude e resta il silenzio, rotto unicamente dal rumore vibrante dei giocattoli. Riesco a rompere la corda solo verso le 10 e, dopo essermi lentamente liberato da corde e bavaglio, vedo un foglio di carta sulla scrivania, con su scritto: “A PRESTO. CI RIVEDREMO E TI TORTUREREMO ANCORA”…