Il mio sito è ormai letteralmente costellato di maschi feticisti interessati in maniera maniacale ai miei piedi e alle scarpe che mi vengono continuamente regalate… Uomini (ma anche donne) di tutte le età e amanti delle più svariate perversioni che mi propongono di tutto: dal semplice leccare i piedi all’usarli per masturbarsi, odorarli, solleticarli, morderli, bacchettarli, fotografarli, legarli, torturarli. Alcune proposte non le prendo neanche in considerazione, soprattutto quelle relative al voler sentire “odori forti”, piedi sporchi o sudati, calpestamento dei genitali altrui con i tacchi: queste pratiche non rientrano nel mio standard, amando invece avere piedi sempre curati, morbidi e profumati. La parte fetish del sito ha ormai la stessa valenza, in termini di interesse, di quella dedicata al bondage, con la differenza che la prima sembra essere molto più interattiva. C’è chi mi propone scarpe, intenzionato a comprarle per vedermele indossare e avere foto dedicate; alcuni mi hanno esortato a creare una lista Amazon dove poter scegliere cosa comprarmi; alcuni mi chiedono incontri per potermi anche solo leccare i piedi calzati in tacco 12 o 15. In sostanza un mondo in continua evoluzione che mi fa ricevere diverse mail ogni giorno. Non nego che la cosa mi gratifichi alquanto, mi piace molto eccitare e alimentare questo tipo di feticismo che, nella maggior parte dei casi, viene percepito con molta eleganza e lussuria.

Fatta questa premessa leggo, tra le tante mail che arrivano, quella di un ragazzo di 25 anni che si definisce “cicciottello” e incredibilmente attratto ed eccitato dall’idea di poter avere i miei piedi a sua disposizione. La mail mi incuriosisce, soprattutto per la giovane età visto che quelli che normalmente mi scrivono sono quasi sempre attempati e ben oltre i 45 anni. Gli rispondo che se proprio ne è così attratto, possiamo provare a organizzare un incontro e, al contempo, gli chiedo se abbia qualche fantasia specifica che vorrebbe sperimentare: mi risponde dopo qualche ora scrivendomi che è interessato a baciarmi, leccarmi e succhiarmi i piedi mentre si masturba e che vorrebbe io indossassi un accappatoio mentre calzo diversi tipi di scarpe tra quelle che ha visto nelle foto presenti sul sito, indicandone esattamente i modelli. Tralascio il fatto che sarebbe disposto a pagare per farlo, sapete che non è questo il mio scopo anche se me lo propongono spesso. Accetto invece la possibilità che lui compri un paio di scarpe che gli piace particolarmente, ma questo per suo piacere personale.

Dopo qualche ulteriore scambio di mail conoscitive, dove viene evidenziato il suo non interesse per eventuale bondage o altre pratiche che esulino dal fetish, decido di incontrarlo e stavolta direttamente nell’appartamento che solitamente uso. Lui accetta con molto entusiasmo scrivendomi che, al solo pensiero di poter realizzare queste sue fantasie, si è eccitato enormemente. Mi scrive che provvederà a prendere un paio di scarpe che lo eccitano particolarmente e ci diamo appuntamento per il sabato successivo verso le 16, nella zona dove è situato l’appartamento di cui gli manderò l’indirizzo specifico il pomeriggio dell’incontro. Apprezzerò molto la mail di conferma che mi invierà il venerdì antecedente, a testimoniare una serietà e correttezza di fondo.

Alle 14:30 del sabato concordato sono già nell’appartamento e, fatta una doccia calda con tutta calma, indosso l’accappatoio rosso come richiesto e, calzando delle pantofole morbide, predispongo le scarpe che mi ha fatto portare in bella mostra sul tavolo del salone: un paio di sandali blu con fibbie, un paio di decolleté rosa, un paio nere, un paio rosse con fibbie e un paio di ballerine marroni. Poi lui porterà quelle che ha scelto di prendere. Mi siedo sul divano, mettendo della crema su gambe e piedi, gambe che negli ultimi tempi mantengo depilate da sopra il ginocchio, più che altro per le foto che mi chiedono continuamente.

Alle 15:25 mi arriva il messaggio che anticipa il suo arrivo nella piazza di cui gli ho dato indicazioni, chiedendo dove ora debba dirigersi: gli mando quindi l’indirizzo finale, essendo lo stesso a non più di 200 metri da dove si trova, con l’indicazione di quale pulsante del citofono utilizzare. Passano neanche dieci minuti e il citofono suona… gli apro e gli dico di salire al secondo piano, c’è una sola porta e la troverà socchiusa. Mi accomodo quindi sul divano, non prima di aver calzato le decolleté nere. Sono abbastanza curioso…

Bussa alla porta socchiusa poi, abbastanza timidamente, la apre ed entra nel salone avendo cura di richiuderla gentilmente dietro di sé mentre mi guarda seduto sul divano e saluta con un “Buon pomeriggio Fox…”, facendo immediatamente cadere lo sguardo sulle gambe e sui piedi calzati nelle decolleté.

“Ben arrivato e piacere di conoscerti…”, gli rispondo mentre lo osservo: non è propriamente cicciottello come si era definito, anzi lo trovo abbastanza normale anche se leggermente in carne, ma nulla di eccessivo. Non che poi fosse un problema… Indossa una tuta acetata di quelle alla moda ora tra i giovani e non posso fare a meno di notare che ha un pacco abbastanza visibile, segno che è già “alquanto” eccitato! Ha tra le mani una busta dove scuramente c’è la scatola delle scarpe che deve aver comprato, busta che ripone su tavolo per poi venire verso di me e porgermi la mano per presentarci, quindi mi alzo: si chiama Davide e arrossisce un po’ mentre gli stringo la mano. Ci sediamo sul divano per fare due chiacchiere e rompere il ghiaccio, mentre continua a rivolgere lo sguardo sui piedi, alquanto impacciato nel farlo ma terribilmente attratto… Faccio un la civetta e accavallo le gambe, scoprendole quanto basta dall’accappatoio: “Sei nudo sotto l’accappatoio?”, mi chiede… “No, indosso un paio di slip. Preferisci che li tolga?” – “Credo di sì, ma non è un problema” – “Ok, allora poi li tolgo. Vuoi bere qualcosa?” – “Si, grazie…” – “Un bitter va bene? Non ho alcolici…” – “Va benissimo, anche perché non bevo alcolici” – “Vado a prenderlo”. Così mi alzo e, fermandomi in mezzo al salone dandogli le spalle, sfilo gli slip da sotto l’accappatoio, li faccio scendere alle caviglie e poi sfilo i piedi lasciandoli sul pavimento per poi dirigermi verso la cucina senza dire altro: immagino che abbia assistito alla scena, ma senza commentare.

Torno nel salone con due bitter ancora da aprire e due bicchieri che metto sul tavolo: li apro e, dopo averli versati nei bicchieri, gliene porgo uno sedendomi nuovamente. Lo sguardi gli scende di nuovo verso i piedi mentre prende il bicchiere, gli si vede il pene duro attraverso i pantaloni della tuta e la cosa mi stuzzica a civettare ancora, accavallando nuovamente le gambe e sfiorando le sue con una scarpa.

Mentre con una mano un leggermente tremolante porta il bicchiere alla bocca per sorseggiare il bitter, con l’altra osa e mi tocca la scarpa, accarezzando anche l’arco del piede: “Bellissime scarpe e bellissimi piedi, le foto non mentivano…”, mi dice cercando quasi di giustificarsi… “Sono curioso di vedere quelle che hai portato tu…” – “Spero ti piacciano, a me eccitano molto. Come mi eccitano quelle che hai messo sul tavolo…” – “Vediamole, dai. Prendile…” Si alza e va verso il tavolo, per poi estrarre dalla busta una scatola nera marcata “INSOLE – Truth & Fable”, brand che conosco tramite Amazon, dove evidentemente le ha comprate. Aperta la scatola ne estrae le scarpe e devo dire che sono molto belle: in raso, nere, tacco 12, con stringhe da allacciare alle caviglie… molto particolari e sexy. Me le porge e mi chiede se mi piacciono: “Si, sono molto belle… particolari… e dovrebbero essere anche molto morbide direi…”; si compiace della mia risposta, gratificato di aver fatto una buona scelta.

“Adoro tutte le tue scarpe comunque… mi eccita tantissimo guardare le tue foto e i video che pubblichi. Ti seguo anche su Instagram, non mi perdo un aggiornamento!” – “Mi fa piacere e mi stuzzica sapere che le mie foto eccitino molte persone…” Sta cercando di smaltire il nervosismo con il quale era arrivato, così azzardo di fare qualcosa per spingerlo a sciogliersi un po’: mentre siamo davanti al tavolo coperto di scarpe, faccio scivolare la mia mano verso i suoi pantaloni e, con naturalezza, gliela passo tra le gambe, andando a toccare il pene che sento durissimo… Lui trasale per un istante ma evidentemente comprende che sto cercando di avviare questo incontro verso quello che vuole fare, così si abbassa i pantaloni e mi guida dentro a prenderglielo in mano, eccitatissimo. Abbassati anche i boxer che indossa, il pene si erge duro e dritto come una molla mentre accenno una masturbazione: la cosa gli piace moltissimo e si percepisce.

“Sei molto eccitato. Non è che mi vieni subito quando mi tocchi i piedi?”… Per qualche istante non risponde, il masturbarlo lo fa sembrare tra le nuvole, poi: “Se continui a masturbarmi potrebbe succedere, sono giorni che immagino questo incontro…” – “Ok… allora sediamoci e fai quello che hai voglia di fare”.

Si ricompone e ci sediamo sul divano mentre esordisce: “Voglio leccarti i piedi per cominciare…” Per tutta risposta gli metto le gambe sulle ginocchia. Vediamo cosa succede…


 

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